Regio X – Palatium


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Cementizio a base fittile decorato con un punteggiato ortogonale di crocette (gruppi di quattro tessere bianche disposte intorno ad una nera) e bordato da un filare di tessere bicrome dentate.

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Pavimento in cementizio a base litica, costituito da "frammenti di travertino pressati e lisciati in superficie". Manca nell'edito la documentazione fotografica.

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Pavimento in cementizio a base litica, costituito da "frammenti di travertino pressati e lisciati in superficie". Manca nell'edito la documentazione fotografica.

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Pavimento a commesso di laterizi disposti a spina di pesce (opus spicatum). Manca nell'edito la documentazione fotografica.

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Soglia in tessellato bicromo decorata con il motivo della scacchiera di triangoli isosceli e rettangoli (DM 10j), qui con i cateti dentati.

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Tessellato bicromo, con campo omogeneo e fascia perimetrale di tessere bianche in ordito obliquo, separate da tre fasce alternatamente bianche e nere in ordito rettilineo (DM 105a).

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Tessellato con motivo a scacchiera (DM 114e), in cui quadrati bianchi e neri si alternano a quadrati composti da una scacchiera di singole tessere bianche e nere. La cornice perimetrale è composta da una larga fascia di tessellato monocromo bianco in ordito obliquo, delimitato internamente da tre fasce in ordito rettilineo, di cui la più esterna di tessere nere, la mediana di tessere bianche e la più interna di tessere di cotto. Sul limite NO soglia bordata da una fascia di tessere nere e da un filare di tessere bianche e nere alternate a scacchiera (DM 1z), campita da fasce a scacchiera di triangoli isosceli a gradini (DM 10l).

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Mosaico marmoreo a grandi tessere di marmo bianco, piuttosto regolari (lato cm 4), disposte in filari paralleli.

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Mosaico omogeneo a fondo nero, composto da tessere di selce di grandi dimensioni (cm 2-3) e notevole lunghezza (anche cm 4), di forma molto irregolare.

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Tessellato monocromo nero individuato nella parte superiore del terrazzamento del cd. Stadio, nell’area delle carceres. Il pavimento presenta tessere di selce di piccole e medie dimensioni, disposte in ordito dritto ma piuttosto irregolari.

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Pavimento in cementizio a base fittile con punteggiato di tessere musive bianche, disposte su filari ortogonali. Non si conservano tracce del bordo poiché il pavimento risulta parzialmente obliterato da strutture successive. Il mosaico è noto solo su base fotografica, la documentazione riguarda gli scavi realizzati da Vianello sotto l’aula regia, inediti.

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Pavimento in cementizio a base fittile con punteggiato di dadi bianchi (litici ?) disposti su filari ortogonali. Non si conservano tracce del bordo poiché il pavimento risulta parzialmente obliterato da strutture successive. Il mosaico è noto solo su base fotografica, la documentazione riguarda gli scavi realizzati da Vianello sotto l’aula regia, inediti.

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Tessellato bicromo a sfondo bianco con punteggiato di tessere in colore contrastante; presenta un’ampia balza marginale in tessere bianche ed un bordo realizzato da una fascia di tessere nere. Il mosaico è noto solo su base fotografica, la documentazione riguarda gli scavi realizzati da Vianello sotto l’aula regia, inediti.

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Tessellato bicromo a sfondo bianco con ordito non determinabile; presenta un’ampia balza marginale in tessere bianche ed un bordo realizzato da una stretta fascia di tessere nere. Il mosaico è noto solo su base fotografica, la documentazione riguarda gli scavi realizzati da Vianello sotto l’aula regia, inediti.

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Frammento di tessellato individuato durante i lavori alle spalle dell’Antiquarium Palatino. Si tratta di un frammento di dimensioni irregolari, caratterizzato da tessere oblunghe, disposte secondo il motivo cd. a stuoia.

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Tessellato a fondo bianco con inserti litici a disposizione irregolare che pavimenta un ambiente lungo 4.20 m e visibile per una larghezza di 1 m. Sul lato ovest si trova una balza marginale nera a ordito diritto larga 4 cm, mentre sul lato sud va diminuendo da 20 a 10 cm. Una cornice in tessere nere larga 2,5 cm è raccordata alla fascia estera con sei file di tessere bianche e al campo interno con tre file di tessere bianche, tutte a ordito dritto. Il fondo bianco, a ordito obliquo, è decorato da un punteggiato irregolare di inserti litici policromi (calcari di colore giallo, bruno, grigio/verde e nero) di forma allungata, di dimensioni variabili, largh. Media 2 cm, lungh. Media 4-5 cm, distribuiti in maniera regolare.

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Il livello pavimentale era circa 2 m inferiore dell'attuale. Nel tratto meridionale, presso la domus di Livia, si conserva una porzione di rivestimento pavimentale in opus spicatum.

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Si conservano larghi tratti di pavimentazione in tessellato bicromo a decoro geometrico lungo il settore settentrionale del criptoportico (largh. max m 2.30 x 26) e lungo il braccio che si dirige ad Est verso la domus Flavia (largh. integrale m 2.40 x lungh. max m 30.60). Il mosaico ha ordito a filari paralleli. Lo schema del rivestimento presenta una balza marginale di larghezza variabile a seconda dei lati (da cm 30 a cm 45) e cornice nera anch'essa variabile a seconda dei tratti (da 5 a 7 filari di tessere). La balza marginale è in tessere bianche disposte in filari rettilinei, la cornice è in tessere nere a filari rettilinei. Il campo si compone di tessere bianche in filari rettilinei.

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Pavimento in opus sectile marmoreo a modulo medio, costituito da una larga fascia perimetrale in lastre omogenee (motivo isodomo, dim. 0.30 x 0.60) e campo centrale pavimentato con una scacchiera di formelle quadrate (8 file di 15 formelle con motivi Q2 e Q3p, modulo 0.60) in alternanza regolare. La stesura pavimentale, conservata esclusivamente a livello di impronte, era delimitata - verso la zona interna del quadriportico - da una fila di grosse lastre (0.90 x 1.10), anche queste completamente asportate.

