Il santuario, ubicato In località Passo Porcari, fu casualmente scoperto nel 1973. Si tratta di un piccolo santuario italico con tempietto in antis senza podio, di piccole dimensioni, collocato all’interno di un temenos e dotato di un altare antistante. Particolarmente curata risulta la pianificazione dell’edificio, il quale è costruito su piede osco – campano e rispetta con attenzione le proporzioni; si trova infatti esattamente al centro del recinto nella sua larghezza e le colonne del pronao sono allineate con il muro del recinto stesso. L’edificio, di 3 x 3 m. ca. in pianta, è del tipo senza podio, in antis, ed è indipendente, dunque non addossato nella sua parete di fondo al muro del temenos. L’altare esterno è in calcare, alto 54,50 cm. ed è di forma quadrangolare con decorazioni a testa di ariete sulla fronte. I muri, conservati per ca. 60 cm. di altezza, sono in ciottoli di fiume, ma l’alzato doveva essere realizzato in mattoni crudi o pisè. La cella del tempio e l’area antistante erano pavimentate rispettivamente in cementizio e con ciottoli. Pianta edificio da FABBRICOTTI 2001.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Cella del tempio. Il vano, a pianta quadrata, era interamente pavimentato in cementizio a base fittile. All’interno dell’ambiente è stato rinvenuto il reperto di maggiore rilievo dell’area: una statuetta bronzea di 32 cm. di una divinità maschile rappresentato di giovane età, nudo, con mantello e lancia.
Lunghezza: 2.30 m – Larghezza: 2.30 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1977 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo
Santuario di Porcari, cella, cementizio a base fittile con tessere
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: bicromo?
Pavimento cementizio a base fittile, con tessere musive bianche a creare motivi geometrici non leggibili. Il rivestimento è conservato in maniera molto frammentaria.
Cronologia – Affidabilità: Estremi temporali: dal secolo II a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Fabbricotti, E. 2001, Il santuario di Atessa, in I luoghi degli dei, sacro e natura nell’Abruzzo italico, Pescara, p. 75, fig. s.n. a p. 75.La Torre, G.F. 1989, in Dalla villa di Ovidio al santuario di Ercole, Sulmona, p. 149.Salcuni, A. 2012, in Pitture parietali e pavimenti decorati di epoca romana in Abruzzo, Bonn, p. 136.
DATA SCHEDA: 2016 | AUTORE: Di Carlo, Martina | REF. SCIENT. : Santoro, Sara | AGGIORNAMENTO: 2016 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Di Carlo, Martina, Santuario di Porcari, cella, cementizio a base fittile con tessere, in TESS – scheda 19044 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=19044), 2016