In località S. Rocco (1), alle pendici della collina di monte Telefono, si trovano le strutture pertinenti ad una villa, venuta alla luce nel 1938 e scavata sistematicamente solo fra il 1962-1966 sotto la guida di M. A. Cotton. Della villa, che si trova ai margini dell’ager Falernus, sono state individuate due grandi fasi costruttive: la fase I (100/90-30 a.C) e la fase II (30 a.C./metà del II secolo d.C.) suddivise, a loro volta, in due sottofasi (fase I A: 100/90 a.C.-50 a.C.; fase I B: 50 a.C.-30 a.C.; fase 2 A: 30 a.C.-metà del I secolo d.C.; fase 2 B: metà del I secolo d.C.-metà del II secolo d.C.). Durante la fase I A (100/90 a.C.-50 a.C.) la villa, caratterizzata da ambienti con murature in opera incerta, si disponeva su due terrazze: sulla terrazza superiore era ubicata la pars urbana, mentre su quella inferiore la pars rustica. L’edificio, di pianta rettangolare, aveva gli ambienti (A, D, E, F) disposti ad "L" attorno ad un cortile chiuso (B) con pavimentazione in cementizio. L’ambiente A, con pavimentazione musiva, e l’ambiente D erano probabilmente dei vani di rappresentanza, mentre gli ambienti E ed F erano forse dei cubicoli. Sul terrazzo superiore, posto ad est, si trovava una cisterna, mentre in quello inferiore gli ambienti produttivi, fra cui il vano H con pavimentazione in cementizio. Con la fase I B (50 a.C.-30 a.C.) il vano A viene allargato mentre i vani D, E ed F vengono suddivisi in ambienti minori (D1, D2, D3, D4, E1, E2, F1). In età augustea, corrispondente al momento iniziale della fase II A (30 a.C.-metà del I secolo d.C.) avviene una radicale ristrutturazione della villa attraverso l’obliterazione delle precedenti strutture e la realizzazione di nuovi ambienti con murature sempre in opera incerta e pavimenti finemente decorati. La pars urbana, costituita da 26 ambienti, ruota attorno ad un peristilio ionico munito di pavimentazione in tessellato, al quale si poteva accedere attraverso un vestibolo a "T" (1). Attorno al peristilio si disponeva una serie di ambienti con funzioni di rappresentanza e di servizio, della quale facevano parte i cubicoli 2, 3, 18, 19, 20, 23, 24, il triclinio 5, il tablino 4 e l’esedra 6. A nord, un corridoio (7) permetteva di raggiungere gli ambienti di servizio, fra cui la cucina (10), con pavimento in opera spicata. Facevano parte della pars urbana anche gli ambienti 12, 13, 14, ubicati a nord del peristilio, e gli ambienti dal 17 al 26, con funzione di soggiorno e muniti di pavimentazioni musive. La pars rustica occupava una terrazza di circa mq 850 ad est di quella urbana ed era separata da questa attraverso una strada. A nord del cortile 1 si apriva una serie di ambienti (40-43) con pavimentazione in bipedali, interpretati come stanze d’abitazione del vilicus e della sua famiglia. Attorno alla metà del I secolo d.C., corrispondente al momento iniziale della fase II B (metà del I secolo d.C.-metà del II secolo d.C.), vengono aggiunte tre nuove strutture caratterizzate da murature con paramento in opera reticolata con ricorsi in laterizio: un impianto termale nella pars urbana, una figlina ed un "oletum" nella pars rustica. L’impianto termale, con frigidario (8), calidario e laconico, viene realizzato attraverso l’unione dei vani 7, 8, 9, 27 e 28. La figlina era ubicata presso l’angolo nord-occidentale del cortile 2 (vani 48, 49, 50, 38), mentre l’impianto per la produzione dell’olio presso l’angolo nord-orientale dello stesso cortile (vani 53, 54). La villa, che continua ad essere utilizzata sino al II secolo d. C., vede, a partire dall’età antonina, un periodo di declino. (La planimetria è una rielaborazione da Cotton, Métraux 1985, p. 39, fig. 7. La pianta della località dell’edificio è tratta da Cotton, Métraux 1985, p. 2, fig. 2.).
