Livorno


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Tessellato monocromo bianco in ordito di filari obliqui, delimitato da una fascia monocroma nera esterna seguita internamente da una fascia bianca, da una fascia nera e ancora da una fascia bianca. Il profilo irregolare dell’ambiente, condizionato dalla planimetria dell’adiacente triclinio 4, è assecondato dall’andamento delle fasce di bordura che seguono l’andamento delle pareti, risparmiando l’angolo acuto posto a sud-est, forse occupato da arredo mobile.

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Rivestimento in opus sectile ricostruibile esclusivamente sulla base delle impronte di allettamento delle lastre, decorato da un isodomo listellato (modulo listellato, motivo L/R:I1).

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Rivestimento in tessellato. Il campo di tessere bianche in ordito di filari obliqui è bordato da una fascia nera seguita internamente da una fascia bianca, da una fascia nera e da una linea tripla bianca.

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Cementizio a base fittile con grandi inserti in “marmi diversi” disposti in ordine sparso sulla superficie decorativa.

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Nella nota redatta dal gamurrini sulla Gazzetta Ufficiale si legge che dal “triclinio con due ali”, “per una soglia di marmo rosso bruciato si entra in un andito che ha il suo litostrato bianco a stellette nere; a destra si vedono ancora sovrapposti tre scalini di una scala che conduceva al piano superiore; il quale aveva il suo tessellato bianco”. Ill pavimento indicato come “litostrato bianco a stellette nere” sembra identificabile in un lacerto del Museo Guarnacci costituito da un tessellato bianco in ordito di filari obliqui ornato da un punteggiato di crocette, costituite da quattro tessere nere poste intorno a una tessera bianca. Il pavimento può essere attribuito al primo impianto della villa di età augustea o interpretato come realizzazione in stile arcaizzante tipico del gusto decorativo di età adrianea, quando sono documentati interventi di ristrutturazione dell’edificio.

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Rivestimento in tessellato bianco e nero a decorazione geometrica proveniente da un vano di soggiorno o di rappresentanza della villa. Il pavimento è bordato da una fascia di tessere nere in ordito di filari paralleli obliqui, seguita da due linee triple, rispettivamente nera e bianca. Il campo presenta una composizione a stuoia costituita da quadrati adiacenti costituiti da rettangoli disposti intorno a un quadrato centrale minore. I rettangoli sono delineati da una linea doppia nera su fondo bianco e caricati da un rettangolo nero concentrico; i quadrati interni sono in bianco e decorati da un quadrato interno delineato da una linea semplice nera.

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Rivestimento in tessellato policromo a decorazione geometrica, bordato da una treccia a tre capi policroma con andamento meandriforme resa in tessere bianche, verdi, gialle, rosse, marroni e azzurre. Il campo presenta una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe, delineate in verde su fondo bianco con rombo concentrico rosso. Tangenti per due sommità, le stelle generano quadrati più grandi (tre file di dieci) e quadrati più piccoli posti sulla diagonale: questi ultimi presentano un quadrato concentrico in verde decorato con motivi floreali stilizzati sempre diversi nei dettagli e nella scelta del colore (varie tonalità di rosso, verde, azzurro, arancio, marrone, grigio, giallo); i quadrati maggiori, incorniciati da una linea semplice verde e da una doppia bianca, sono invece caratterizzati da motivi vegetali (fiori o foglie di vario tipo) incorniciati da trecce a due o a tre capi e da meandri policromi.