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Si tratta di un frammento quasi quadrangolare (m 1.45 x 1.20) di mosaico bicromo a motivi geometrici, rotto in tutti i lati. Il sottofondo è di notevole spessore. Su due lati rimane traccia della balza marginale monocroma, di cui non è possibile stabilire l'ampiezza: si conservano 9 filari rettilinei di tessere nere. Segue una fascia monocroma bianca composta da 5 filari di tessere a ordito retilineo che separa la balza dalla cornice, una fascia monocroma di 5 filari rettilinei di tessere nere. Il campo è occupato da un composizione reticolata di quadrati sulla diagonale tangenti, in colore bianco, con spazi di risulta in forma di croci nere, realizzata con ordito a filari rettilinei. I quadrati hanno un lato di cm 17, le braccia delle croci misurano cm 51.

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Tessellato geometrico bicromo. Bordo caratterizzato da alta fascia di tessere nere, seguita da una sequenza di 4 fasce di tessere a colori contrastanti (dall'esterno: nera, bianca, nera, bianca). Campo con composizione ortogonale di meandri (neri su fondo bianco) e di svastiche a doppio giro e doppie T.

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Tessellato geometrico bicromo con bordo caratterizzato da un'ampia fascia con decorazione di rombi bianchi su fondo nero, una fila di tessere bianche e una fila di tessere nere. L'ornato del campo prevede una composizione di esagoni quadrati e stelle di quattro punte.

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Tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli delimitati da una fascia di tessere nere, interrotto da uno pseudoemblema a fondo bianco, delimitato da due fasce di tessere nere.

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Il pavimento musivo era originariamente articolato in due unità decorative, quella del vano e quella del cosiddetto balcone. Attualmente si conserva soltanto il mosaico del balcone. Il tessellato del bordo presenta ampie fasce monocrome (da 25 a 15 cm) disposte in ordito obliquo. L'incorniciatura, caratterizzata da tre filari ad ordito rettilineo, è composta rispettivamente da una fascia di otto filari di tessere bianche, da una di sei filari di tessere nere e da una fila di tessere bianche. Il tappeto è un tessellato geometrico bicromo con motivo a scacchiera in cui gli scacchi sono caricati da un quadrato a gradini iscritto in colore contrastante con effetto di croci di quattro squadre non contigue.

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Il pavimento musivo è articolato in due unità decorative, quella del vano e quella del balcone. Si conserva soltanto il mosaico del cosiddetto balcone con la parte iniziale, sud ovest, del pavimento (della stessa fattura) del corridoio che collegava il balcone al resto della stanza. Il tessellato si compone di un bordo caratterizzato da una ampia fascia in tessere nere (larghezza compresa tra i 15 e i 30 cm), una fascia di otto filari di tessere bianche e da una fascia nera di sei filari di tessere (separata dal campo da due filari di tessere bianche). Il campo è caratterizzato da un reticolato di fasce monocrome con quadrati nei punti di incrocio, in colori contrastanti.

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Il pavimento musivo è articolato in due unità decorative, quella del vano e quella del cosiddetto balcone. Si conserva il solo mosaico del balcone e la parte iniziale del pavimento del corridoio a SO. Il bordo del tessellato si compone di un'ampia fascia di tessere nere in ordito obliquo, la cui misura varia da 17 a 28 cm seguita da una fascia di otto filari di tessere bianche e una fascia di sei filari di tessere nere. Separa l'incorniciatura dal campo un filare di tessere bianche. Il tappeto, geometrico, prevede una decorazione bicroma con motivo a scalei.

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Il pavimento musivo è articolato in due unità decorative, quella del vano e quella del balcone. Si conserva il rivestimento del balcone (che proseguiva anche nel corridoio che conduceva alla stanza) e due brani di quello del vano, simili per fattura al tessellato del balcone (l'uno lungo il lato est, di m 1.80 x 0.95, l'altro lungo il lato ovest, di m 1 x 0.90). La riquadradatura del mosaico del balcone misura m 1.80 x 2.60. Sia il bordo in tessere nere che il tappeto bicromo sono ad ordito rettilineo. La cornice si compone di un'alta fascia di tessere nere (cm 25), di una fascia di otto filari di tessere bianche e di una di sei filari di tessere nere. Il campo, separato dalla cornice da un filare di tessere bianche, è a fondo nero. Si compone di un motivo a scalei simile a quello del vano C. In questo caso, a differenza del precedente, i singoli scalei sono disposti (a colori alternati) uno di fronte all'altro in modo che l'incastro di quattro scalei formi un quadrato.

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Il pavimento musivo si compone di due unità decorative, quella del vano e quella del balcone. Si conserva il rivestimento del solo balcone fino all'imbocco del vano, caratterizzato da un bordo a fasce monocrome in colori contrastanti. Il campo prevede una composizione ortogonale di croci di quattro squadre in colori contrastanti, adiacenti, con quadrati di risulta quadripartiti.

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Il pavimento musivo si compone di due unità decorative, quella del vano e quella del balcone. Si conserva sia il rivestimento del balcone che quello della camera retrostante. Il rettangolo dell'incorniciatura della stanza misura m 5.50 x 2.80. Il bordo si compone di quattro fasce monocrome a colori contrastanti di vario spessore. Il campo, circondato da un ampio margine di tessere nere in ordito obliquo, si compone di file di coppie di squadre affrontate e tangenti e di file di quadrati sulla diagonale tangente.

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Frammento di 2.25 x 3.15 m di un tessellato bordato da fasce nere e bianche, con campo bianco irregolarmente punteggiato di tessere musive nere disposte ad intervalli pressoché regolari, quasi ad incorniciare gli e con inserti litici policromi (scaglie di calcare verdi, gialle, rosse e nere) di varie grandezze e di forma quasi rettangolare.

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Tessellato bicromo (largh. 3,6 x 3,8 m) a sfondo nero con punteggiato di tessere in colore contrastante; presenta un’ampia balza marginale in tessere nere ed un bordo realizzato da un’alternanza di fascia bianca, fascia nera, fascia bianca.