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Cementizio a base fittile senza inserti.
Villa in località S. Rocco, amb. 35, cementizio con punteggiato
Cementizio a base litica con punteggiato di dadi neri. L’area del cubicolo (a) è separata dall’area destinata all’alcova (b) mediante uno scendiletto (c) costituito da un tessellato bicromo non più esistente. Lo spazio occupato dall’alcova è pavimentato con un cementizio con inserti di tessere nere sparse. Lungo il lato orientale del vano, si nota un’ampia fascia di restauro di m 1.52 ca.
Villa in località S. Rocco, vano 35, tessellato con crocette
Tessellato a fondo bianco con punteggiato di crocette bicrome. Al centro doveva essere inserito un emblema o uno pseudo-emblema policromo con bordo a motivi vegetali. Del pavimento rimane solo un lacerto.
Villa in località S. Rocco, vano H, cementizio
Cementizio senza inserti.
Villa S. Rocco, calidario, pavimento marmoreo
Pavimento composto da lastre modanate di marmo greco scritto pertinenti ad un rivestimento parietale d’età augustea. Le due lastre disposte verticalmente misurano m 0.77×1.66 e 0.89×1.66. La lastra orizzontale misura m 1.55×0.79.
Villa S. Rocco, corridoio 7, punteggiato di crocette
Punteggiato di crocette bicrome su cementizio. Le crocette si distribuiscono su filari paralleli alle pareti. Il bordo è costituito da una linea dentata in tessere bianche.
Villa S. Rocco, laconico, lastricato
Lastricato marmoreo di cui si conservano solo le impronte.
Villa S. Rocco, peristilio, tessellato con inserti
Tessellato a motivi geometrici. L’ambulacro (a) è fondo bianco con inserti policromi, litici e marmorei, e tessere verdi e nere. Il bordo esterno ed interno è formato da fasce monocrome bianche e nere. Gli intercolumni si caratterizzano per la presenza di "tappeti" a motivi geometrici, di cui rimangono solo quattro esempi, con decorazione a squame bipartite (b), a scacchiera con triangoli (b) con cateti dentati, a reticolato (c) e a scacchiera di tre colori (d).
Villa S. Rocco, triclinio 5, tessellato con fascia a meandro
Pavimento in tessellato suddiviso in quattro unità decorative. La soglia (a), dove sono ancora visibili i fori d’alloggiamento dei cardini, è in tessellato con motivo a squame bipartite adiacenti in quattro colori, mentre l’anticamera (b) è in tessellato a fondo bianco, incorniciato da una fascia monocroma nera, con punteggiato irregolare di tessere in colori contrastanti ed inserti policromi. Segue una fascia partizionale (c) con motivo a meandro di svastiche uncinate a giro invertito e quadrati in prospettiva, policromi. La fascia partizionale suddivide lo spazio dell’anticamera da quello del vano (d), anch’esso in tessellato a fondo bianco con punteggiato di crocette nere e pseudoemblema centrale policromo con motivo a reticolato plastico.
Villa S. Rocco, vano 1, tessellato con motivi a transenna
Tessellato policromo a motivi geometrici. Gran parte del rivestimento è andato perduto: ciò che rimane è una porzione di pavimento pertinente al "corridoio" (a) che conduceva al peristilio e la soglia (b) che separava il vestibolo dal peristilio stesso. Il "corridoio", che costituisce il braccio corto della "T", presenta un tessellato con motivo a doppio reticolato diritto ed obliquo di linee doppie e linee triple bicrome e dentate, formante triangoli. La soglia, invece, presenta una fila di rettangoli dritti e sdraiati, adiacenti, caricati da losanghe (rettangoli laterali) e da un motivo a meandro a doppie "T" diritte e sdraiate di svastiche a giro doppio (rettangolo centrale). Le porzioni laterali della pavimentazione sono andate perdute. Del rivestimento rimane, attualmente, un lacerto di tessellato bianco (m 0.71×0.23) lungo il muro sud.
Villa S. Rocco, vano 10, opera spicata
Pavimento in opera spicata. I laterizi misurano cm 8.5×3.
Villa S. Rocco, vano 11, pavimento in spicato
Pavimento in opera spicata.