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Rivestimento in tessellato del cosiddetto “triclinio con due ali” ricordato dal Gamurrini (Gamurrini 1868). L’articolazione della decorazione doveva suddividere, in via del tutto ipotetica, lo spazio architettonico in due settori (b-c) attraverso una fascia partizionale (a). -a (fascia partizionale?): il “meandro di verdi pampini” ricordato da Gamurrini è riconoscibile in un lacerto esposto al Museo Guarnacci di Volterra. La parte di campo conservata è ornata lateralmente da due file contrapposte di calici trifidi neri con due foglie alla base del calice e collegati tra loro da steli a forma di archetti; le due file sono separate da una fila centrale di foglie di vite realizzate in tessere leggermente più piccole di colore verde-azzurro. -b (“ala destra”): rivestimento in tessellato descritto dal Gamurrini “formato a modo di una greca”. Il motivo è riconoscibile in un tessellato conservato presso il Museo Guarnacci, con composizione di linee spezzate a gradini, che si ricongiungono asimmetricamente in un quadrato centrale. Questo è a sua volta decorato da un meandro con quadratini neri campiti in verde nei riquadri angolari; centralmente, il quadrato presenta un quadrato concentrico bianco decorato da un fiore di quattro foglie. -c (“ala sinistra”): rivestimento in tessellato a decorazione geometrica descritta dal Gamurrini come un “disegno in quadri, in losanghe, in triangoli, congegnati e intersecati tra loro”, identificabile in un tessellato conservato presso il Museo Guarnacci ornato da una composizione a reticolato di fasce suddivise in rettangoli e quadrati nei punti di incrocio. I quadrati e i rettangoli sono resi in nero, profilati da una linea doppia bianca e decorati rispettivamente da un quadrato sulla diagonale e da una losanga sdraiata. Il reticolato individua quadrati bianchi più grandi, delineati da una linea semplice nera: questi presentano un quadrato delineato in nero, inscritto sulla diagonale e decorato da quattro motivi differenti combinati in sequenza sempre diversa: a) un quadrato dai lati inflessi in nero con motivo ad l in bianco; b) un fiore bianco di otto foglie iscritto in un cerchio nero; c) un fiore bianco a sei foglie inscritto in un cerchio nero; d) un cerchio nero circoscrive un quadrato, le cui diagonali sono tracciate da linee nere riunite centralmente in un quadrato nero caricato da un quadrato di quattro tessere bianche.

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Tessellato del calidario 11, dotato di suspensurae e abside sul lato est. Il pavimento, di cui non restano tracce in situ, è con cautela riconoscibile, sulla scorta di una descrizione stilata dall’archeologo francese Noël des Verges in occasione di una visita allo scavo della villa nel 1850, in un pavimento musivo (emblema?) conservato al British Museum, ma “said to be from Populonia”. Si tratta di un pannello musivo caratterizzato da una composizione con pesci e crostacei che nuotano e lottano su uno sfondo grigio e nero (per l’identificazione, Calloud 2002). Al centro del riquadro figurato, si riconosce un’aragosta (palinurus vulgaris), insidiata dai tentacoli di un polpo (octupus vulgaris) posto sulla destra e a sua volta morso da una murena (muraena helena). Nello spazio circostante nuotano pesci di varia natura: sopra la murena uno scorfano rosso (scorpaena scrofa), un pagello (pagellus erythrinus) sulla sinistra in basso, accanto all’aragosta; sopra di questo un’orata (sparus aurata), in alto a sinistra un branzino (dicentracus labrax), seguito in basso da uno sciarrano (serranus scriba) e da una triglia con barbigli (mullus barbatus). Tra le antenne dell’aragosta si riconosce un esemplare maschio di tordo (labrus turdus), mentre nell’angolo in alto a sinistra si vede la femmina della stessa specie. Oltre al problema spinoso della provenienza di un reperto ricordato genericamente come “proveniente da Populonia”, ma che risponde perfettamente alla descrizione ottocentesca del pavimento di San Vincenzino, il tessellato pone diversi interrogativi che possono essere sciolti esclusivamente attraverso una analisi tecnica del manufatto. Gli interventi di restauro apportati al pannello musivo non consentono infatti di riconoscervi con certezza un emblema su cassetta: il pannello quadrato è attualmente inserito in un riquadro moderno e presenta le dimensioni di 89 x 104 cm, superiori alla media degli emblemata tardorepubblicani. Qualora si accolga l’ipotesi della provenienza del tessellato del British Museum dal calidario della villa di San Vincenzino, è necessario supporre una operazione di reimpiego di un ipotetico emblema di età tardorepubblicana per la decorazione di un contesto termale di età severiana.

