Il complesso, costruito in opus testaceum durante l’età severiana (220 d.C. circa), si affaccia sul decumanus maximus tramite un ingresso monumentale (1) a pianta semicircolare, ornato da due nicchie, quattro colonne in broccatellone (h m 4.70) sormontate da capitelli corinzi e pavimentato in opus sectile. Il vano è delimitato da una scala (4) che conduceva ad un piano superiore, oggi del tutto scomparso, e da tre tabernae (5, 21-22) non comunicanti con l’interno dell’edificio. Attraverso tre passaggi (10, 27) si accede nell’avancorpo, articolato intorno ad un vestibolo (2) fiancheggiato da due alae simmetriche: l’atrio è prolungato su due lati da esedre (11, 28), sul fondo delle quali si apre una nicchia rettangolare inquadrata da due colonne di bigio morato con capitelli corinzi (h 3.90: 12, 29): in una di esse era probabilmente collocata la statua di Traiano che dà il nome al complesso. Intorno a questo asse si dispone una serie di piccoli vani di servizio (6-9, 13-14 sul lato sud; 23, 25-26, 30-31 sul lato ovest); su ciascuno dei lati, a sud dell’esedra, si apre una vasta sala di ricevimento (16 ad est, 34 ad ovest). All’interno di questo primo nucleo sono presenti alcuni vani scala (24, 35, 18) che conducevano al piano superiore ed altri (20, 37) che portavano ad alcuni vani sotterranei (19, 36). Nell’avancorpo si conservano ampi resti degli apparati decorativi: i vani 14-17 e 32 erano pavimentati in opus sectile, i vani 6, 25-26 in tessellato e il vano 30 con bipedali; tracce di decorazioni dipinte in stile lineare si individuano nei vani 6, 11, 15-17, 19, 30. L’alto livello qualitativo degli ambienti 14-15, 19-30-31 e 36 è sottolineato dalla presenza di un sistema di riscaldamento; due cisterne erano inoltre collocate nei vani 8 e 23. Attraverso gli spazi 17, 34 o 2 (quest’ultimo fiancheggiato da colonne) si accedeva alla corte a peristilio, il cui deambulatorio è formato dai corridoi 38-41: di quest’ultimo spazio non resta che una piccola parte (il settore fu infatti occupato, negli anni ’30 del XX secolo, dall’anastilosi della Domus a Peristilio). La corte, in una prima fase occupata al centro da un lungo bacino articolato in nicchie, presenta una planimetria irregolare; successivamente (terminus post quem: secondo quarto del III sec. d.C.), la parte sud del peristilio e il bacino furno troncati per la costruzione di un corpo edilizio in opus vittatum mixtum (opera listata), articolato intorno ad un grazie spazio centrale, identificato con un triclinium (49): sulla parete sud di questo ambiente si apre una nicchia, destinata ad una statua. Questo ambiente si apre, con una trifora colonnata, su un peristilio "ridimensionato" (40) e ornato, al centro, da un ninfeo (42); ai due lati si dispongono gli ambienti (46-47 ad est, 50-51 ad ovest). Accanto al vano 50, affacciato sul peristilio, si trovava una scala (53) che conduceva al piano superiore, anche qui del tutto perduto; più ad ovest il corridoio 54 permetteva di accedere alla latrina 56 e ad un altro corridoio (55), comunicante con alcuni vani, forse di servizio (43-45, 48, 52). Il nucleo centrale di questo corpo di fabbrica era decorato con pavimenti in tessellato geometrico e figurato e rivestimenti marmorei parietali (presenti anche nella latrina); gli altri ambienti presentavano ugualmente pavimenti musivi e pareti con decorazione dipinta (conservata solo nel vano 45). In questa seconda fase furono modificati anche i rapporti fra la Schola e gli edifici circostanti: le aperture verso l’adiacente Caseggiato delle Taberne Finestrate (IV, V, 8) furono tamponate, mentre la parte posteriore del complesso sembra richiudersi in sé. E’ difficile, al momento, determinare se queste modifiche avvennero contemporaneamente alla costruzione dell’ultimo corpo di fabbrica sud oppure in un momento successivo. Inoltre, l’aggiunta di quest’ala meridionale sembra cambiare la natura dell’edificio trasformandolo in una domus. Pianta edificio: autore G. Mainet (Missione Archeologica Schola del Traiano, Università di Liegi).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Schola del Traiano (IV, V, 15), vano 45, tessellato bicromo a motivi geometrici Tessellato bicromo a motivi geometrici, a tessere nere su fondo bianco. Dimensioni: m 4 x 4.20. Tessere di taglio irregolare da cm 1-2, di selce e palombino. Raccordato alle pareti da una fascia di tessere nere, il campo è inquadrato da una doppia linea di tessere nere (DM 1i), separata dalla fascia di raccordo da quattro file di tessere bianche. La decorazione geometrica è una composizione a scacchiera di croci diagonali di bipenni alternate a croci di squame bilobate con estremità assottigliata (DM 160a, "composizione di croci di cuori tangenti, con croci diagonali di doppie asce negli spazi di risulta, in colore contrastante").
