scheda

edificio residenziale/domus

Nel 1994 è stato effettuato uno scavo archeologio sotto la direzione scientifica di L. Malnati nell’area compresa tra il Palazzo delle Poste e l’edificio presso l’angolo tra via Crispi e via Sessi 3 (dove nel 1949 era stato messo in luce un pavimento in tessellato). L’area interessata dallo scavo presentava labili tracce di frequentazione fin dall’età repubblicana, ma i depositi più consistenti sono da attribuire all’età tardorepubblicana e protoimperiale, periodo a cui si può ricondurre l’impianto di una domus, di cui sono stati messi in luce quattro ambienti. Si può ipotizzare che il settore di ingresso sia da individuare negli ambienti B e C, prospicienti ad una strada, di cui è stato individuato il marciapiede e la sede stradale vera e propria costituita da un piano di calpestio in ciottoli e frammenti di laterizi. I due ambienti, conservati in modo parziale, comunicavano attraverso un passaggio che verosimilmente era costituito da due lastre in pietra, di cui presentava il foro per l’imposta del cardine. Se dell’ambiente C si conservava ancora un piccolo tratto del pavimento in tessellato, del rivestimento del vano B non restava che la preparazione pavimentale. L’ambiente C comunicava attraverso una soglia in pietra con il vano di soggiorno A, posto a sud dei due ambienti e pavimentato in tessellato. A sud-ovest dell’ambiente A è stato individuato il vano D, messo in luce solo per una parte; del pavimento si conservava solo la preparazione (in sezione sono state viste tessere bianche e nere). L’area a sud dell’ambiente A, priva di strutture edilizie e con piano pavimentale in terra battuta, è stata interpretata come area scoperta, forse un cortile interno. Il rinvenimento di un pozzo in mattoni, coperto da una lastra di pietra e posto ad ovest dell’ambiente A, ha fatto ipotizzare la presenza di un’ulteriore area scoperta in questo settore della domus. La fase di abbandono della domus si data all’età tardoromana, periodo in cui i setti murari sono spoliati e il pozzo è defunzionalizzato. Un riporto di terreno argilloso sui livelli di abbandono, che va ad obliterare anche la sede stradale, costituisce un nuovo piano d’uso del V sec.d.C. avanzato, caratterizzato da un’edilizia povera fatta di elementi di riuso: un ambiente rettangolare largo 9.5 m si imposta sulle strutture della domus di età imperiale, di cui mantiene l’orientamento, mutando forse la destinazione d’uso. (la planimetria allegata è tratta da Bronzoni, Chiesi 1996, p. 127, tav. XXXI)

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici

Altri rivestimenti presenti nell’edificio

Via Sessi 1/e, tessellato bicromo dell’ambiente e della soglia
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una piccola parte della superficie originaria e scandito in due tappeti, corrispondenti all’ambiente e alla soglia. Del pavimento non è edita la documentazione fotografica, ma solo il rilievo fatto al momento del rinvenimento. Il tappeto dell’ambiente è in tessellato bianco, presumibilmente a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia bianca e due fasce nere che ne comprendono una bianca. Della soglia si conserva solo un angolo del rettangolo nero.

ambiente di soggiorno

L’ambiente A è un vano di soggiorno a pianta rettangolare posto a sud del settore di ingresso dell’abitazione (ambienti B e C). L’ambiente presenta una pavimentazione in tessellato, conservata solo per una parte. L’ambiente comunica con il vicino vano C attraverso una soglia in pietra; il passaggio tra i due ambienti è ulteriormente sottolineato dall’inserimento, nella decorazione del tessellato, di una soglia con decorazione differente rispetto al tappeto dell’ambiente.

Lunghezza: 8.50 m – Larghezza: 4.20 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici

Via Sessi 1/e, tessellato bicromo e soglia a triangoli

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Pavimento in tessellato bicromo, di cui si conservava solo il 20% della superficie originaria, scandito in due tappeti, il maggiore corrispondente all’ambiente e il minore alla soglia. Del pavimento non è edita la documentazione fotografica, ma solo il rilievo fatto al momento del rinvenimento. Il tappeto dell’ambiente è in tessellato bianco, presumibilmente a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia bianca e due fasce nere che ne comprendono una bianca. La soglia è decorata da una linea spezzata formante triangoli, in nero su fondo bianco.

Unità decorative