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Tessellato policromo a decorazione geometrica. L’ipotesi ricostruttiva della tessitura geometrica del tappeto, effettuata sulla base di alcuni lacerti conservati, prevede una fascia marginale costituita da una composizione di quadrati formati da quattro rettangoli intorno a un quadrato centrale. Al centro della composizione era inserito un pannello rettangolare bordato da una treccia a due capi policroma e decorato da una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità, formanti quadrati grandi e piccoli, dritti e sulla diagonale. Tanto i rettangoli e quadrati che formano il bordo esterno, quanto le losanghe che costituiscono le stelle di otto punte presentano campiture policrome concentriche in varie sfumature di colori (rosa/viola, grigio/giallo chiaro, giallo chiaro/giallo scuro).

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Cementizio a base fittile. La superficie appare accuratamente levigata e presenta tracce di rubricatura con piccoli inserti litici di dimensioni non superiori ai 3 cm.

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Tessellato con “tracce di una cornice con motivo fitomorfo". Il pavimento, databile in epoca costantiniana, è in situ.

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Tessellato con “cornice a banda ondulata a schema centrale con meandro e quadrati inscritti”. Il pavimento, in situ, è databile in epoca costantiniana.

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Tessellato a decorazione geometrica bianca e nera. Il campo, bordato da una coppia di sinusoidi allacciate, è decorato da un reticolato di file di quadrati bianchi adiacenti, delineati da una linea doppia e campiti da un quadrato concentrico. I quadrati in gruppi di quattro iscrivono un quadrato più grande posto sulla diagonale, a sua volta ribattuto da un quadrato concentrico.

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Rivestimento in opus sectile noto da un disegno di archivio (Arch. dis. SBAT 4524). Il pavimento presenta un disegno geometrico sviluppato a partire da un modulo quadrato Q3 con punte di lancia convergenti verso il centro, con effetto di stelle di quattro punte (modulo quadrato, motivo Q3p). In un settore laterale del vano, la decorazione è ulteriormente articolata da una composizione a modulo quadrato Q3, di analoghe dimensioni ma sfalsato rispetto al precedente.

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Tessellato a pannelli giustapposti a decorazione geometrica bianca e nera. Sono noti quattro pannelli, dei quali I, II, III pertinenti al braccio occidentale del portico (9), IV pertinente al braccio settentrionale (10). I quattro pannelli sono attribuiti su base stratigrafica a due fasi edilizie diverse del portico: I-II: età severiana (IV FASE); III-IV: età costantiniana (V FASE).-Pannello I: composizione ortogonale di meandri di svastiche a doppie T caricate da una losanga posta tra due pelte affrontate. Il pannello è bordato da una ghirlanda di alloro resa in nero su fondo bianco. -Pannello II: composizione ortogonale di esagoni tangenti per quattro angoli, formanti quadrati e stelle di quattro punte. Gli esagoni sono decorati da svastiche e quadrati a lati concavi.

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Tessellato a pannelli giustapposti a decorazione geometrica bianca e nera. Sono noti quattro pannelli, dei quali I, II, III pertinenti al braccio occidentale del portico (9), IV pertinente al braccio settentrionale (10). I quattro pannelli sono attribuiti su base stratigrafica a due fasi edilizie diverse del portico: I-II: età severiana (IV FASE); III-IV: età costantiniana (V FASE). -Pannello III: file sovrapposte di cerchi tangenti formati da due pelte nere addossate tangenti, alternate a file di esagoni neri a lati concavi tangenti in tessere grigio-celesti. Gli esagoni sono decorati da un quadrato interno campito da una crocetta lungo la diagonale. -Pannello IV: composizione ortogonale di girandole di pelte bianche delineate, poste alternatamente intorno ad un nodo di Salomone e a un fiore a quattro foglie bianco.

