Tra il settembre del 1962 e il febbraio del 1963, nell’area dell’ex Vescovado, vennero alla luce i resti di un’insula, situata a sud dell’area di Piazza Ferrari. Nell’insula sono state individuate tre domus. I resti edilizi, già compromessi in antico, furono ulteriormente sconvolti dai bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale. La domus I ha avuto due fasi edilizie. Alla prima fase appartiene la corte con colonne (1), con vasca in spicatum (a), e gli ambienti rettangolari a nord del suo ambulacro (2, 3 e 4), pavimentati in cementizio. L’ingresso doveva trovarsi a SE, affiacciato su uno dei cardines minori della città, di cui è stato rinvenuto un breve tratto. La seconda fase vede una trasformazione della corte 1: gli intercolumni dei lati lunghi sono chiusi da muretti e in questo modo sono edificati quattro nuovi ambienti (5-8), pavimentati in tessellato e cementizio. Il corridoio 9, a nord di 1, è pavimentato in cementizio e in tessellato, in corispondenza di 4. Nell’ala NO, in strati di crollo, sono stati rinvenuti lacerti di pavimentazioni in tessellato; per questo si è ipotizzata la presenza del piano superiore. Oltre ai rivestimenti pavimentali, sono stati rinvenuti in molti ambienti anche gli intonaci parietali. Un incendio, databile alla metà del III sec.d.C., distrugge l’abitazione (si tratta probabilmente dello stesso che ha causato la distruzione della domus del Chirurgo); tuttavia l’area potrebbe essere stata parzialmente rioccupata in seguito all’incendio. La prima fase è databile all’età tardorepubblicana, la seconda alla seconda metà del II sec. d.C. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Mazzeo 2005, tav. 2; la planimetria allegata è tratta da Mazzeo 2005, tav. I).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Ex-Vescovado I, vano 4, cementizio con reticolato rombiodale Pavimento in cementizio a base fittile, che presenta un campo con reticolato romboidale disegnato da linee semplici dentate, in tessere bianche, bordato da una fila di svastiche a giro semplice e di quadrati, non contigui, in bianco e nero. Il pavimento non è stato strappato.
Ex-Vescovado I, vano 5, cementizio senza inserti Cementizio a base fittile senza inserti, di colore rosso, poco compatto e mal conservato, datato dal rinvenimento di un sesterzio di Antonino Pio in uno strato sottostante.
Ex-Vescovado I, vano 7, tessellato con cerchi allacciati Pavimento in tessellato con pseudoemblema quadrato, bordato da una linea tripla nera e campito da una composizione ortogonale di cerchi secanti, formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli, in nero su fondo bianco. Al momento del rinvenimento si presentava lacunoso e mancante dell’angolo ovest. Si sovrapponeva in parte allo stilobate della corte 1. Una volta messo in luce, è stato strappato e diviso in tre sezioni di 1.80×1.59m, 1.94×1.66m, 2.26×1.87m. Sono presenti tracce di incendio sulla superficie musiva.
Ex-Vescovado I, vano 9, tessellato con soglia a scacchiera Pavimento in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli con rare tessere nere sparse, ampiamente lacunoso in corrispondenza dell’ambiente 4, dove è giustapposto ad un pannello con composizione a scacchiera o dama, in bianco e nero (che si conserva in due pannelli di 1.63×1.11m e di 1.25×0.80m), posto in asse con l’ingresso al vano 4.
L’ambiente 6 è un vano riscaldato ricavato nell’ambulacro della corte 1. La caldaia non è stata rinvenuta, ma la presenza di suspensurae quadrate e tubuli laterizi non lascia dubbi sull’impianto di riscaldamento. A circa 50 cm sotto la base delle supensurae è stato rinvenuto un Vittoriano argenteo datato tra il 268 e il 187 a.C.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1962-1963 – Ente responsabile: SA ER
Ex-vescovado I, vano 6, tessellato bicromo
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: policromo
Pavimento in tessellato, prevalentemente in bianco e nero, ma con tessere anche policrome, con decorazione geometrica, di cui si sono rinvenuti alcuni lacerti in strati di crollo. La decorazione tuttavia non è ricostruibile.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Mazzeo Saracino, L. 2005, in Il complesso edilizio di età romana nell’area dell’ex-Vescovado a Rimini, Firenze.Pesando, F. 1997, in Domus. Edilizia privata e società pompeiana fra III e I secolo a.C., Roma, p. 300.Riccioni, G. 1969, Un complesso edilizio di età romana scoperto a Rimini nell’area dell’ex-Vescovado. Relazione topografica preliminare., in Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le province di Romagna, Bologna, pp. 318-319.