La domus è stata rinvenuta durante lavori di ristrutturazione all’interno dell’edificio della Banca Popolare di Verona sul lato orientale di piazza Nogara (sito n. 60).
Si sviluppa su un’area quadrata di m 20 x 19.60. L’ingresso si apre presumibilmente sull’ambiente A (m 7.40 x 2.80), in corrispondenza del quale è stato individuato un tratto di muro perimetrale parallelo al cardine secondo destrato ultrato, oggi ricalcato da via S. Cosimo.
L’abitazione si compone di sedici ambienti, quattro dei quali riccamente decorati a mosaico (D; E; K; L), organizzati attorno ad una corte (S) con portici su tre lati (R) il cui spazio centrale è pavimentato in lastre di calcare bianco; al lato occidentale non porticato sono appoggiate due vasche ma, il fatto che la parete dietro di queste fosse intonacata, ha permesso di dedurre che originariamente la domus non presentava questa sistemazione, ma una semplice corte senza portici e con piano in terra battuta; questa prima fase d’altra parte risulta essere testimoniata sia dai cementizi degli ambienti G, H ed O, mai rivestiti da mosaico, sia dai cementizi che costituiscono i livelli pavimentali inferiori dei tessellati di K ed L.
L’impianto iniziale è stato datato su base stilistica alla fine del I sec.a.C.- inizio del I sec.d.C.; successivamente la domus è stata ristrutturata con l’aggiunta della corte porticata. Contestualmente ai lavori di ristrutturazione del peristilio è stato creato nel vano N un piccolo impianto di riscaldamento, connesso forse ad un bagno, mentre i due ambienti centrali del lato nord sono stati dotati di vaste aperture sulla corte, forse con l’intenzione di caratterizzare questa parte della casa come quartiere estivo. In età severiana la casa è stata nuovamente rinnovata con l’aggiunta delle pavimentazioni musive: da segnalare è l’innalzamento del piano pavimentale di K, probabilmente perché la funzione di questa sala, così come quella di L, era in qualche modo collegabile al vano riscaldato N. Solo in un momento successivo a questa fase anche il portico R è stato rivestito da mosaico.In età molto tarda vieneo costruito un camino nel vano D e il mosaico del portico è restaurato con integrazioni in argilla: in questa fase la casa non sembra comunque aver subito sostanziali modifiche. Infine, un violento incendio, le cui tracce sono state riconosciute un po’ovunque sulle superfici pavimentali, forse ascrivibile alla fine del VI sec.d.C., ha segnato la fine e l’abbandono dell’edificio (la pianta della domus è tratta da Rinaldi 2005; la pianta con il posizionamento dei pavimenti è tratta da Rinaldi 2007, su gentile concessione della SAVerona).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
tessellato da Piazza Nogara con ottagoni (VR-58) Del pavimento originario si conserva solo un settore verso nord-ovest (m 1.10 x 2.20); questo, delimitato da una fascia monocroma bianca a ordito di filari paralleli e obliqui, di larghezza differente, racchiude una composizione disegnata in nero su fondo bianco, di ottagoni grandi e piccoli raccordati da rettangoli.
tessellato da Piazza Nogara con quadrilobi di pelte (VR-57) Il pavimento si conserva parzialmente in due frammenti rispettivamente di m 1.30 x 0.40 e m 0.70 x 0.32. La decorazione, delimitata da una fascia monocroma bianca in ordito di filari paralleli e obliqui, di larghezza differente sui quattro lati, è costituita da una composizione reticolata di quadrilobi di pelte attorno ad un quadrato diritto, e di fusi, tangenti, con gli intervalli caricati da un cerchio incluso: tutti i motivi sono disegnati in nero su fondo bianco e contengono al centro un piccolo elemento in tessere rosse o rosa che ricalca all’incirca la sagoma della figura in cui è inserito.
