Nel 1975 venne rinvenuta una villa situata nell’area compresa fra via Verdi e via Mascagni in località "Cavallacci" (n. 6). La villa, realizzata su terrazzamenti e articolata in diversi nuclei edilizi, presenta all’incirca quattro fasi costruttive, la prima delle quali (età tardorepubblicana-inizio dell’età imperiale) è caratterizzata da strutture edilizie con paramento in opera reticolata e pavimenti in mosaico e cementizio (ambiente A, B, C, D, E, M, Z, R). Alla seconda fase (I secolo d. C) va attribuito il rifacimento dei pavimenti in opus sectile che si sovrappongono ai precedenti, mentre con la terza fase (età severiana?) avviene la ristrutturazione di alcuni ambienti, fra i quali l’ambiente M. A partire dal III secolo d. C. è probabile che la villa abbia visto un lento declino e, infine, l’abbandono, in seguito al quale vennero impiantate, all’interno dell’abitazione, in particolare negli ambienti Q ed M, delle sepolture (IV fase). Nell’ambiente M tale uso andrebbe ascritto alla fine del V secolo d. C. Da un punto di vista topografico, i nuclei principali della villa sono quello posto all’angolo fra via Mascagni e via Verdi (ambienti A, B, C, D, E) e quello a nord – est, al di sotto di una casa colonica (ambiente M). Più a nord si segnala il rinvenimento di un altro ambiente pavimentato a mosaico (Z) pertinente al primo impianto della villa (in merito alla villa si veda anche "L’arte del restauro. Viaggio fra le opere restaurate nella Provincia di Roma. Roma – Palazzo Valentini, Piccole Terme Traianee, 30 Ottobre 2001 – 10 Gennaio 2002, Roma 2001). La pianta della località dell’edificio è una rielaborazione da F. Severini, Via Appia – II da Bovillae a Cisterna di Latina (Antiche strade. Lazio), Roma 2001, p. 33, fig. 23. La pianta dell’edificio è una rielaborazione da CHIARUCCI 2000, p. 186, fig. 13.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Villa, loc. Cavallacci, amb. B, cementizio con reticolato quadrati Il primo pavimento dell’ambiente B è in cementizio a base fittile con rubricatura superficiale. La decorazione che campisce il rivestimento è caratterizzata da un reticolato di linee dentate in tessere bianche formanti quadrati. Sono presenti alcuni restauri avvenuti in antico mediante stuccature e pennellate bianche al posto delle tessere distaccatesi.
Villa, loc. Cavallacci, amb. B, opus sectile Q3 Il secondo pavimento dell’ambiente B è caratterizzato da un rivestimento in opus sectile a modulo quadrato medio con motivo Q3, ossia tre quadrati fra loro tangenti. Il modulo delle formelle è di cm 29.6, pari ad un piede romano. I materiali utilizzati sono marmo giallo, rosso e grigio.
Villa, loc. Cavallacci, amb. Z, tessellato composizione ad alveare Il pavimento, di cui rimane una porzione di circa m 4.33×1.50, è caratterizzato da tre aree decorative a motivi geometrici la prima delle quali, che sembra ricoprire la maggior parte dell’ambiente, è costituita da un motivo ad alveare di quadrati e triangoli in colori contrastanti bianco e nero. Segue una fascia partizionale a fondo bianco con una variante del motivo a meandri neri a doppie "T" dritte e sdraiate di svastiche a giro semplice e, infine, uno spazio decorato da una composizione, in colore contrastante, di file di coppie di squadre affrontate e tangenti e di file di quadrati sulla diagonale tangenti con effetto ambivalente, da interpretare forse come anticamera.
Villa, loc. Cavallacci, amb.Z, opus sectile Dell’originario rivestimento in opus sectile rimangono solo delle tracce lungo il muro dell’ambiente consistenti in frammenti di formelle, probabilmente a modulo quadrato, in marmo giallo e bluastro.
Il vano R, ubicato nell’area occidentale della villa, si affacciava, in origine, su un ampio spazio centrale scoperto. I muri, di cui rimangono solo i tratti orientale e settentrionale sono in opera cementizia con paramenti in opera reticolata ed ammorsature angolari in blocchetti. La pavimentazione è costituita da un tessellato bicromo a motivi geometrici.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1986/00/00
Villa. loc. Cavallacci, amb. R, reticolato obliquo di fasce
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Il pavimento, in tessellato bicromo, è caratterizzato da un motivo a reticolato obliquo di fasce con quadrati quadripartiti a clessidra nei punti di incrocio (gli scomparti pure quadripartiti). Il bordo è costituito, dall’esterno verso l’interno, da una fascia marginale bianca in tessellato bianco con ordito di filari obliqui a cui fa seguito una linea tripla bianca, una fascia monocroma nera di 5 filari di tessere ed una fascia monocroma bianca, anch’essa di cinque filari. Segue, infine, una linea doppia punteggiata.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.7 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.7 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 142d – scacchiera, gli scacchi caricati da un rettangolo obliquo inscritto, in colori contrastanti, con effetto di reticolato obliquo di fasce, con quadrati quadripartiti a clessidra nei punti di incrocio (gli scomparti pure quadripartiti).
0.37 ca
Referenza fotografica: da CHIARUCCI, SUCCI 2011, p. 563, fig. 5.
Chiarucci, G./ Succi, S. 2011, Pavimenti inediti o poco noti da Albano Laziale (RM), in Atti del XVI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Palermo, 17-20 marzo 2010), Tivoli, p. 563, fig. 5.