Nel 1821 in occasione di lavori per il costruendo teatro ducale (poi Teatro Regio) sono stati messi in luce tre pavimenti romani, due in tessellato (indicati con le lettere C e G) e uno forse in opus sectile (indicato con la lettera L), che presumibilmente facevano parte del medesimo complesso edilizio, forse a carattere residenziale. Si deve ricordare che nell’area del Teatro Regio e nelle immediate vicinanze a più riprese (1766, 1941 e 1977) sono stati scoperti lacerti di pavimenti romani che dovevano far parte di due o più edifici residenziali di età romana, ubicati nella stessa insula. Le modalità in cui sono state condotte le indagini e la carenza della documentazione non consentono di ricostruire con certezza lo sviluppo planimetrico degli edifici in esame e in particolar modo il rapporto tra le strutture messe in luce nello scavo del golfo mistico del Teatro Regio (1977) e i rinvenimenti del 1821 posti poco più ad est. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Storia di Parma 2009, carta 19; la planimetria allegata è tratta da Marini Calvani 1978, fig.56).
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Area Teatro Regio, tessellato bicromo con file di losanghe Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria; il pavimento è perduto e si conserva solo una riproduzione grafica parziale del 1821, che raffigura un angolo del tappeto, che, su fondo nero, è decorato da file di losanghe bianche sdraiate, abbastanza distanziate tra loro; l’ordito del tappeto è particolare perchè segue l’andamento delle losanghe (è tuttavia possibile che il disegno non sia completamente corrispondente al pavimento).
Area Teatro Regio, tessellato con comp. di ottagoni adiacenti Pavimento in tessellato tricromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento è perduto e si conserva solo una riproduzione grafica parziale del 1821, che raffigura un angolo del tappeto, decorato da una composizione ortogonale di ottagoni adiacenti, formanti quadrati, campiti da quadrati inscritti. De Lama riferisce che il pavimento era "a tre tinte" (De Lama 1824, p. ), senza tuttavia specificare quale fosse il terzo colore, oltre al bianco e al nero.
Dell’ambiente è nota solo parte della paviemntazione forse in opus sectile.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Specifiche di rinvenimento Data: 1821
Area Teatro Regio, pavimento con lastre bianche e nere
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: bicromo
Pavimento messo in luce per un piccolo tratto della superficie originaria, con "belle lastre quadrilatere di marmo bianco carrarese, e di pietra nera argillosa" (De Lama 1824, p. 7): potrebbe quindi trattarsi di un pavimento in opus sectile con formelle quadrate, in marmo bianco, e in pietra nera, forse alternate a scacchiera oppure disposte su file alternate.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Area Teatro Regio, pavimento con lastre bianche e nere, in TESS – scheda 8892 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8892), 2010