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Tessellato il cui bordo è caratterizzato da una fascia percorsa da due file di cerchi secanti con effetto di trifogli e formanti esagoni concavi, decorati centralmente da svastiche, croci e scacchiere di tessere bianche e nere; segue una fascia a onde correnti quadrate e, su un solo lato, una linea spezzata formante triangoli caricati internamente da un triangolo concentrico nero. Il campo è interessato da una composizione ortogonale di quadrati posti sulla diagonale e campiti da una matassa, coronati da quattro semistelle di otto losanghe costruite su ciascun lato e ribattute da losanghe concentriche nere. Quadrati minori di risulta e rettangoli sono campiti rispettivamente da un nodo di Salomone e da una treccia a due capi.

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Tessellato a decorazione geometrica non ricontestualizzabile all’interno di un ambiente specifico dell’edificio e documentato da un rilievo di archivio (Arch. SBAT, 9 li 14, 1935). Il rilievo mostra una fascia campita da squame e bipenni in colore contrastante, seguita da una fila di ogive e di squame adiacenti, anch’esse in colori contrastanti. Il campo è decorato da un motivo a stuoia.

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Rivestimento in tessellato associato a un intonaco parietale di cui sono stati rinvenuti esigui frammenti. Il pavimento è costituito da un campo di tessere bianche disposte in ordito di filari obliqui, bordato da una fascia esterna bianca in ordito di filari obliqui, seguita internamente da due linee triple, nera e bianca, e da una fascia monocroma nera.

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Rivestimento in tessellato associato a pitture parietali quasi completamente perdute. Il pavimento è caratterizzato da un campo composto da tessere bianche disposte in ordito di filari obliqui, bordato da una fascia marginale bianca anch’essa in ordito di filari obliqui, seguita internamente da una linea tripla nera tra due triple bianche.

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Rivestimento in tessellato associato a un intonaco parietale rosso porpora. Il pavimento si compone di cinque unità decorative relative all’anticamera centrale (a), ai due scendiletto (b) e alle due alcove (c): -a (anticamera): tessellato composto da tessere bianche disposte in ordito di filari obliqui, bordato da una fascia marginale bianca in ordito di filari obliqui, seguita internamente da una linea tripla nera tra due triple bianche. -b (scendiletto): lo scendiletto delle due alcove è costituito da un pannello rettangolare delimitato da una linea doppia nera e decorato centralmente da una linea doppia nera. -c (alcova): le due alcove sono caratterizzate da un campo di tessere bianche disposte in ordito di filari obliqui, inquadrato da una fascia monocroma bianca seguita da una linea tripla nera e da una tripla bianca.

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Rivestimento in tessellato bianco e nero. Si conserva una porzione angolare del tappeto, caratterizzato da una fascia in ordito obliquo affiancata verso l’interno da quattro fasce monocrome, alternatamente bianche e nere.

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Tessellato con composizione ortogonale di ottagoni adiacenti profilati da linee doppie grigie su fondo bianco, bordata da una fascia bianca con fila di crocette e da una serie di linee bianche e grigie. Lo schema risparmia file di quadrati posti sulla diagonale (triangoli in prossimità dei bordi) campiti da fiori stilizzati di quattro petali cuoriformi o quadrati a lati inflessi. Gli ottagoni sono divisi internamente in quattro esagoni allungati che individuano un quadrato concentrico all’ottagono: gli esagoni presentano al loro interno una piccola losanga affiancata da due pelte, mentre nei quadrati sono inseriti nodi di Salomone, fiori, petali cuoriformi e stelle a quattro punte.

