Trento


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"Pavimento a terrazzo fatto con schegge e tasselli musivi" (identificabile con un pavimento in cementizio a base non determinata, con inserti lapidei e di tessere musive) immersi in malta magra.

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il vano presenta una pavimentazione in cementizio a base litica con inserti fittili e litici.

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Si conserva una porzione di pavimento a commessi laterizi di cubetti di cotto di m 0.04-0.05 di lato.

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Lungo il tratto settentrionale del condotto C2 si conserva una porzione di pavimento a cubetti di cotto di m 0.04-0.05 di lato.

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Si ipotizza che l'ambiente fosse decorato con una pavimentazione in "opus sectile" sulla base del rinvenimento di un consistente numero di lastre marmoree tra i materiali del crollo.

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La relazione di scavo del 1973 di A. Rigotti (Rigotti 1975) ci informa del rinvenimento di "pezzi di pavimentazione in cocciopesto giacenti con la più svariate inclinazioni e profondità" all'interno dell'ambiente A.

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L'ambiente ha restituito frammenti di mosaico in tessere bianche ed una parziale pavimentazione in mattoni sesquipedali (ne sono stati messi in luce quattro) nell'estremità nord.

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Pavimento in tessellato, la cui esistenza è documentata da "un pugno di tessere di colore bianco" rinvenute nella parte orientale dell'ambiente (RIGOTTI 1975).

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Il lacerto musivo, composto da frammenti della grandezza massima di 2-3 dmq, presenta un campo costituito da tessere bianche ad ordito obliquo ed è bordato da due linee triple bianche inframmezzate da una fascia nera.

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Il frammento musivo fu messo in luce, a m 2 di profondità, per un'estensione di m 1.60 x 0.70. Dalle fonti dell'epoca si evince che venne autorizzata, in seguito alla sua scoperta, dall'allora soprintendente E. Ghislanzoni la prosecuzione dei lavori che probabilmente ne comportò la totale demolizione. Del mosaico rimane solo una fotografia dell'epoca ad oggi illeggibile (in essa si riconoscono a stento solo le tessere ma non è possibile fare alcuna considerazione in merito alla loro disposizione e dimensioni).

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Il lacerto musivo, conservato per una larghezza di m 6.33 e per una lunghezza di m 2.77, è caratterizzato nella parte superiore da una decorazione ripartita in tre pannelli di cui quello centrale decorato da un "kantharos" e quelli laterali da una decorazione a treccia a "n" capi policroma bordata rispettivamente da un nastro ondulato e da una fila di squame e di ogive adiacenti. La parte sottostante è costituita da una fascia recante un'iscrizione, seguita da una fila di losanghe sdraiate e di cerchi tangenti. Da quest'ultima decorazione si staccano due pannelli, posti in corrispondenza di quelli della fascia soprastante, caratterizzati da una composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati minori. Il pannello di destra, conservatosi per una porzione maggiore, appare ulteriormente interrotto da una fascia recante un'iscrizione, seguita da una decorazione geometrica di cui non si riesce a cogliere il motivo, data l'esiguità della porzione rimasta.

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Il mosaico, parzialmente conservato, presenta un campo decorato da un quadrato disposto sulle diagonali al cui interno è raffigurata la testa barbuta del dio Oceano, inscritto in un quadrato. Il bordo del quadrato centrale è costituito da una linea dentellata, da una fascia decorata da un onda a tre colori contrastanti, seguita da due linee doppie rispettivamente nera e bianca e da una fascia di spine rettilinee corte, in colori contrastanti. I triangoli di risulta sono campiti, su fondo bianco, da quadrati bordati da una treccia policroma a due capi, al cui interno è inserito un motivo floreale, affiancati da una coppia di triangoli listati da una linea tripla nera, decorati da crateri. Su due lati del quadrato maggiore si dispongono due pannelli rettangolari ornati, uno da una decorazione a scacchiera bordata da una linea di tessere rosse, l'altro, diviso in quattro quadrati, da un motivo a scacchiera bordato da una fascia di spine rettilinee corte, in colori contrastanti e da una linea doppia rossa. L'intero pannello è racchiuso da una fascia bianca cui segue il motivo ad archi e merli, disegnato da una treccia a due capi, su una linea dentellata con dentelli lunghi; gli archi sono campiti da un arco minore, delimitato da una linea tripla bianca e da una doppia nera e decorato dall'immagine di un delfino su fondo bianco mentre gli spazi di forma trapezoidale disposti tra gli archi e i merli sono decorati da un rettangolo e da un triangolo, entrambi listati da una linea doppia rosa, il primo campito da un punteggiato di crocette bicrome, in colori contrastanti, il secondo da un triangolo giallo listato da una linea doppia bianca; completa la decorazione una linea tripla bianca.

