Nel corso di due campagne di scavo, la prima tra il 1983 e il 1984, la seconda nel 2000, sono venuti alla luce i resti di un edificio a carattere residenziale, forse una domus, nella zona immediatamente a N del decumano massimo. Della prima fase edilizia dell’edificio, ascrivibile alla seconda metà del III sec. a.C., sono stati individuate solo tracce di una struttura cortilizia. L’area è stata riedificata in età augustea, ma anche di questa fase sono state rinvenute poche tracce. Tra il I e il II sec. d.C. la domus subisce un’ulteriore riedificazione: di questa fase sono stati individuati tre ambienti (1-3), grossomodo quadrangolari, allineati in senso N-S. L’ambiente 1 era pavimentato in opus sectile, gli ambienti 2 e 3 in tessellato. La domus rimase in uso almeno fino al IV sec. d.C., anche se le strutture subirono un forte degrado col passare del tempo. Nel V secolo si realizzano nuove strutture che riutilizzano in parte quelle precedenti, spostando tuttavia l’asse verso SE. Uno dei vani di quest’ultima fase, l’ambiente 4, era pavimentato in tessellato. Nel VI sec. d.C. l’area è abbandonata e, dopo un breve periodo, è utilizzata per alcune sepolture ad inumazioni, che vanno ad intaccare i piani pavimentali, come ad esempio nell’ambiente 4. Nell’area è stato rinvenuto anche un lacerto in tessellato di cui non è noto l’ambiente di appartenenza. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Mazzeo 2005, tav. 2; la planimetria allegata è tratta da Brighi 2004, fig. a p. 11).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Via Guerrieri, opus sectile con marmo bianco e grigio Pavimento in opus sectile, di cui sono state rinvenute solo poche lastre ancora in situ; il resto del pavimento era stato asportato già in antico e restano solo le impronte delle lastre nella malta di allettamento. Il pavimento presentava una fascia perimetrale con lastre di marmo bianco, di forma prevalentemente quadrata, e una zona centrale con lastre un pò più piccole, di marmo grigio. Non è noto se il pavimento sia stato asportato o se sia rimasto in situ.
Via Guerrieri, tessellato con reticolato di fasce Pavimento in tessellato bicromo, di cui si è rinvenuta una piccola parte. Entro un bordo costituito dall’alternanza di fasce bianche e nere, il tappeto è decorato da un reticolato di fasce delineate in nero su fondo bianco, con quadrati a lati concavi neri inscritti sulla diagonale nei punti di incrocio e losanghe nere sdraiate inscritte nei rettangoli. Non è noto se il pavimento sia stato asportato o se sia rimasto in situ.
Via Guerrieri, tessellato con reticolato di linee Pavimento in tessellato bicromo, di cui è stata rinvenuta solo una piccola parte. Entro un bordo costituito da una fascia bianca, una linea tripla nera, una bianca, una nera, una fascia bianca più ampia, una linea tripla nera e una fascia bianca, si trova un reticolato di linee semplici, delineato in nero su fondo bianco, di cui si conservano due scomparti quasi interi e tre in maniera frammentaria. Gli scomparti sono caricati alternativamente da un quadrato sulla diagonale, inscritto, in nero su fondo bianco, campito da un quadrato sulla diagonale nero, e da un quadrato a lati concavi, inscritto, con quadrato sulla diagonale bianco, inscritto. La sezione strappata è conservata in museo.
Via Guerrieri, tessellato con treccia policroma Pavimento in tessellato policromo, rintracciato solo per una minima porzione perchè profondamente intaccato da spoliazioni ed interventi successivi, tra cui si segnalano anche sepolture altomedievali. La porzione conservata è decorata da un motivo a treccia policroma, verosimilmente un riempitivo posto nell’angolo di una più articolata composizione.
L’ambiente 3 è un vano di forma quadrangolare, scavato solo in parte e di cui non si conosce la destinazione d’uso. Il vano presenta una pavimentazione in tessellato.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 2000 – Ente responsabile: SA ER
Via Guerrieri, tessellato con punteggiato di tessere nere
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Pavimento in tessellato bicromo, di cui è stata rinvenuta solo una parte della superficie originaria. Entro un bordo costituito da un’ampia fascia bianca, una fascia nera, una linea tripla bianca e fascia nera, il tappeto grosso modo quadrato è decorato da un punteggiato di tessere nere, inserite sul fondo bianco. Non è noto se il pavimento sia stato asportato o se sia rimasto in situ.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 107a – punteggiato di tessere in colore contrastante
Brighi, E. 2004, I dati archeologici dall’età romana alla prima età bizantina., in Rimini: misericordia e soccorso. La città e l’ospedale fra archeologia e storia, Rimini, p. 11.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Via Guerrieri, tessellato con punteggiato di tessere nere, in TESS – scheda 6522 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6522), 2008
Nel corso di due campagne di scavo, la prima tra il 1983 e il 1984, la seconda nel 2000, sono venuti alla luce i resti di un edificio a carattere residenziale, forse una domus, nella zona immediatamente a N del decumano massimo. Della prima fase edilizia dell’edificio, ascrivibile alla seconda metà del III sec. a.C., sono stati individuate solo tracce di una struttura cortilizia. L’area è stata riedificata in età augustea, ma anche di questa fase sono state rinvenute poche tracce. Tra il I e il II sec. d.C. la domus subisce un’ulteriore riedificazione: di questa fase sono stati individuati tre ambienti (1-3), grossomodo quadrangolari, allineati in senso N-S. L’ambiente 1 era pavimentato in opus sectile, gli ambienti 2 e 3 in tessellato. La domus rimase in uso almeno fino al IV sec. d.C., anche se le strutture subirono un forte degrado col passare del tempo. Nel V secolo si realizzano nuove strutture che riutilizzano in parte quelle precedenti, spostando tuttavia l’asse verso SE. Uno dei vani di quest’ultima fase, l’ambiente 4, era pavimentato in tessellato. Nel VI sec. d.C. l’area è abbandonata e, dopo un breve periodo, è utilizzata per alcune sepolture ad inumazioni, che vanno ad intaccare i piani pavimentali, come ad esempio nell’ambiente 4. Nell’area è stato rinvenuto anche un lacerto in tessellato di cui non è noto l’ambiente di appartenenza. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Mazzeo 2005, tav. 2; la planimetria allegata è tratta da Brighi 2004, fig. a p. 11).
