schedavia Muzii, edificio termale, tessellato monocromo Teramo ( TE ) Già nel XVI secolo nelle cantine della duecentesca casa della famiglia Castelli, in via Muzii, erano visibili imponenti strutture romane; nel 1913 Savini vi rinvenì quattro colonne del diametro di m. 0,55 ricoporte di fine stucco bianco, poste a una quota di m. 2,65 rispetto al livello stradale; nello stesso piano cantinato, a m. 3,50 di profondità, nel 1963 la Sovrintendenza peri i Beni Archeologici dell’Abruzzo diede notizia del ritrovamento di due muri in opus caementicium; infine, negli anni Ottanta fu rilevata la presenza di un ambiente con una vasca di notevoli dimensioni. Quest’ultima, poggiante su suspensurae in mattoni quadrati, aveva una pavimentazione in tessellato bianco ed era costituita da una struttura in opus latericium rivestita internamente di marmo e contenente un’intercapedine con tracce di condutture in terracotta. Tali elementi hanno finalmente permesso di identificare con certezza la funzione termale dell’edificio, avvalorata anche dal collegamento quanto mai credibile suggerito da W.Mazzitti tra queste strutture e il rinvenimento a poca distanza, in vico del Cigno, di un’iscrizione menzionante il rifacimento dei bagni: C.F. Silv(anus) / (b)alneas re(faciendas) (GUIDOBALDI 1995, p. 226, note 37-38). La paleografia delle lettere, il tipo di punteggiatura e la presenza del termine balneae (in età imperiale sostituito, nella documentazione epigrafica verràin piena età imperiale dal termine thermae, ha fatto propendere il Buonocore per una datazione dell’epigrafe, e quindi dell’intervento di restauro dell’edificio, al periodo tardo-repubblicano o al più tardi proto-imperiale (cfr. M. BUONOCORE, Organizzazione politico-amministrativa di Interamna in età romana, in Documenti dell’Abruzzo Teramano, VII/1, 2010, p. 110). Pare del tutto plausibile che il complesso termale fosse di carattere pubblico, considerate l’ubicazione a poca distanza dalla piazza del probabile Foro di Interamnia (attuale Piazza Verdi) e le dimensioni delle strutture venute alla luce. Allo stato attuale delle conoscenze la planimetria è ricostruibile solo per via ipotetica e non è possibile determinare con certezza l’estensione del complesso, al quale sono forse da ricondurre anche le pavimentazioni rinvenute all’intersezione tra via S. Antonio e Piazza Verdi. Mancano la planimetria e la documentazione fotografica.Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Ambiente absidato con una vasca di notevoli dimensioni, costituita da una struttura in opus latericium, fornita di ipocausto e poggiante su suspensurae in mattoni quadrati dell’altezza di m 1. La vasca presenta un rivestimento interno in lastre di marmo e un fondo in tessellato. A poca distanza dalla vasca è visibile anche un sistema fognario in laterizio con copertura a cappuccina di m 1.35 di altezza e m 0.60 di larghezza. Non si conoscono la posizione dell’ambiente nell’ambito del complesso e mancano la planimetria e la documentazione fotografica.Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Specifiche di rinvenimento Data: anni ’80 del XX sec. – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo Via Muzii, edificio termale, tessellato monocromo Parte dell’ambiente: vasca Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo Tessellato monocromo bianco (DM 105a). Noto soltanto da segnalazione bibliografica e descrizione, manca la documentazione fotografica. Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
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DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli | | |
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: non documentato Il pavimento non è visibile.
Guidobaldi, M. P. 1995, in La romanizzazione dell’ager Praetutianus (secoli III-I a.C.), Perugia, p. 226.Mazzitti, W. 1983, in Teramo archeologica. Repertorio di monumenti, Teramo, pp. 90-93.
DATA SCHEDA: 2015 | AUTORE: Zippilli, Chiara | REF. SCIENT. : Santoro, Sara | AGGIORNAMENTO: 2016 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia STRINGA BIBLIOGRAFICA: Zippilli, Chiara, via Muzii, edificio termale, tessellato monocromo, in TESS – scheda 18440 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18440), 2015INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18440
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