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Tessellato monocromo costituito da filari di tessere bianche ad ordito parallelo e cornice realizzata da una fascia di tessere nere disposte in ordito diritto. L'uso dell'aggettivo "finissimo" nella descrizione del Gatti (GATTI 1894, p. 95), potrebbe far suppore che le tessere fossero di piccole o medie dimensioni.

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Si conserva parte del pavimento in tessellato bicromo decorato da motivo geometrico: si tratta di una composizione ortogonale di quadrati e losanghe adiacenti in colori contrastanti (DM 161a), resa con tessere nere su fondo bianco, racchiuso da una cornice perimetrale composta da una larga fascia monocroma nera (DM 1y).

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Il tessellato geometrico bicromo, che occupa l'intera superficie del vano, presenta un bordo con fascia di tessere nere e fila di tessere bianche; il campo è decorato da una composizione di ortogonale di croci di quattro squadre in colori contrastanti, adiacenti, con quadrati di risulta, qui quadripartiti.

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Tessellato a campo omogeneo monocromo (in tessere bianche) e bordo con fascia di tessere nere.

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Tessellato a campo omogeneo monocromo (in tessere bianche) e bordo con fascia di tessere nere.

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Il rivestimento pavimentale conservato presenta un bordo caratterizzato da una fascia monocroma di tessere nere (larga cm. 35) disposte in filari rettilinei seguita da una fascia di tessere bianche. Il campo presenta ornato geometrico bicromo formato da un motivo di grandi squadre di tessere bianche (larghe 50 cm.) in filari longitudinali. Lo spazio che risulta dalla disposizione alternativamente per punta e per arco delle singole squadre è occupato da una bipenne in tessere nere.

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Pavimento a commessi laterizi costituito da mattoncini regolari disposti a spina di pesce (opus spicatum). Il piano di calpestio è di 0.30 m più alto di quello degli ambienti. All'estremità orientale si conserva traccia di un rifacimento pavimentale "a dadi di marmo", più alto di m 0.20 sul livello dello spicato.

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Il pavimento musivo era originariamente articolato in due unità decorative, quella del corpo centrale (B) e dell'ala SW (C). Attualmente si conserva una non cospicua porzione (m 1.50 in senso NE-SW e m 1.40 in senso NW - SE) del rivestimento dell'angolo NW tra il corpo centrale (B) e l'ala (C) (m 3.40 x 1.70). Si tratta in entrambi i casi di tessellati geometrici bicromi il cui ornato non risulta facilmente identificabile a causa dell'esiguità della parte conservata.

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Frammento di forma irregolare, vagamente trapeizodale (misure cm 53 x 37). Si connota come un tessellato a fondo bianco sul quale sono inseriti policromi sia calcarei che marmorei (giallo, rosso, nero, verde chiaro, marrone). Vario il materiale e le dimensioni delle tessere. L’ordito, pur irregolare, è compatto.

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Tessellato bicromo bordato da una fascia nera e da una fascia bianca, con campo punteggiato di dadi in travertino. La larghezza massima conservata è quella corrispondente alla larghezza del corridoio, ovvero 1.69 m.

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Pavimento a commessi laterizi, costituito da mattoncini regolari disposti a spina di pesce (opus spicatum).

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Pavimento a commessi laterizi disposti a spina di pesce. Il rivestimento è noto solo su base documentaria. Inedito.

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Tessellato monocromo conservato per un tratto esiguo. Le tessere presentano dimensioni medie e grandi, irregolari, a dente di cavallo, disposte in ordito di filari dritti

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Pavimento a commesso di laterizi disposti a spina di pesce ("opus spicatum"). Noto soltanto da citazione bibliografica, manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Il tessellato è noto esclusivamente da descrizioni redatte al momento della scoperta. Il Guidi lo descrive come "terzo di pavimento a musaico bianco e nero ad ovoli". Manca la documentazione grafica e fotografica,

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In un ambiente non identificabile nell'area del Pedagogium è stato rinvenuto nel 1863 un "pavimento di lastre in giallo antico, forse identificabile con una stesura in opus sectile marmoreo. Le notizie del ritrovamento provengono dagli appunti del Guidi (Relazione Guidi negli Archivi di Stato, b. 412(56), riportata in Castagnoli (CASTAGNOLI 1949-50, p. 154). Manca la documentazione grafica e fotografica.

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Il rivestimento pavimentale risulta danneggiato lungo l’intera larghezza e per metà della sua lunghezza, risultando così composto da cinque frammenti. La frattura centrale impedisce di leggere con chiarezza parte della composizione. Il mosaico presenza un’ampia balza marginale nera ad ordito di filari dritti ed un bordo con un’ampia fascia di sei filari di tessere bianche. Il campo è decorato da soggetti marini in tessere bianche (con tessere nere per i particolari): si riconoscono 4 delfini lungo le diagonali con la coda convergente verso il centro. Le code degli animali costituiscono un’incorniciatura per il soggetto marino centrale, un altro animale marino, un pesce, non ulteriormente specificabile. Le tessere presentano dimensioni variabili e forma a dente di cavallo.

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Vano che conserva le pareti intonacate e dipinte e il pavimento in cementizio a base fittile.

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Il cementizio, ad una quota inferiore rispetto al tessellato, da cui era coperto, doveva essere in origine più esteso; se ne conserva un lacerto di m 2.60 di lunghezza e m 0.70 di larghezza.

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Tessellato monocromo bianco, a ordito di filari paralleli delimitato da fasce di tessere nere in ordito diritto DM 105a), inquadrato da quattro fasce (DM 1y). Si conserva per una lunghezza di m 1.75 e una larghezza di m 0.5.

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Pavimento a commesso di laterizi disposti a spina di pesce (opus spicatum). Noto soltanto da citazione bibliografica, manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Tessellato monocromo a fondo nero, che si estende per tutta la superficie del piano pavimentale, presentando alcune lacune nella parte centrale.