Schola del Traiano (IV, V, 15), vano 46, tessellato bicromo a motivi geometrici CIAO CIAO Tessellato bicromo a motivi geometrici, a tessere nere su fondo bianco. Dimensioni: m 5 x 5.50. Tessere di taglio irregolare da cm 1-2, di selce e palombino. Raccordato alle pareti da una fascia di tessere nere, il campo è inquadrato da una doppia linea di tessere nere (DM 1i), separata dalla fascia di raccordo da quattro file di tessere bianche. La decorazione geometrica è uno schema ortogonale composto dall’intersezione di cerchi di due dimensioni diverse (di cui il maggiore di dimensioni doppie rispetto all’altro), formanti un "reticolato di fusi più grandi e paia di fusi piccoli, sdraiati e tangenti, con effetto di cerchi formati da quattro fusi grandi" (Décor I, 131g).
Schola del Traiano (IV, V, 15), vano 47, tessellato bicromo a motivi geometrici Tessellato bicromo a motivi geometrici, a tessere nere su fondo bianco. Dimensioni: m 5 x 5.50. Tessere di taglio irregolare da cm 1-2, di selce e palombino. Raccordato alle pareti da una fascia di tessere nere, il campo è inquadrato da una doppia linea di tessere nere (DM 1i), separata dalla fascia di raccordo da quattro file di tessere bianche. La decorazione geometrica è una composizione reticolata di "falso-otto" in colore contrastante, formante quadrati e poligoni concavi (var. DM 160d).
Schola del Traiano (IV, V, 15), vano 50, tessellato bicromo a motivi geometrici Tessellato bicromo a motivi geometrici, a tessere nere su fondo bianco. Dimensioni: m 5.20 x 5.20. Tessere di taglio irregolare da cm 1-2, di selce e palombino. Raccordato alle pareti da una fascia di tessere nere, il campo è inquadrato da una doppia linea di tessere nere (DM 1i), separata dalla fascia di raccordo da cinque file di tessere bianche. La decorazione geometrica è una composizione ortogonale di coppie di "crescenti", tangenti, gli scomparti caricati da croci di fusi tangenti, con effetto di ottalobi.
Schola del Traiano (IV, V, 15), vano 51, tessellato bicromo a motivi geometrici Tessellato bicromo a motivi geometrici, a tessere nere su fondo bianco. Dimensioni: m 5 x 3.50. Tessere di taglio irregolare da cm 1-2, di selce e palombino. Raccordato alle pareti da una fascia di tessere nere, il campo è inquadrato da una doppia linea di tessere nere (DM 1i), separata dalla fascia di raccordo da cinque file di tessere bianche. La decorazione geometrica è una composizione ortogonale di croci diagonali di bipenni e quadrati curvilinei contenenti una croce di pelte intorno ad un quadrato concavo sulle diagonali (var. DM 227c).