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Il mosaico, parzialmente conservato, è costituito da un tappeto bianco a ordito di filari paralleli, delimitato da un'ampia fascia monocroma nera, da una fascia monocroma bianca a quattro file di tessere e da un motivo a denti di sega, dentati, seguiti da una fascia nera a quattro file di tessere e da una linea tripla bianca. Al centro del campo compare uno pseudoemblema quadrangolare delimitato da una linea tripla bianca e da una fascia monocroma nera di quattro file di tessere; lo pseudoemblema presenta almeno su un lato (ma probabilmente anche su quello opposto) una fascia a fondo bianco campita da un tralcio di vite di tessere nere; lo spazio quadrato di risulta è caricato da uno scudo di triangoli a colori opposti (lo stato della documentazione non consente di stabilire il numero dei triangoli), delimitato da una treccia a tre capi bianco-nera, risparmiante negli spazi angolari almeno due kantharoi dalla cui bocca si svilupppano tralci di edera. Sulla base della documentazione si può provare a ricostruire uno pseudoemblema rettangolare, delimitato sui lati brevi da due fasce a decorazione vegetale (tralci di vite), contenenti un riquadro campito da uno scudo di triangoli.

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Lacerto musivo policromo bordato da una treccia a tre capi, con campo decorato da un'iscrizione disposta su quattro righe di cui rimangono poche lettere. Il frammento misura m 2.12 di lunghezza e m 0.67 di larghezza.

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Il pavimento musivo presenta un campo bianco di tessere in ordito obliquo delimitato da una larga fascia bianca e da una tripla linea nera. Il campo è decorato con crocette nere e con cinque riquadri policromi di cui ora solamente due sono leggibili; in quello centrale è rappresentato un vaso crateriforme da cui fuoriescono due tralci d'edera a foglie nere e racemi gialli, in quello laterale un nodo di Salomone.

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Il tappeto musivo è delimitato da una fascia di bordura rosa e bianca, a tessere in ordito obliquo, suddivisa in una fascia bianca di larghezza costante (m 0.33) e in una rosa più larga sui lati brevi (circa m 0.50) che su quelli lunghi (circa m 0.20); a questa segue da una treccia policroma a due capi (resi in nero, rosa, giallo-bruno, bianco). Il campo è ripartito in tre pannelli. I due laterali presentano una decorazione di meandri di svastiche e quadrati in bianco-nero con foglia d'edera nei quadrati interni e sul margine meridionale il motivo policromo dei quadrati adiacenti formati da quattro rettangoli attorno ad un quadrato. Lo scomparto centrale, di dimensioni maggiori, presenta un quadrato in cui è inscritto un cerchio che contiene sette esagoni incorniciati da una treccia a due capi. Nell'esgono centrale è raffigurato Orfeo che suona la lira, in ognuno di quelli periferici è rappresentato un animale in corsa tra una rada vegetazione (cavallo, pantera, cervo, cane, felino, orso?). Nei triangoli che raccordano il cerchio al quadrato centrale è inserita una coppia di delfini con ancora o tridente e quattro pesci di cui due serpentiformi. Questo pannello è raccordato con l'altezza di quelli laterali da due fasce con decorazione geometrica di stelle di otto losanghe tra le quali sono inseriti boccioli, rosette a quattro petali, pelte isolate, catene di pelte opposte o combacianti, girandola di quattro triangoli. Le due fasce terminano con piccoli riquadri in cui è inserita l'immagine di un pesce che nuota verso un grosso mollusco.