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Cementizio a base litica con tessere musive caratterizzato da reticolato romboidale disegnato da linee tratteggiate.

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Tessellato a fondo bianco realizzato con tessere rettangolari disposte a canestro, con inserti litici di dimensione e disposizione irregolare. Gli inserti (presumibilmente materiali calcarei) sono posizionati in maniera molto fitta.

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Cementizio con tracce di rubricatura decorato da inserti litici policromi, di cui si conserva una porzione di forma pressapoco triangolare.

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Si tratta di tre frammenti di piccole dimensioni di mosaico policromo (misura cm 10 x 13; cm 10 x 6; cm 5 x 3), probabilmente pertinenti all'incorniciatura di un emblema centrale. Il motivo geometrico presente, riconoscibile nonostante le piccole dimensioni, è quello della treccia a calice allentata, policroma, con orlo curvo.

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Tessellato geometrico con inserti misti policromi, conservato in quattro frammenti: m 1.40 x 0.60; m 3.70 x 1; m 3.50 x 1.30; m 3.10 x 3.05. Il pavimento ha un fondo di tessere nere ad ordito obliquo tra le quali sono inserite sia tessere bianche di palombino che inserti litici di calcare (rosso, verde, giallo e bianco) di dimensioni abbastanza regolari, circa 4 cm, tendenzialmente rettangolari. Tra gli inserti si segnala la presenza di due frammenti di marmo: cipollino e serpentino pertinenti ad un intervento di reastuaro antico, chiaramente identificabile sulla base della discontinuità nella posa in opera delle tessere e della presenza di tessere di dimensioni e materiali differenti. Il bordo dell’impluvio è delimitato da una serie di fasce di tessere policrome, anche disposte a scacchiera.

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Punteggiato di crocette bicrome disposte su filari paralleli alle fasce del bordo. Il pavimento continua con un punteggiato irregolare di tessere e inserti calcarei (litomarga verde, rosso antico). Nella parte centrale del rivestimento del vestibolo è riconoscibile inoltr un intervento di restauro antico con inserzione di un frammento marmoreo in sostituzione di un inserto precedente.

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Tessellato bianco con inserti litici policromi, preceduto da una soglia con decorazione a "pale di mulino". Del pavimento restano in situ tre gorossi frammenti. Il fondo è di tessere rettangolari bianche di palimbino con ordito “a canestro”, in cui si inseriscono gli inserti, posizionati abbastanza fitti e caratterizzati da forme e dimensioni molto variabili. Tra i materialis i riconosce la presenza di calcari (ross, verdi, gialli, bianchi) ma anche di varie qualità di marmi, posizionati però esclusivamente lungo il lato NO, dove è ipotizzabile un intervento di restauro (in questo settore infatti le tessere rettangolari sono sostituite da tessere più minute).

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Tessellato geometrico bicromo con disegno del "cancellum" con una bordo composto da due fascie alternativamente bianche e nere disposte in ordito dritto.

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Tessellato monocromo bianco, a ordito di filari spezzati, conservato in tre frammenti (m 2.10 x 0.80; m 0.40 x 0.20; m 0.45 x 0.15).

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Tessellato monocromo bianco delimitato da una fascia di tessere nere in ordito diritto.

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Tessellato geometrico tricromo (cornice di tessere bianche, nere e rosse) decorato da un reticolato romboidale. Il piano pavimentale è preceduto da una soglia con meandro di svastiche e quadrati.

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Pavimento in tessellato geometrico articolato in tre unità decorative corrispondenti all'anticamera o vano principale, alla soglia lunga e stretta e all'alcova: il vano è decorato da un punteggiato di crocette interrotto da uno pseudoemblema in opus sectile non marmoreo con cubi prospettici; la soglia è in semplice tessellato bianco delimitato da fasce di tessere nere; l'alcova è ugualmente in tessellato bianco con tessere policrome calcaree (litomarga verde, rosso antico, calcare nero e giallo) disposte a zampe di gallina.

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Il rivestimento pavimentale ricopriva per intero l’ambiente sul quale si affacciavano i due contigui ambienti con decorazione in stucco con il tema dei Grifi e l'alcova. Parte del rivestimento e dell’ambiente sono crollati e si ritrovano quindi ad una quota inferiore di circa 0,50 m. Il mosaico presenta, solo sul lato Nord del vano, una fascia di raccordo con la parete composta da un numero imprecisabile di filari di tessere bianche in ordito dritto, ed un bordo composto da una fascia di dieci filari di tessere nere in ordito dritto, raccordata al campo con due filari di tessere bianche in ordito dritto. Il campo presenta un ordito di tessere bianche disposte per filari paralleli, con inserzione di elementi litici e di tessere policrome di dimensioni irregolari.

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Del tessellato si conserva una striscia che corre lungo le pareti, di larghezza che va da 0,40 a 1,10 m. La parte centrale è stata ricomposta con materiale originario. Presenta una fascia bianca con tessere disposte a canestro e una fascia nera tra linee doppie bianche, mentre il campo è inquadrato da una fascia monocroma bianca con tessere disposte a canestro e presenta il pannello centrale in tessellato monocromo con inserti policromi calcarei (verdi, gialli, rossi e neri: ).di varie grandezze e di forma quasi rettangolare. Nel fondo sono inserite anche tessere allungate policrome, a intervalli pressoché regolari, come a disegnare una cornice intorno alle scaglie più grandi.

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Tessellato bicromo, bordato da una fascia bianca e da una sottile fascia nera compresa tra linee triple bianche, con campo di tessere bianche ad ordito di filari spezzati.

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Il pavimento musivo è articolato in due unità decorative, quella del vano e la soglia. Del mosaico del vano, distrutto in buona parte da un muro posteriore, resta un frammento di 4.76 x 2.45 m. Il tessellato è bordato da fasce monocrome bianche e nere, il campo presenta, all'interno di una fascia monocroma bianca, un pannello con tessellato di tessere irregolari policrome (rosse, gialle, bianche, verdi; non marmoree) disposte a "canestro". La soglia è un tessellato bicromo, con motivo del quadrato in cui è inscritto diagonalmente un altro quadrato.