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Rivestimento in tessellato composto da due unità decorative, pertinenti rispettivamente alla soglia di accesso (a) e allo spazio principale dell’ambiente (b). -a (soglia): pannello quadrato posto in prossimità dell’accesso dell’ambiente (lato est), decorato da un elemento vegetale stilizzato. -b (spazio principale): il pavimento dell’ambiente vero e proprio presentava invece un tessellato a decorazione geometrica bordata da una treccia a due capi e, solo sul lato est, da un tralcio vegetale stilizzato sviluppato in due coppie di volute separate da un calice trifido centrale. Il campo è caratterizzato da una composizione ortogonale di meandri di svastiche e quadrati, delineata a sua volta da un meandro continuo di svastiche e quadrati, gli intervalli campiti da una fascia di triangoli sovrapposti in bianco su fondo nero. La composizione risparmia cinque pannelli delineati da una linea doppia di tessere nere, uno centrale e quattro angolari. Questi ultimi sono campiti da rosette con quattro petali fusiformi, dai quali si distacca una voluta rivolta verso l’esterno. Decorato da una medusa, il riquadro centrale è bordato da una fascia con segmenti di greca a terminazione obliqua tra due linee parallele nere. La testa di medusa, leggermente rivolta verso destra, è realizzata in tessere policrome in pasta vitrea su un fondo bianco in palombino; dai capelli sorgono coppie di serpenti, due dei quali si incrociano sotto il mento.

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Tessellato caratterizzato da un riquadro rettangolare policromo spostato verso il lato ovest dell’ambiente. Il pannello rettangolare è bordato da una linea doppia bianca, una tripla nera e da una fascia composta da rettangoli policromi accostati. Nel campo rettangolare è inscritta una losanga, al centro della quale è a sua volta inscritto un cerchio bianco con cerchio concentrico grigio, caricato da un esagono bianco a lati inflessi con un fiore grigio di sei foglie.

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Rivestimento pavimentale costituito da due unità decorative, relative alla soglia (a) e al vano vero e proprio (b), rispettivamente in tessellato e in cementizio. Il cementizio (b) deve verosimilmente essere riferito alla fase di costruzione dell’edificio, mentre la soglia in tessellato (a), che venne a sostituire un precedente setto murario, sembra essere il risultato di un intervento successivo, verosimilmente contemporaneo alla realizzazione del balneum. -a (soglia): rivestimento in tessellato a decorazione geometrica con composizione di squame allungate bipartite e adiacenti bianche e nere, inquadrate da una linea tripla di tessere rosse in terracotta. -b (vano): rivestimento in cementizio a base fittile con punteggiato di crocette con quattro tessere bianche poste agli angoli di una tessera nera centrale.

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Cementizio a base fittile ornato da inserti calcarei di forma irregolare e di colore verde scuro, giallo e viola sparsi irregolarmente sulla superficie. Sul lato più occidentale dell’ambiente, gli inserti, posti a una distanza che non supera mai i 2 cm, sono disposti secondo un ordine più regolare in un punteggiato di file parallele.

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Rivestimento in tessellato articolato in più unità decorative relative a diversi settori dell’ambiente. -a (soglia): rivestimento in tessellato in ordito diritto con motivo a scacchiera di quadrati bianchi alternati a quadrati campiti da una scacchiera interna di tessere bianche e nere. -b (spazio principale dell’ambiente): rivestimento in tessellato bianco in ordito obliquo con pseudoemblema centrale ornato da un meandro di svastiche a doppio giro e a doppie T, delineato da una fascia di quattro file di tessere nere. -c (abside per il labrum): fascia nera semicircolare delimitata esternamente da una fila di tessere bianche poste sulla diagonale. -d (spazio antistante i gradini di accesso alla vasca): fascia campita da una fila di torri ambivalenti in contrasto cromatico bianco e nero. Le torri poste all’estremità presentano una porta ad arco realizzata in tessere nere. -e (pedata del gradino di accesso alla vasca): rivestimento in tessellato con decorazione a scacchiera di quadrati bianchi con tessera rossa centrale, alternati a quadrati con scacchiera interna di tessere bianche e nere.

