scheda

Teatro Regio, vano 3, tessellato bianco con soglia con spine corte
Parma ( PR )


Nel 1977 in occasione di lavori nel golfo mistico del Teatro Regio di Parma sono stati messi in luce i resti di un edificio privato di età romana. Nell’area del Teatro Regio e nelle immediate vicinanze a più riprese (1766, 1821 e 1941) sono stati scoperti lacerti di pavimenti romani che dovevano far parte di due o più edifici residenziali di età romana, ubicati nella stessa insula. Le modalità in cui sono state condotte le indagini e la carenza della documentazione non consentono di ricostruire con certezza lo sviluppo planimetrico degli edifici. Solo per lo scavo nel golfo mistico del Teatro Regio, condotto in tempi più recenti, si dispone di un maggior numero di dati che consentono di ricostruire le dinamiche costruttive di un’area di dimensioni contenute; allo stato attuale delle ricerche, tuttavia, non è possibile stabilire quali e quanti pavimenti potessero far parte dell’edificio messo in luce nel golfo mistico. Della prima fase edilizia sono stati messi in luce alcuni lacerti murari, in frammenti di embrici legati a secco, due pavimenti in cementizio (1-2) e resti di intonaco dipinto. Non è possibile stabilire la destinazione d’uso dei due ambienti, a ovest dei quali sono stati rinvenuti i resti di una conduttura idrica in elementi fittili. Una seconda fase edilizia vede una ristrutturazione profonda dell’area: sono stati individuati i muri perimetrali ovest e sud di un ambiente (3) che presentava una larga apertura sul lato sud e per questo è interpretato in letteratura come tablino (Marini Calvani 1978, p. 42). Questo ambiente, che nella sua fase di impianto si data alla piena età augustea, è nuovamente trasformato in età giulio-claudia. Del terzo intervento che subisce l’ambiente si conservava, oltre ai lacerti murari, anche la pavimentazione in tessellato, datata, su base stilistica e archeologica al II secolo d.C. Il motivo per cui il vano nell’arco di poco più di un secolo subisce ben tre interventi edilizi è da ricercare nelle condizioni ambientali, dal momento che l’edificio si trova in prossimità della riva di un torrente, di cui segue anche l’orientamento, ed era quindi soggetto a una forte umidità. In una fase successiva, a sud dell’ambiente 3, è realizzata la pavimentazione in cementizio 4, che si sovrappone parzialmente a quella dell’ambiente 3. Coeva o di poco posteriore è la parziale chiusura del muro sud dell’ambiente 3, dove sono state rinvenute anche tracce di lacerti murari sul piano pavimentale del II sec.d.C. Un forte degrado delle strutture murarie e dei piani pavimentali testimonia il lungo uso dell’edificio; a un’ultima fase di frequentazione è da attribuire la parziale ripavimentazione in tessellato (5) del cementizio 4, mentre nel tessellato del vano 3 le lacune sono colmate da tessere di modulo maggiore o da cocciopesto. La data di abbandono del complesso edilizio si colloca intorno al IV sec.d.C.: è infatti stato rinvenuto un piccolo tratto di mura difensive, datate appunto al IV sec.d.C., sul piano del pavimento in tessellato. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Storia di Parma 2009, carta 19; le planimetrie allegate sono tratte da Marini Calvani 1978, figg. 11 e 48)
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Teatro Regio, vano 1, cementizio con inserti irregolari
Pavimento in cementizio a base fittile, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento è decorato da inserti marmorei di piccole dimensioni, sparsi sulla superficie senza preciso ordine.

Teatro Regio, vano 2, cementizio senza inserti
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti, messo in luce per una parte della superficie originaria.

Teatro Regio, vano 4, cementizio senza inserti
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti, messo in luce per una parte della superficie originaria. L’ambiente è successivamente ripavimentato, totalmente o parzialmente, in tessellato.