tessellato da Piazza Nogara con sinusoidi (VR-59) La pavimentazione si conserva parzialmente in due frammenti (m 1.00 x 0.60; 1.30 x 2.70). Si compone di una fascia monocroma bianca in ordito di filari paralleli e obliqui, seguita da una linea tripla bianca, da una linea tripla nera, da una linea tripla bianca, da una treccia a due capi, policroma, con effetto di rilievo su fondo scuro, da una linea tripla bianca e da una linea doppia nera, che racchiudono un campo decorato da una composizione policroma di sinusoidi contigue ed opposte, con legamenti nei punti di tangenza, gli intervalli caricati da un fiore composito di otto elementi non contigui, con 4 petali affusolati e 4 petali biconvessi a punta, sfumati dal rosso-giallo al nero e con tessera nera agli apici. Negli spazi di risulta tra ellissi e cornice sono posizionati un loto trifido con filamenti vegetali di colore rosa, giallo e nero e un canestro di giunchi intrecciati.
tessellato di Piazza Nogara con croce centrale (VR-56) Il pavimento, rinvenuto alla profondità di m – 3.10 e conservato nella sua interezza, presenta un pannello centrale diviso in tre riquadri: i due laterali (m 1.20 x 0.80) sono decorati da due file intere di diamanti policromi sulla diagonale, non contigui che, lungo i quattro lati, sono ridotti a metà; quello centrale (m 1.30×1.30) è decorato da una croce contenente una treccia a due capi, policroma, con effetto di rilievo su fondo scuro, contornata da coppie di losanghe campite dalla loro stessa figura, formanti quadrati e trapezi lungo i lati.
Corte S: posta al centro dell’abitazione, è pavimentata da lastre di calcare bianco e porticata solo su tre lati sud, est e nord; al lato occidentale non porticato sono addossate due vasche. Il portico R corre sui tre lati della casa con una leggera pendenza est-ovest; è scandito da otto colonne con capitelli tuscanici e rivestimento in stucco, con interassi variabili: tra quelle del lato nord gli intercolumni erano di m 1.35, tra quelle del lato est di m 1.75, probabilmente perché i vani K ed L vi prospettavano con ampie finestre, che ne risolvevavno i problemi di illuminazione. Alle testate del portico, addossati al muro di spina ovest, erano forse sistemati dei pilastri. La pavimentazione mostra tracce vistose di combustione.
Lunghezza: 5.75 m – Larghezza: 4.15 m
Cronologia Non determinata
Specifiche di rinvenimento Data: 1976 – Ente responsabile: SA VR
Piazza Nogara, domus, tessellato con punteggiato di crocette (VR-60)
Parte dell’ambiente: porticato Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Fascia a punteggiato di crocette di cinque tessere rosa su fondo di tessellato bianco in ordito diritto; il campo è bordato da una linea tripla di tessere rosa ed è delimitato da una fascia monocroma di tessere bianche in ordito diritto.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: spesso strato di malta signina (m 0,06), cocciopesto disgregato, malta grigio-rosata, riempimento di terra mista a ciottolini e rari frammenti laterizi.
Cavalieri Manasse, G./ Bruno, B. 2003, Edilizia abitativa a Verona, in Abitare in città. La Cisalpina tra impero e medioevo. Leben in der Stadt. Oberitalien zwischen römischer Kaiserzeit und Mittelalter, Atti del Colloquio (Roma, 4-5 novembre 1999), Wiesbaden, p. 56, fig. 7.Cavalieri Manasse, G. 1985, La casa romana di piazza Nogara a Verona, in Archeologia Veneta: rivista della Società Archeologica Veneta, Padova, pp. 232-234, fig. 18a.Cavalieri Manasse, G. 1985, La casa romana sul lato orientale di piazza Nogara, in Testimonianze di 2000 anni di storia urbana negli edifici centrali della Banca Popolare di Verona, Verona, pp. 47-48.Rinaldi, F. 2005, in Mosaici Antichi in Italia. Verona , Roma, pp. 115-116, n. 59, tav. VI.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, tav. LXXV, n. 5.