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Due frammenti di forma irregolare (cm 45 x 33; cm 35 x 30) di un tessellato regolare a scacchiera di singole tessere (lato cm 1) con inserti policromi. Le tessere nere del fondo sono disposte in filari assolutamente regolari incrociati a graticola ma alla distanza di una tessera l'uno dall'altro, così da permettere l'inserzione di una tessera bianca negli spazi risultanti dagli incroci. Anche gli inserti policromi non marmorei (rosso, bianco, giallo, verde), pur essendo di formati diversi, ma tendenzialmente di forma quadrangolare, (lato cm 2/3), sono disposti con una certa regolarità. Cfr MNR, inv. 123.555, 125.551

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Pavimento in opus sectile a modulo rombico, redatto secondo il motivo dei "cubi prospettici" e documentato esclusivamente da impronte nello strato preparatorio di malta. Il campo è bordato da una fascia decorata con il motivo dei quadrati listellati contenenti un quadrato inscritto sulla diagonale, anch'esso listellato. Sulla base del contesto archeologico e del confronto con altri manufatti analoghi, la stesura era verosimilmente redatta in materiali non marmorei (ardesia e palombino).

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Pavimento in opus sectile a modulo rombico, redatto secondo il motivo delle "pale di mulino" e documentato esclusivamente da impronte nello strato preparatorio di malta.

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Pavimento in opus sectile a rombi listellati (lunghezza formelle rombiche m 0.20; lato m 0.12; larghezza listelli: m 0.01) documentato esclusivamente da impronte nello strato preparatorio di malta. Sulla base del contesto archeologico e del confronto con altri manufatti analoghi, la stesura era verosimilmente redatta in materiali non marmorei (ardesia e palombino).

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Pavimento in opus sectile a modulo quadrato, documentato esclusivamente da impronte nello strato preparatorio di malta.

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Pavimento in opus sectile a modulo quadrato, redatto secondo ill motivo dei quadrati listellati contenenti un quadrato inscritto sulla diagonale, anch'esso listellato. Sulla base del contesto archeologico e del confronto con altri manufatti analoghi,la stesura era verosimilmente redatta in materiali non marmorei (ardesia e palombino).

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Pavimento in opus sectile a piccolo modulo, redatto secondo il motivo dei rombi trilistellati, conservato soltanto in impronte. Sulla base del contesto archeologico e del confronto con altri manufatti analoghi, la stesura - conservata soltanto in impronte - era verosimilmente redatta in materiali non marmorei (ardesia e palombino).

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Pavimento in opus sectile a modulo rombico, redatto secondo il motivo dei rombi trilistellati e documentato esclusivamente da impronte nello strato preparatorio di malta.

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Pavimento in opus sectile a rombi listellati (lunghezza formelle rombiche m 0.25; lato m 0.16; larghezza listelli: m 0.03) documentato esclusivamente da impronte nello strato preparatorio di malta. Sulla base del contesto archeologico e del confronto con altri manufatti analoghi,la stesura era verosimilmente redatta in materiali non marmorei (ardesia e palombino).

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Tessellato bicromo con filari obliqui abbastanza regolari, che copre uno spazio trapezoidale (m 3.40 x 3.40 x 3.45 x 3.75). Al centro il pavimento è sconnesso essendo stato tagliato da un tramezzo posteriore in laterizio.

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Tessellato con campo monocromo di filari di tessere bianche disposti ad ordito di filari paralleli, non molto regolari, con bordo composto da una fascia di nove filari di tessere nere tra due filari di tessere bianche per parte.

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Tessellato monocromo a tessere bianche, con filari paralleli, bordato da due fasce di sei file di tessere nere ciascuna che racchiude, al centro, una fascia di sei file di tessere bianche.

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Tessellato monocromo a fondo bianco con filari paralleli, bordato da due fasce di sei file di tessere nere ciascuna che racchiude, al centro, una fascia di sei file di tessere bianche.

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Tessellato con tessere di colore bianco disposte in filari paralleli con andamento leggermente curvilineo.

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Tessellato monocromo con tessere bianche disposte in filari paralleli non molto regolari.

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Tessellato di tessere rettangolari bicrome a canestro alternate nella disposizione, orizzontale e perpendicolare, e nei colori. La soglia presenta un disegno geometrico bicromo con un reticolo centrale risparmiato da due fasce a scacchiera di triangoli isosceli e rettangoli dentati.

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Tessellato geometrico, formato da due tappeti ad impaginazione giustapposta, a fondo bianco con campo decorato da un punteggiato di crocette in colori contrastanti. I due tappeti, che presentano una identica soluzione decorativa e medesimo bordo, sono congiunti sul lato meridionale, dove, infatti, manca la cornice a fasce.Nell’angolo NE dell’ambiente la doppia cornice a fascia è interrotta e il motivo appare come “rattoppato” da un quadratino di tessere bianche. Parrebbe da escludere l’ipotesi di un restauro antico, dato il perfetto inserimento delle tessere nel tessuto del campo del mosaico e si può propendere per l’esistenza, in quel tratto di un elemento architettonico quale un pilastrino. .

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Tessellato a ordito di filari paralleli riquadrato da fasce a contrasto. Il tappeto è trapezoidale (m 3.93 x 2.90 x 4.25 x 2.90).

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Il rivestimento pavimentale si conserva solo per un breve lacerto. Non è possibile determinare la posizione originaria ma è stato ricollocato, dopo la scoperta, nel vestibolo della casa. Il campo presenta su tessellato monocromo con punteggiato regolare di dadi in colore contrastante.