Teatro Regio, vano 4, pavimento in tessellato bicromo
Pavimento in tessellato bicromo, di cui si conservava un piccolo tratto in corrispondenza del muro perimetrale dell’adiacente ambiente 3, sovrapposto al cementizio senza inserti. Il tessellato è a ordito di filari paralleli e obliqui, prevalentemente bianco, ma anche con tessere nere. Il modulo delle tessere è maggiore rispetto al pavimento in tessellato del vano 3. Una sezione del pavimento è conservata presso il Museo Archeologico Nazionale.


L’ambiente 3 è un vasto vano di forma quadrangolare che si impianta nel settore precedentemente occupato dal vano 2 a partire dalla piena età augustea. Il vano subisce nel corso di un secolo tre fasi costruttive, che vanno a interessare i muri perimetrali e l’apparato decorativo, tra cui anche la pavimentazione. Il muro perimetrale sud presenta una vasta apertura che, associata alle dimensioni dell’ambiente, ha fatto propendere per l’interpretazione del vano come tablino (Marini Calvani 1978, p. 42). Delle tre pavimentazioni che erano associate ad altrettanti momenti costruttivi se ne conservava al momento del rinvenimento solo una in tessellato, con soglia, datata, su base stilistica al II sec.d.C. L’ambiente resta in uso per un lungo periodo: a testimonianza dell’usura del piano pavimentale sono le numerose lacune risarcite con tessere di modulo maggiore o cocciopesto. In una fase edilizia, inquadrabile intorno alla seconda metà del II sec.d.C., il muro perimetrale sud è parzialmente chiuso e la soglia in tessellato parzialmente coperta dal cementizio del vicino ambiente 4. Tracce di lacerti murari con malta molto scadente sono stati rinvenuti sul piano di calpestio del pavimento. L’abbandono dell’ambiente e dell’edificio si data al IV sec.d.C., vista la presenza di mura difensive che vanno ad impiantarsi sul pavimento in tessellato di II sec.d.C.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1977 – Ente responsabile: SA ER

Teatro Regio, vano 3, tessellato bianco con soglia con spine corte

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria e scompartito in due tappeti, corrispondenti al vano e alla soglia. Il tappeto del vano è in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, quello della soglia è decorato da una fila di spine spine corte bianche su fondo nero. Il pavimento presenta delle risuarciture con tessere di modulo maggiore e, in pochi punti, in cocciopesto. Una sezione del pavimento è conservata presso il Museo Archeologico Nazionale.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Unità decorative

Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo

Soglia rettangolare, piuttosto allungata, bordata da una fascia nera a ordito dritto, da una linea tripla nera, da una fascia nera compresa tra due fasce bianche, da una treccia a due capi bianca, delineata in nero su fondo nero, e da una linea tripla bianca. La soglia è decorata da una fila di spine corte bianche, su fondo nero.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 1t – linea tripla
DM 70d – treccia a due capi, in colore contrastante

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 12d – spine corte

 
 
Referenza fotografica: da Marini Calvani 1978

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: bicromo

Tappeto in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia nera, a ordito di filari paralleli e obliqui, da una linea tripla nera, da due fasce, una bianca e una nera, e da una linea tripla bianca.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
DM 1t – linea tripla
DM 1y – fascia monocroma

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli

 
 
Referenza fotografica: da Marini Calvani 1978

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Archeologico Nazionale di Parma)

Restauri antichi: Il pavimento presenta risarciture con tessere di modulo maggiore e, al momento del rinvenimento, alcune lacune erano colmate con semplice cocciopesto, a testimonianza dell’usura del piano pavimentale e di conseguenza dell’utilizzo prolungato.

Museo Archeologico Nazionale di Parma (Riferimento: Maria Bernabò Brea) Piazza della Pilotta – Parma

Catarsi, M. 2009, Il contributo dell’archeologia., in Storia di Parma. Parma Romana, Parma, p. 420, fig. 194b.
Marini Calvani, M. 1978, Parma nell’antichità. Dalla preistoria all’evo antico., in Parma la città storica., Parma, p. 42, figg. 51-52, 54-55, 60.

DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Teatro Regio, vano 3, tessellato bianco con soglia con spine corte, in TESS – scheda 8884 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8884), 2010

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8884


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