Villa S. Rocco, vano 12, tessellato con cassettoni
Tessellato a motivi geometrici. Il vano è in tessellato a fondo bianco con tessere disposte ad ordito di filari paralleli con emblema centrale, inserito all’interno di una cassaforma calcarea, andato perduto. Il bordo della pavimentazione è costituito da una cornice policroma a cassettoni compresa fra due fasce monocrome nere. La soglia è andata perduta.
Villa S. Rocco, vano 13, cementizio base litica
Cementizio a base litica con inclusi calcarei rossi, verdi, gialli, frammenti di terracotta e polvere di marmo bianco.
Villa S. Rocco, vano 14, cementizio
Cementizio a base fittile senza inserti.
Villa S. Rocco, vano 15, cementizio con tessere
Cementizio a base fittile con inserti sparsi di tessere bianche e nere.
Villa S. Rocco, vano 17, tessellato bianco
Tessellato bianco scarsamente conservato.
Villa S. Rocco, vano 19, tessellato bianco
Tessellato bianco.
Villa S. Rocco, vano 2, tessellato con losanghe
Tessellato a motivi geometrici, tricromo, con tappeto centrale (a) decorato con un motivo a scacchiera di losanghe. Lo spazio destinato alle alcove è in tessellato a fondo bianco con punteggiato di crocette (b: nord) e in tessellato a fondo bianco con fila di crocette alternate a singole tessere nere (sud: c).
Villa S. Rocco, vano 20, tessellato bianco
Tessellato a fondo bianco di cui rimangono solo poche tessere.
Villa S. Rocco, vano 22, cementizio
Cementizio a base fittile senza inserti.
Villa S. Rocco, vano 24, tessellato con punteggiato di tessere
Tessellato a fondo bianco ad ordito di filari paralleli con punteggiato di tessere policrome.
Villa S. Rocco, vano 25, tessellato bianco
Tessellato bianco del quale rimangono solo poche tessere. La soglia, andata perduta, era in calcare. Tracce della preparazione sono state rinvenute lungo il muro settentrionale.
Villa S. Rocco, vano 29, tessellato a canestro
Tessellato (a) a fondo bianco caratterizzato da un campo con tessere rettangolari "a canestro" ed inserti litici e marmorei policromi. Il bordo è costituito da una fascia, ampia circa cm 40, in tessellato bianco "a canestro". In corrispondenza del settore meridionale dell’ambiente, in seguito all’ampliamento del vano durante la fase I B (50 a.C.-30 a.C. circa), il pavimento viene integrato con un tessellato bianco, con tessere di forma quadrangolare, decorato da inserti litici e marmorei policromi. Durante la fase II A (30 a.C.-50 d.C. circa), viene realizzata una soglia musiva (b) in corrispondenza del passaggio fra il vano 29 ed il vano 8, a nord, in tessere bianche e nere. Sempre durante la fase II A (30 a.C.-50 d.C. circa), in occasione del rifacimento del muro settentrionale del vano, viene inserita una risarcitura in tessere bianche ad ordito dritto.
Villa S. Rocco, vano 3, tessellato
Pavimento in tessellato scarsamente conservato. Del rivestimento rimane attualmente un lacerto di cm 34×23.
Villa S. Rocco, vano 31, punteggiato di tessere
Tessellato a fondo bianco con punteggiato irregolare di tessere policrome. Ad ovest è inserita una soglia in calcare che separa il corridoio da un’ulteriore estensione realizzata come collegamento con l’entrata posteriore. Dell’originario rivestimento si conservano tre tratti lungo il lato sinistro, rispettivamente di m 0.12, 0.68 ed 1.64, un tratto centrale di m 1.98 ed un tratto lungo il lato destro di m 1.07.
Villa S. Rocco, vano 32, cementizio rubricato
Cementizio a base fittile con tracce di rubricatura in superficie decorato da un punteggiato irregolare di tessere bianche e nere sparse sulla superficie del rivestimento.
Villa S. Rocco, vano 33, cementizio con rubricatura
Cementizio a base fittile con rubricatura superficiale e punteggiato irregolare di tessere bianche.
