schedaPalazzo della Borsa, tessellato con comp. di ottagoni adiacenti Piacenza ( PC ) Nel 1949 durante i lavori per l’erezione del Palazzo della Borsa sono state messe in luce strutture pertinenti ad edifici di età romana, in un’area dove era già stata segnalata la presenza di pavimenti in seguito a scoperte fortuite. Sono stati rinvenuti a quote differenti due pavimenti, uno in cementizio e uno in tessellato, oltre ai resti di una canaletta in laterizi, elementi per suspensurae, esagonette fittili, frammenti di vetro, ceramica e di laterizi. Se il pavimento in cementizio, rinvenuto a quota inferiore, può forse essere attribuito ad un edificio residenziale di età romana, per il pavimento in tessellato è stata avanzata l’ipotesi che potesse far parte della pavimentazione della chiesa di S. Gervaso (Carini 2008, p. 142). Tuttavia, la sommarietà della documentazione disponibile impedisce di suffragare o di confutare questa ipotesi. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Marini Calvani 1990, tavola fuori testo).Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici Dell’ambiente è noto il solo rivestimento pavimentale in tessellato. A. Carini ha avanzato l’ipotesi che potesse far parte della pavimentazione della chiesa di S. Gervaso (Carini 2008, p. 142). Il pavimento è datato, su base stilistica, tra la fine del IV e il V sec.d.C.Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici Specifiche di rinvenimento Data: 1949 – Ente responsabile: SA ER Palazzo della Borsa, tessellato con comp. di ottagoni adiacenti Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: iterativa? Cromia: policromo Pavimento in tessellato policromo, messo in luce per una parte della superficie originaria e di cui si conserva solo un piccolo lacerto presso i depositi di Palazzo Farnese. La decorazione consiste in una composizione ortogonale di ottagoni adiacenti, formanti quadrati, disegnata da una treccia a due capi. Gli ottagoni sono campiti da motivi vegetali stilizzati, non ricostruibili. Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: non documentato Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
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DM 164d – composizione ortogonale di ottagoni adiacenti (formanti quadrati), disegnata da una treccia a due capi | | diamante |
Referenza fotografica: da Carini 2008 Oggetto conservato: parte del campo – Conservato in: museo/antiquarium (Musei Civici di Palazzo Farnese) Musei Civici di Palazzo Farnese (Riferimento: Antonella Gigli) Piazza Cittadella – Piacenza Carini, A. 2008, La nascita della città cristiana alla luce dell’archeologia., in Storia della Diocesi di Piacenza. Il medioevo: dalle origini all’anno mille, Brescia, p. 142, tav. VI.a.Marini Calvani, M. 1990, Archeologia. Schedario topografico dei ritrovamenti archeologici nei territori di Placentia e Veleia., in Storia di Piacenza. Dalle origini all’anno Mille, Piacenza, p. 10.Pagliani, M.L. 1991, in Piacenza. Forma e urbanistica., Roma, p. 29.
DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Palazzo della Borsa, tessellato con comp. di ottagoni adiacenti, in TESS – scheda 9110 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9110), 2010INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9110
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