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Il mosaico si articola in soglia e tappeto. La prima (1,07 x 1,52 m) presenta una cornice bicroma e un tappeto a fondo bianco, a rete di esagoni; i lati di questi sono costituiti da due filari accoppiati di tessere nere. All'interno di ciascun esagono è una stella a sei punte formata da triangoli campiti di nero, costruiti sopra i lati di un esagono a fondo bianco. Il tappeto invece presenta una balza marginale di tessere bianche disposte in ordito obliquo (largh. cm 20), seguita da una cornice composta di due fasce nere di sette filari ciascuna. Le due fasce nere sono separate da una fascia di sei filari di tessere bianche e sono fiancheggiate sia dalla parte della parete che dalla parte del campo da tre filari rettilinei di tessere bianche, contro i quali vengono a battere gli orditi obliqui sia della balza marginale lungo le pareti sia del campo. Il campo si presenta come un tessellato monocromo a ordito di filari paralleli.

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Del mosaico, bicromo, attualmente si conserva una porzione rettangolare (m 2.28 x 2) presso l'angolo SO del vano, benchè sia possibile ricostruirne la riquadratura originale. Il tappeto presenta balza marginale di tessere bianche disposte in ordito obliquo, cornice, composta di due fasce nere di sette filari ciascuna separate da una fascia di sei filari di tessere bianche, e campo monocromo bianco, a filari obliqui. Sia dalla parte della parete che dalla parte del campo la cornice è fiancheggiata da una linea tripla di tessere bianche a ordito rettilineo, contro la quale vengono a battere gli orditi obliqui sia delle balze marginali lungo le pareti sia del campo.

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Pavimento a commessi laterizi, realizzato con mattoncini regolari disposti a spina di pesce (opus spicatum).

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Tessellato monocromo bianco, rinvenuto nel settore settentrionale del corridoio, circa 30 cm al di sotto del pavimento in spicato laterizio.

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Il bordo presenta, entro balza marginale di tessere bianche disposte in ordito obliquo, un motivo ornamentale riquadrato da una cornice caratterizzata da due fasce di nove filari di tessere nere ciascuna, separate da una fascia di otto filari di tessere bianche. Lo schema del campo prevede fasce concentriche alternate con una sequenza di fascia monocroma bianca a cinque filari di tessere bianche, fascia delineata con quadrati iscritti sulla diagonale alternati a losanghe sdraiate iscritte nei rettangoli in colori contrastanti, fascia monocroma a cinque filari di tessere bianche e sequenza di spine rettilinee corte in colore contrastante.

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Il rivestimento pavimentale si articola in soglia e tappeto. La soglia presenta balza marginale monocroma nera a ordito obliquo, cornice composta da due fasce monocrome a colori contrastanti ed ordito rettilineo, e campo con composizione romboidale di squame allungate adiacenti delineate. Il tappeto, sebbene ne sia ricostruibile la dimensione originale, si conserva solo frammentariamente; lo stato di conservazione migliore si riscontra presso le pareti. Il tappeto presenta balza marginale monocroma nera, cornice formata da una larga fascia monocroma bianca, bordata da una linea tripla di tessere ad ordito rettilineo, e due fasce monocrome, nera e bianca, a contrasto. Il campo è un tessellato monocromo nero con inserti marmorei (cipollino ed onice) che risultano disposti senz’ordine, ma piuttosto serrati.

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Il rivestimento pavimentale si componeva di soglia e tappeto musivo; la prima (lungh. 1,80 m x largh. 0,49 m) era articolata in una sottile cornice bianca ed un campo decorato da una composizione di linee spezzate a gradini in nero su fondo bianco; presenta ampie tracce di restauro. Il tappeto invece, di cui si conservano solo sottili strisce lungo i margini e due larghi frammenti agli angoli Sud e Ovest, molto restaurati, presenta una doppia balza marginale e una cornice a doppia fascia, con colori a contrasto; il campo presenta su tessellato monocromo un punteggiato regolare di dadi in colore contrastante. Essendo la pianta leggermente trapeizodale, la cornice del mosaico si presenta allineata sul lato di ingresso, quello NO.

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Il rivestimento pavimentale è costituito da due parti, soglia (F) e vano (G). La prima presenta una balza marginale bianca, una cornice nera, costituita da una fascia di 5 filari di tessere nere disposte con ordito rettilineo e un campo decorato da un motivo geometrico, a filari sfalsati di quadrati, alternativamente bianchi e neri, intervallati da due coppie di triangoli tangenti per il vertice in colori a contrasto, che realizzano un motivo a clessidra Il corridoio presenta invece un tappeto musivo costituito da una balza marginale bianca costituita da filari di tessere bianche disposte in filari rettilinei e un campo monocromo bianco, costituito da filari di tessere oblique, punteggiato regolarmente da dadi in colore contrastante. Si conserva solo in due brevi tratti, sul lato nordoccidentale e su quello meridionale, che misurano rispettivamente cm 164 x 52 e cm 172 x 42. Notevoli i restauri.

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Pavimento in cementizio a base fittile con inserti di palombino, rinvenuto per una porzione di m 1.75 x 0.75.

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Tessellato bicromo con campo bianco a ordito di filari paralleli e obliqui delimitato da una fascia di tessere nere in ordito diritto. Rimane una porzione di m 1.25 x 0.36.

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Bordo in cementizio a base fittile con meandro di svastiche disegnato da tessere di palombino.

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Cementizio a base litica con inserti. Si conserva una superficie di m 3.20 x 1.65.

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Cementizio a base litica di colore nero con punteggiato di inserti di palombino. Rimangono due porzioni, rispettivamente di m 2.90 x 3.30 e 1.90 x 1.70.

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Cementizio a base litica di colore nerastro di cui si conserva una porzione di m 2.30 x 1.45. La superficie è decorata da una composizione ortogonale di meandri di svastiche e quadrati.

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Pavimento musivo a copertura unitaria di cui si conserva la metà circa a NE del campo. Si tratta di un tessellato bicromo a campo omogeneo con bordo a fascia monocroma di tessere nere, ad ordito rettilineo (la larghezza della fascia varia da cm. 41 a cm. 43) e campo di tessere bianche anch'esse disposte in filari rettilinei. Le tessere, piuttosto grosse e del tipo a dente di cavallo, non presentano taglio regolare nè identiche dimensioni, determinando una generale irregolarità dell'ordito, in particolare per quanto riguarda i margini del bordo.