Villa S. Rocco, vano 36, cementizio con punteggiato di dadi
Cementizio a base litica con punteggiato di dadi su filari paralleli alle pareti dell’ambiente. Il cubicolo (a) è separato dall’alcova (b) da uno scendiletto (c) in tessellato decorato da una fila di quadrati dentati, sulla diagonale tangenti, in colori contrastanti. Lo spazio dell’alcova è pavimentato da un cementizio costituito da frammenti di calcare e polvere di marmo. Lungo il lato occidentale, in seguito all’ampliamento del vano durante la fase II A (30 a.C. – 50 d.C.), viene inserito un tessellato bicromo a motivi geometrici con decorazione a meandro di svastiche a giro semplice e quadrati, raccordato alla precedente pavimentazione attraverso una sottile fascia in cementizio. Alla fascia a meandro segue uno spazio di m 1.58×2.35 pavimentato da un cementizio a base litica con punteggiato irregolare di inserti litici policromi. Al momento della scoperta il pavimento presentava un ampio cedimento nell’angolo sud-occidentale, che venne poi "sollevato" e consolidato in situ.
Villa S. Rocco, vano 43, pavimento in bipedali
Pavimento in bipedali.
Villa S. Rocco, vano 50, opera spicata
Pavimento in opera spicata.
Villa S. Rocco, vano 51, opera spicata
Pavimento in opera spicata con soglia in calcare.
Villa S. Rocco, vano 52, opera spicata
Pavimento in opera spicata.
Villa S. Rocco, vano 53, opera spicata
Pavimento in opera spicata.
Villa S. Rocco, vano 54, cementizio
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti.
Villa S. Rocco, vano 6, cementizio
Pavimento in cementizio.
Villa S. Rocco, vano 8, tessellato con motivo a scacchiera
Tessellato a fondo bianco con tappeto centrale formato da un motivo a scacchiera bordato da una cornice a meandro di svastiche a giro semplice e quadrati in prospettiva. Il bordo è costituito da una fascia in tessellato bianco con tessere disposte in filari paralleli a cui fanno seguito due fasce monocrome, nera e bianca, ed una fascia monocroma rossa. Il rivestimento si conserva solo nella metà meridionale, adibita, durante la fase edilizia II A (50 d.C.- II secolo d. C.), a frigidario.
Villa S.Rocco, vano 4, tessellato con soglia ad arcate
Tessellato a fondo bianco con punteggiato di crocette policrome. Al centro era inserito un emblema, andato perduto, bordato da una cornice a "spina di pesce" con parallelogrammi adiacenti policromi. Il vano era munito di due soglie poste in prossimità degli ingressi ovest e nord. La prima soglia, che separa il tablino dal corridoio (31) si caratterizza per una decorazione tricroma con mura turrite; la seconda soglia che sottolinea l’ingresso sul peristilio, presenta una decorazione a motivi geometrici con esagoni caratterizzati da un fiore inscritto.
Vano 23: si affaccia sul portico meridionale del peristilio e data il suo impianto alla fase II A (30 a.C.-50 d.C.). Il pavimento era in tessellato e la decorazione parietale era ad intonaco dipinto. L’ingresso sul peristilio era sottolineato dalla presenza di una soglia, non più conservata. Nell’angolo nord-occidentale della stanza era ricavato uno spazio forse adibito a lavabo. (La planimetria dell’ambiente è una rielaborazione tratta da Cotton, Métraux 1985, p. 39, fig. 7).
Lunghezza: 2.80 m – Larghezza: 2.90 m
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1962-1966 – Ente responsabile: British School at Rome
Villa S. Rocco, vano 23, tessellato bianco
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Tessellato bianco di cui rimangono solo poche tessere. L’apertura che collegava il vano al peristilio era sottolineata da una soglia non più conservata.
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Tipo di preparazione: Strato 1: (cm 5) ciottoli in calcare. Strato 2: (cm 5) ciottoli in calcare e grumi di malta in malta e calce in rapporto 4:1. Strato 3: (cm 5) malta e calce in rapporto 5:1. Strato 4: calce e polvere di marmo.
Unità decorative
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: monocromo?
Tessellato bianco di cui rimangono solo poche tessere.