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Cementizio a base fittile con inserti litici disposti irregolarmente sulla superficie. Oltre a inserti di taglio irregolare, sono presenti quattro inserti calcarei sagomati con forma romboidale (10,2-11 x 6-7 cm) e un inserto triangolare viola (base 4 cm, h. 6 cm) posto al centro dell’ambiente. In prossimità del settore ipoteticamente destinato all’alcova si rileva l’assenza di elementi decorativi.

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Cementizio a base fittile rubricato decorato da crocette distribuite irregolarmente sulla superficie.

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Rivestimento in tessellato a decorazione geometrica, articolato in due unità decorative relative alla soglia di accesso (a) e al vano vero e proprio (b). -a (soglia): rivestimento in tessellato con “motivo a meandro bianco e nero”. -b (vano): rivestimento in tessellato solo parzialmente conservato in prossimità del bordo, costituito da due fasce a onde correnti separate da una serie di fasce oblique di colore bianco, nero e rosso.

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Tessellato bianco bordato da una fascia in tessere di terracotta rubricate di maggiori dimensioni. In posizione centrale il pavimento presentava uno pseudoemblema quadrato (94 cm di lato) in opus sectile a cubi prospettici (modulo esagonale, motivo Eb3), bordato da tre fasce costituite dall’esterno verso l’interno da listelli neri, bianchi e rossi (lungh. max 70 cm; largh. compresa tra 2,5 e 2,8 cm). Il motivo dei cubi prospettici è reso in redazione mista attraverso l’impiego di tarsie romboidali di lato di 6,3-6,5 cm in calcare di colore verde e nero e in marmo bianco proveniente dalla cava in località Campo delle Buche nel campigliese.

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Tessellato policromo a decorazione figurata estesa a tutta la superficie del pavimento, con fondo marino animato da pesci, crostacei e molluschi. Sull’angolo sinistro, capovolta rispetto al punto di osservazione privilegiato, è raffigurata una scena di naufragio con tre marinai intenti a governare una imbarcazione in balia delle onde. Secondo una suggestiva chiave esegetica, la doppia lettura a seconda del punto di osservazione degli elementi figurati in relazione alla scena di naufragio (imbarcazione-pesce/ colomba-conchiglia), sembrerebbe ricondurre a una interpretazione del mosaico come un ex-voto, dedicato da un navicularius o da un mercator alla divinità alla quale era dedicato il santuario.

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Rivestimento in opera spicata, frutto di un intervento di ristrutturazione dell’edificio databile tra il 100 e l’80 a.C.

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Tessellato policromo dell’abside semicircolare connessa al vano 8. Il tessellato è decorato da una composizione circolare con cornici concentriche con onde correnti e coppie di delfini affrontati. Le onde correnti si suddividono in due serie dall’andamento opposto, separate da due palmette poste sull’asse mediano dell’abside. Il cerchio interno è campito da un fiore bianco a dodici petali, separati da triangoli di vari colori. in prossimità del bordo sono inserite, al di fuori del campo figurativo circolare, altri delfini e due raffigurazioni di uomini dai tratti negroidi.

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Cementizio a base fittile decorato da grandi inserti (misti?) di forma irregolare disposti lungo file parallele.

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Cementizio a base fittile decorato da inserti (misti?) di taglio irregolare, di medie e grandi dimensioni, disposti lungo file parallele. Il pavimento è ulteriormente impreziosito da quattro inserti di forma rettangolare allungata disposti intorno a un quadrato centrale.

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Cementizio a base fittile decorato da un punteggiato regolare di inserti marmorei a forma di losanga. In prossimità dei bordi esterni le losanghe sono disposte con asse maggiore ruotato di 90 gradi. Tra le tipologie identificabili sono riconoscibili elementi in africano e in giallo antico brecciato.