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Tessellato geometrico bicromo con composizione reticolata di ellissi tangenti formanti quadrati concavi alternativamente grandi e piccoli, in colori contrastanti. Le tessere, piuttosto grosse e a dente di cavallo, non presentano taglio regolare nè identiche dimensioni. Il bordo, una larga fascia in tessere nere, ha una larghezza che oscilla tra i 30 e gli 80 cm. La parte di pavimento conservata gira intorno alle pareti interne dell'ambiente (vale a dire a quelle di NW, NE e SE). Il braccio SE del frammento misura m. 4.40 di lunghezza, quello di NE, che occupa l'intera parete di fondo, è lungo m. 4.35; quello NW, infine, presenta una lunghezza di m. 3.15. Il campo era originariamente largo m. 3.50.

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Tessellato geometrico bicromo conservato lungo i tre lati interni dell'ambiente, rispettivamente di NW (m. 3.95), NE (lato di fondo integro, m. 3.45) e SE (m. 3.55). L'ampia fascia monocroma di tessere nere del bordo, ad ordito rettilineo, presenta una larghezza che varia, a seconda dei lati, da cm. 60 a cm. 90. Sul lato NE tre file di tessere bianche separano i bordi dall'ornato del campo. Dell'ornato del campo, largo m. 3.45, non in asse con l'ambiente, si conserva solo una esigua parte che permette, comunque, di riconoscere l'associazione di due motivi decorativi: grandi ellissi campite di tessere nere e quadrati a lati concavi intercalati tra i disegni delle ellissi. Sul lato di SE compaiono triangoli adiacenti a fondo nero con base rettilinea e lati concavi. L'esiguità della parte conservata non consente di determinate in che modo i vari motivi decorativi si associassero e si alternassero. Le tessere, piuttosto grosse e a dente di cavallo, non presentano taglio regolare nè identiche dimensioni.

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Il pavimento musivo si conserva per tutta l'estensione del vano fatta eccezione per una piccola lacuna presso l'ingresso all'angolo ovest dell'ambiente. Si tratta di un tessellato bicromo a campo omogeneo caratterizzato da un bordo a fascia di tessere nere (larghezza varia da cm. 37 a cm. 45) e da un campo (m. 1.44 x 3.95) di tessere bianche, entrambi ad ordito rettilineo. Le tessere, piuttosto grosse e a dente di cavallo, non presentano taglio regolare nè identiche dimensioni.

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Si conserva una porzione del pavimento lungo la parete SO dell'ambiente ed un frammento dello stesso presso l'angolo orientale. Il mosaico, bicromo, presenta come bordo una fascia monocroma nera, di ampiezza diversa a seconda delle pareti, e un campo monocromo bianco.

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Il mosaico sussiste parzialmente, in particolare presso l'angolo meridionale e le pareti adiacenti; lungo il lato di SE è conservato per tutta la larghezza del vano (m 5), mentre la lunghezza massima conservata, riconoscibile presso il lato SO, è di m 3.90. Bicromo, presenta balza marginale e cornice monocroma e campo decorato da un motivo vegetale nero su fondo bianco. Si tratta di spirali vegetali che si originano da cespi d'acanto, originariamente ai quattro angoli del tappeto. Nelle volute sono uccellini. Lo stato di conservazione non permette di affermare o escludere la presenza di un elemento centrale.

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Dalla Descrizione di Roma di RIdolfino Venuti (1803), p. 28, sappiamo che "nel fabricarsi il Convento di S. Bonaventura, furono trovati molti nomili edifici con pavimenti di alabastro orientale". La notizia, priva di ulteriori dettagli e documentazione, si trova anche nelle schede provvisorie della Carta Archeologica di Roma: CAR, Tav. V, 5H(B3).

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Pavimento in opus sectile marmoreo policromo a modulo quadrato di tipo Q3 (lato 0.45), realizzato in portasanta, pavonazzetto e giallo antico.

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Pavimento in opus sectile marmoreo policromo a modulo quadrato di tipo Q3 (lato 0.45), realizzato in portasanta, pavonazzetto e giallo antico.

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Pavimento a lastre omogenee di marmo africano (dimensioni medie 0.67 x 0.38), disposte su filari paralleli e con giunti sfalsati

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Pavimento in opus sectile policromo a modulo quadrato; il manufatto, visto e disegnato nel XIX secolo, fu successivamente ricoperto.

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Pavimento in opus sectile marmoreo policromo, composto, nella parte centrale, secondo uno schema a modulo quadrato reticolare con motivi complessi e, sulle fasce, secondo un modulo rettangolare listellato

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Pavimento in opus sectile marmoreo policromo, redatto secondo uno schema modulare quadrato reticolare a motivi complessi. I marmi sono quelli della "quadricromia neroniana" (giallo antico, pavonazzetto, porfido rosso e verde). Il frammento, scoperto fra le strutture venute in luce dopo la demolizione della Villa Mills (MORRICONE 1967, p. 71), è stato distaccato e ricomposto su un pannello, applicato alla parete di un vano della Domus Augustana.

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Del pavimento, documentato soltanto in una sezione di scavo, non si possiedono dati utili per una descrizione.

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L'area, che doveva costituire la copertura a terrazza degli ambienti neroniani indicati in pianta con A1-A2-A3, presenta un pavimento a commessi laterizi, composto da mattoncini regolari disposti a spina di pesce (opus spicatum) scoperto 0,32 m sotto il livello del pavimento marmoreo domizianeo. Il pavimento più antico posa su un vespaio isolante alto circa cm 7, realizzato da un livello compatto di scaglie di selce su cui posano bessali disposti a scacchiera a distanza regolare tra di loro (circa 30-40 cm). Forse piano di calpestio in scaglie di selce costituiva la pavimentazione originale della terrazza, sostituita in seguito ad infiltrazioni d'acqua negli ambienti sottostanti.

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Pavimento in opus sectile marmoreo policromo a grande modulo, articolato in due unità decorative (abside e parte centrale dell'ambiente).