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Tessellato bicromo di cui sono stati trovati alcuni frammenti a tessere bianche e nere nell'area nord-occidentale ed abbondanti tessere sciolte di colore bianco nella zona nord-orientale dell'ambiente G.

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Nell'area a ridosso del gradino delimitante il presbiterio, si rinvennero quattro frammenti musivi di dimensioni irregolari e della lunghezza massima di un metro e mezzo appartenenti, secondo l'ipotesi ricostruttiva, a quattro pannelli, di cui due collocati lungo i lati brevi del bema presbiteriale e due ad esso antistanti, separati, questi ultimi, dallo spazio occupato dalla "solea". Tutti e quattro i frammenti restituiscono delle decorazioni policrome geometriche.

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Il lacerto musivo è composto da due frammenti appartenenti al bordo del pavimento. Il primo è decorato da due file triple, rispettivamente rosa e nere, al cui esterno si trova una fascia di raccordo rosa a ordito di filari paralleli, composto da un numero di tessere variabile da tre a sei, a causa dell'irregolarità dello spazio da raccordare. All'interno, su un fondo bianco, separati da una fila tripla, si susseguono i motivi decorativi. A partire dall'accesso ovest si trova un quadrato listato da una linea dentellata in tessere nere al cui interno è inserito un quadrato rosa concavo perimetrato in nero che dà origine, in corrispondenza degli spazi di risulta, a due quadranti. Procedendo verso sinistra, separato da un fila tripla bianca, si sviluppa il motivo ad archi e merli decorato da una treccia a due capi policroma con effetto di rilievo su fondo scuro. Nell'intervallo che li separa si trova uno spazio di forma trapezoidale listato da una linea dentellata nera il cui interno è decorato da una coppia di pelte contrapposte affiancate e da una di dimensioni minori posta in corrispondenza del lato concavo del poligono. L'interno dell'arco è decorato da tre file triple di cui due bianche e quella centrale nera seguite da un'ulteriore linea semplice nera che delimita un campo bianco. Il secondo frammento riprende lo sviluppo dei motivi decorativi del precedente: si susseguono un trapezio listato da una linea dentellata nera in cui sono inserite delle spine di colore rosa perimetrate in nero, un merlo parzialmente conservato, una parte di arco decorato da una treccia policroma a due capi su fondo scuro e un ulteriore trapezio in cui è inserito il motivo delle pelte.

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Il frammento musivo presenta un bordo decorato con tessere nere disposte secondo un ordito obliquo e due linee triple nere inframmezzate da una fascia bianca. Il campo è caratterizzato da tessere nere a ordito obliquo.

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Frammento musivo (cm 60 x 90 circa) a tessere policrome attinente aI bordo del pavimento, decorato con fasce ornate da motivi geometrici. Il lacerto conserva parte del bordo del pavmento musivo costituito da una linea semplice nera, seguita da una linea doppia bianca, da una treccia a due capi, policroma, con effetto di rilievo, su fondo scuro e da una fascia a denti di sega, dentati. Segue una fascia a quattro file di tessere bianche, una fila di ottagoni adiacenti, delineati, su fondo a scacchiera di tessere bianche, rosse e nere ed una porzione di tessere rosse, probabilmente appartenente al campo del tappeto musivo.

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I due lacerti di mosaico, non collegabili tra loro, ci restituiscono un disegno geometrico policromo che presenta una composizione basata sulle figure geometriche del triangolo e del rettangolo.

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Si ipotizza l'esistenza di un tessellato sulla base del rinvenimento di alcune tessere di colore rosa.

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Tessellato policromo parzialmente conservato, decorato con motivi geometrici e floreali.

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