Nella seconda metà degli anni ’50 del secolo passato, tra via Fanti e vicolo Orsini, vennero rintracciate le strutture pertinenti quattro distinti edifici, appartenenti a due diverse fasi edilizie rinvenute a quote differenti, di cui si conservano soltanto alcune planimetrie e di cui, attualmente, non è possibile trovare traccia in situ. Una delle abitazioni, pertinente alla I fase edilizia, prevede strutture murarie (30x45x6 cm) in pietrame e laterizi che delimitano due distinti ambienti caratterizzati da intonaci dipinti e da pavimentazioni in lastre di travertino e cementizio privo di decorazioni. Ad una quota di +50 cm rispetto le strutture di I fase, sono stati rinvenuti cinque ambienti, pertinenti ad una seconda fase di vita del complesso, con strutture murarie in opera laterizia. Dall’ambiente più occidentale (vano 4), si accedeva, tramite un ingresso di cui si conserva ancora la soglia in marmo, ad un piccolo vano quadrangolare con pavimento a commessi laterizi (vano 5). A sud di quest’ultimo (vano 5), sono stati scavati altri due ambienti quadrangolari (vani 2 e 3) e un terzo vano (6), absidato, la cui parete di fondo riutilizzava il muro perimetrale dell’edificio di prima fase. Il vano absidato, generalmente indicato come ninfeo, presenta una ampia parete decorata e prevedeva un colonnato di cui resta lo stilobate e parte delle colonne. Gli ambienti fin’ora descritti possono essere interpretati come parte di un complesso residenziale più ampio andato distrutto a seguito degli interventi seicenteschi connessi con l’ampliamento del vicino convento di San Francesco. (Pianta: Sebastiani 1996)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Domus di via Fanti, vano 2, tessellato con inserti Il vano 2 prevede una pavimentazione in tessellato monocromo bianco con inserti marmorei. L’impossibilità di una visione autoptica, unitamente ad una limitata bibliografia, impedisce di stabilire sia l’estensione del lacerto pavimetnale conservato sia di osservare direttamente i marmi impiegati per la decorazione.
Domus di via Fanti, vano 5, commessi di laterizi L’ambiente 5 presenta un pavimento a commessi laterizi rintracciato nel settore orientale del vano. La doumentazion bibliografica descrive un rivestimetno con un "motivo a stuoia" costruito impieganto mattoncini in laterizio. La pavimentazione e stata scavata solo in parte.
Domus di via Fanti, vano3, tessellato con inserti marmorei Il vano 3 prevede una pavimentazione in tessellato decorato con inserti marmorei. Non abbiamo informazioni sulla grandezza del lacerto pavimentale, attualmente non più visibile.
Domus di via Fanti,Amb.1,lastricato in travertino Sono note poche e limitate informazioni circa le caratteristiche del rivestimento del vano 1. Nella documentazione si accenna ad un piano pavimentale con lastre di travertino di cui non si riportano né le misure né le modalità della messa in opera.
Ambiente 6: il vano, che occupa il settore sud del complesso, viene indicato in letteratura come il ninfeo della domus. L’ambiente, absidato, utilizza in parte, come muri perimetrali, le strutture murarie dell’edificio di I fase. Ad un metro dal muro circolare dell’abside e concentrico a quest’ultimo, è stato rintracciato un colonnato di cui, al momento, si conserva lo stilobate e tracce delle colonne in laterizio. Il pavimento del corridoio anulare prevede una pavimentazione con inserti marmorei, mentre la parte delimitata dal colonnato presenta un pavimento in lastre di pietra calcarea con una piccola canaletta che corre lungo il perimetro esterno. L’ambiente, alla luce delle sue caratteristiche strutturali, doveva pertanto essere parzialmente scoperto. Della decorazione, accanto al piano pavimentale, si conserva parte dell’affresco di II stile, rintracciato sulla parete dell’abside, organizzato su tre distinti registri: uno zoccolo, con sfondo verde, caratterizzato da un fregio continuo a soggetto nilotico, un secondo registro con un prospetto architettonico con finto colonnato che sorregge, a sua volta, un fregio continuo con maschere teatrali.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1955-1957
Domus di via Fanti, vano 6, ninfeo, inserti marmorei su tessellato
Parte dell’ambiente: portico Rivestimento con scansione: a più unità decorative Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: policromo
La decorazione pavimentale del c.d. ninfeo 6 si organizza in due unità decorative: un corridoio anulare porticato e uno spazio aperto semicircolare. Il corridoio anulare prevede una pavimentazione in tessellato nero decorato da inserti di marmo di forma irregolare. Il pavimento si conserva soltanto per un breve lacerto in corrispondenza del settore orientale del vano. Lo spazio absidato prevede invece una pavimentazione in lastre di calcare.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato con inserti marmorei) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 106a – scutulatum su tessellato monocromo
Referenza fotografica: Immagine scansionata da Sebastiani, 1996, fig.62
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Nazionale delle Marche) Restauri moderni: Il pavimento è stato oggetto di restauro in seguito al suo distacco e trasporto presso il Museo Archeologico delle Marche in Ancona (Annibaldi, 1955: "L’affresco distaccato dall’Istituto Centrale per il Restauro è stato immesso, con il relativo mosaico, nel Museo”).
Annibaldi, G. 1955, n.4283, Ancona, in Fasti Archaeologici: annual bulletin of classical archaeology, p. 341 .Landolfi, M. 1992, Dalle origini alla città del tardo impero, in Ankon. Una civiltà tra Oriente ed Europa, Ancona, p. 33, fig. a p.33.Sebastiani, S. 1996, Documenti per le successive forme urbane, in Ancona. Città antiche in Italia, Roma, pp. 59-60, figg. 60-63.Sisani, S. 2006, Ancona, in Umbria, Marche. Guide archeologiche Laterza, Roma-Bari, p. 324.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Ferrari, Stefano, Domus di via Fanti, vano 6, ninfeo, inserti marmorei su tessellato, in TESS – scheda 6564 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6564), 2008