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Frammento di opus sectile costituito da un listellato di rombi in ardesia a piccolo modulo (modulo listellato, motivo L/B). A questo era connesso un modulo isolato, verosimilmente pertinente a uno pseudoemblema, a una soglia o a una cornice, costituito da un quadrato formato da quattro triangoli isosceli in palombino in cui è inscritta una stella a quattro punte in ardesia (Q2SQ).

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Cementizio a base fittile decorato da inserti in palombino bianchi di forma esagonale, disposti a raggiera convergente verso il centro.

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Tessellato policromo a decorazione geometrica. Bordato da una treccia a due capi policroma, il campo è ornato da file diagonali di quadrati uniti per i vertici opposti, definiti da una linea tripla bianca e campiti alternatamente in rosso scuro, rosso, arancione e azzurro. I quadrati delimitano una serie di rettangoli disposti a scala e caratterizzati dalle stesse campiture cromatiche.

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Rivestimento in opus sectile parzialmente conservato, caratterizzato da un motivo a isodomo listellato (motivo L/R:I1) a modulo medio. Le lastre rettangolari (29 x 57-65 cm), lisciate su entrambe le superfici e tagliate accuratamente, sono in greco scritto, mentre i listelli (30-34 x 4 cm) sono in portasanta. In corrispondenza dei listelli, nella malta di allettamento sono inseriti frammenti ceramici.

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Tessellato policromo a decorazione geometrica associato a un intonaco parietale rosso. Bordato da una fascia monocroma bianca seguita da una fascia in tessere di colore rosso scuro, da una fascia bianca, da una fascia grigia e da una linea tripla bianca, il campo presenta un disegno a meandro prospettico di svastiche e rettangoli, reso in modo assai approssimativo attraverso l’alternanza di colori all’interno della composizione (arancione, giallo, azzurro, rosso scuro, verde). Le tessere di colore bianco e rosso scuro, in marmo di importazione, sono di dimensioni inferiori e presentano un taglio più regolare.

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Rivestimento in opus sectile decorato da un modulo quadrato con due quadrati concentrici inscritti diagonalmente l’uno dentro l’altro e con punte di lancia convergenti dai vertici verso il centro (modulo quadrato, motivo Q3p). Il modulo del quadrato di base è pari a due piedi romani (60 cm circa). Le lastre, lisciate da entrambe le parti, presentano uno spessore variabile compreso tra 1 e 3 cm e sono in bardiglio, greco scritto, portasanta e rosso antico.

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Le impronte rimaste impresse sulla malta di allettamento di un pavimento in opus sectile completamente spoliato consentono di ricostruire lo schema a isodomo listellato (modulo listellato, motivo L/R:I1) relativo ad uno o più ambienti affiancati dell’area B.

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Rivestimento in opus sectile decorato da un listellato di rombi (modulo listellato, motivo l/B) a piccolo modulo (22 x 13 cm) in redazione mista, costituita da listelli dichiarati “in marmo bianco di Luni” e rombi in “calcare colombino dell’Elba”.

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Rivestimento in opus sectile a scacchiera di rombi (modulo rombico, motivo B). Il pavimento, documentato da un disegno di Vincenzo Mellini, era realizzato in piastrelle romboidali di 23,2 x 13,5 cm dichiarate in “marmo cipollino dell’Elba” e in “marmo canarino del Lazio”.

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Rivestimento in opus sectile. Il motivo decorativo, ricostruibile dalle impronte leggibili sulla malta di allettamento, era costituito da una stuoia listellata a maglia quadrata (modulo listellato, motivo l/QrlQ:H2) in redazione non marmorea (rettangoli 9,5 x 23 cm; quadrati 13 x 13 cm).

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Tessellato bicromo a decorazione geometrica pertinente a un vano del settore residenziale della villa. Il campo in tessere nere disposte in ordito di filari obliqui è bordato da una fascia con una serie di triangoli adiacenti neri su fondo bianco, a sua volta inquadrata su entrambi i lati da una fascia monocroma bianca, una fascia monocroma nera, una linea doppia bianca e una linea doppia nera.

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