Vano 49, grande aula rettangolare con ingresso fiancheggiato da colonne sormontate da capitelli ionici. Le pareti, in opus vittatum mixtum (opera listata), erano rivestite da opus sectile marmoreo (la cui ricostruzione moderna è probabilmente un falso). L’ambiente presenta una pavimentazione in tessellato bianco-nero.
Lunghezza: 9.50 m – Larghezza: 8.50 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo IV d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1938-1942
Schola del Traiano (IV, V, 15), aula di rappresentanza 49, tessellato bicromo a motivi geometrici, geometrico-vegetalizzati e figurati
Rivestimento con scansione: a T+U
Tessellato bicromo a motivi geometrici, a tessere nere su fondo bianco. Dimensioni: m 9.50 x 8.50. Tessere di taglio irregolare da cm 1-2, di selce e palombino. Raccordato alle pareti da una fascia di tessere nere, il campo è articolato in due unità decorative, con struttura a "T+U", in cui lo spazio centrale ("T") presenta un ornato a motivi geometrico-vegetalizzati e figurati, mentre quello lungo le pareti ("U") una decorazione a motivi geometrici.
Cronologia Affidabilità: Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo IV d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure Lunghezza: 9.50 m; Larghezza: 5.80 m;
Unità decorative
Parte dell’ambiente: spazio tricliniare Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
L’unità decorativa è separata dalla fascia di raccordo da tre file di tessere bianche; il campo decorativo è delimitato su tutti i lati da una fascia di quattro file di tessere nere (DM 1y) e decorato con una composizione triassiale di ogive (DM 183c), con effetto di quadratini ed ottagoni concavi tangenti, questi ultimi contenenti un quadratino dentato sulle diagonali ("diamante"), di tessere nere e tessera bianca centrale.
Specifiche tecniche Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 183c – composizione ortogonale di croci affusolate formanti ottagoni concavi, in colori contrastanti
quadratini dentati sulla diagonale ("diamanti") con tessera centrale in colore contrastante
Referenza fotografica: Foto Missione Archeologica Schola del Traiano, Università di Liegi (S. Aubry).
Parte dell’ambiente: spazio conviviale Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
L’unità decorativa presenta campo delimitato su tutti i lati da una doppia linea di tessere nere (DM 1i), al cui interno si dispone una decorazione a schema iterativo di tipo geometrico-vegetalizzato,con tralci di acanto popolati da uccellini, intrecciati fra loro e disposti a formare un ottagono a lati concavi ("composizione ortogonale di ottalobi di volute affrontate a cuore e di quadrati concavi sulla diagonale adiacenti, con ottagoni concavi negli spazi di risulta", DARMON 2001, p. 114, nota 19), entro cui si dispongono alternatamente Geni con vari attributi e figure animali.
Becatti, G. 1961, in Scavi di Ostia, IV. Mosaici e pavimenti marmorei, Roma, p. 201, n°379, pl. LXXVIII.Clarke, J.R. 1979, in Roman black and white figural mosaics, New York, pp. 42-43; 90-91.Darmon, J.-P. 2001, Italie, source et reflet, in Recherches franco-tunisiennes sur la mosaïque de l’Afrique Antique. ii . Trames géométriques végétalisées, Roma, pp. 113-114, nota 19, fig. 132.Wastiau, Ch, 2018, Il corpo retrostante della “Schola del Traiano” a Ostia antica: un bilancio critico, in Atti del XXIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico, Narni 15-18 marzo 2017, Roma.
DATA SCHEDA: 2017 | AUTORE: Wastiau, Charles | REF. SCIENT. : Morard, Thomas | AGGIORNAMENTO: 2017 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Wastiau, Charles, Schola del Traiano (IV, V, 15), aula di rappresentanza 49, tessellato bicromo a motivi geometrici, geometrico-vegetalizzati e figurati, in TESS – scheda 19054 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=19054), 2017
Schola del Traiano (IV, V, 15), aula di rappresentanza 49, tessellato bicromo a motivi geometrici, geometrico-vegetalizzati e figurati Ostia Antica - Roma ( RM)