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Parte di una soglia con composizione ortogonale di quattro quarti di cerchio formanti un quadrato a lati concavi, sulla diagonale tangenti. Il bordo presenta sei file di tessere nere in ordito dritto. Il rivestimento è conservato soltanto per un tratto esiguo, Non sappiamo quale fosse il motivo del rivestimento pavimentale che occupava il resto dell’ambiente.

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Tessellato bicromo con losanga entro rettangolo, in colori contrastanti. ll rettangolo è costituito da sette filari di tessere nere in ordito dritto e la losanga inscritta all’interno è realizzata con tre filari di tessere nere.

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Pannello in opus sectile a modulo quadrato (?) in materiali misti (0.71 x 0.71) redatto prevalentemente con lastrine di giallo antico e porfido verde; relativamente abbondante è anche l'uso del rosso antico, del calcare bianco tipo palombino e dell'ardesia (materiali usati per le listellature di contorno e per i dettagli). Il tratto pavimentale è delimitato da un'ampia cornice perimetrale, costituita da una fascetta (largh. 3) con kyma ionico e da una fascia (largh. 15) con motivo "a spina di pesce", interrotto, nell'angolo da una stella a 4 punte. Il campo è decorato, per quanto apprezzabile, con un motivo complesso a quadrati concavi disposti su file ortogonali e tangenti per i vertici (con effetto di fiori quadripetali); all'interno di ciascun quadrato è posta una stella a 4 punte listellata ruotata di 45°gradi, a cui si sovrappone una "croce" formata da cinque dischi, anch'essi listellati.

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Pannello in opus sectile a modulo quadrato in materiali misti (0.73 x 0.73) redatto prevalentemente con lastrine di giallo antico e porfido verde; relativamente abbondante è anche l'uso del calcare bianco tipo palombino e dell'ardesia (materiali usati per le listellature di contorno e per i dettagli). Il tratto pavimentale è delimitato da un'ampia cornice, costituita da una fascetta (largh. 2,5) con kyma ionico e da una fascia (largh. 16,5) in cui si dispongono file di calici terminanti con volute, percorse al centro da un listello con effetto di "spina di pesce"; in ciascuno degli angoli è posto un fiore quadripetalo. Il campo è decorato, per quanto apprezzabile, con una composizione ortogonale di quadrifogli a cui si sovrappone un reticolo a 45°.

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Si tratta di un frammento quasi quadrangolare (m 1.45 x 1.20) di mosaico bicromo a motivi geometrici, rotto in tutti i lati. Il sottofondo è di notevole spessore. Su due lati rimane traccia della balza marginale monocroma, di cui non è possibile stabilire l'ampiezza: si conservano 9 filari rettilinei di tessere nere. Segue una fascia monocroma bianca composta da 5 filari di tessere a ordito rettilineo che separa la balza dalla cornice, una fascia monocroma di 5 filari rettilinei di tessere nere. Il campo è occupato da una composizione reticolata di quadrati sulla diagonale tangenti, in colore bianco, con spazi di risulta in forma di croci nere, realizzata con ordito a filari rettilinei. I quadrati hanno un lato di cm 17, le braccia delle croci misurano cm 51. Tessere da cm 1.5.

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Del pavimento della sala si conservano quattro lacerti di opus sectile marmoreo (0.88 x 0.42, 0.90 x 0.89; 0.80 x 0.50; 0.70 x 0.55), internamente articolato in motivi complessi (geometrici e vegetali), in redazione interamente marmorea (giallo antico, pavonazzetto, porfido rosso e verde).

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Pavimento in opus sectile marmoreo redatto secondo il motivo della "stuoia a T", composto da rettangoli di marmo bianco (0.43 x 0.22) e quadrati di granito grigio (lato 0.11).

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Pavimento in opus sectile marmoreo caratterizzato da un'ampia fascia perimetrale in lastre di portasanta, posta ad incorniciare un motivo a rettangoli listellati, internamente articolato in motivi relativamente complessi. Il rettangolo è ripartito in due settori da due listelli sagomati ad arco di cerchio e tangenti; all'interno di ciascun settore si colloca un fiore di loto (?) stilizzato.

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Al vano B sono attribuiti quattro frammenti di mosaico, privi di continuità l'uno con l'altro, ma evidentemente pertinenti allo stesso pavimento per la tipologia dell'ornato. Due di essi (di 1.40 x 1 m e di 1.10 x 1.20 m) sono riferibili al campo centrale, i restanti due (di 1.20 x 0.80 m e di 1.65 x 1.40 m) sono pertinenti alla cornice a meandro. I tratti superstiti consentono di ricostruire un mosaico bordato da un'ampia fascia di tessellatot a stuoia punteggiato di e inserti e cornice a meandro prospettico; il campo, separato dalla cornice tramite un'ampia fascia di tessellato bianco a ordito di filari paralleli, è in tessellato con inserti misti di calcare e marmo (breccia corallina, lapislazzuli, alabastro, cipollino) tagliati in forma abbastanza regolari (rombi e rettangoli), su fondo policromo.

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Al vano A sono attribuiti due frustoli di mosaico, seppure i due frammenti sono privi di continuità l'uno con l'altro. In comune i due frammenti hanno il tessellato bianco del campo. Un frammento, di 1.30 x 1.10 m presenta il solo tessellato bianco; nell'altro frammento, che misura 1.30 x 1 m è conservato un tratto di tessellato bianco analogo al precedente, inoltre una fascia con motivo a "cancellum". Adiacente a questa è un tratto di mosaico con tessere disposte "a canestro" e scaglie policrome inserite pertinente ad ogni evidenza alla pavimentazione del contiguo Vano B.

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Frammento (di circa 0.15 x 0.20 m) di tessellato di tessere bianche ordito irregolare di filari spezzati.

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Frammento di circa 0.50 x 0.80 m di tessellato geometrico monocromo, bordato da due filari di tessere bianche.

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Tessellato monocromo nero a ordito di filari paralleli (DM 105a), delimitato da una fascia di tessere bianche.

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Cementizio con inserti marmorei. Non è stato possibile individuare i resti del rivestimento pavimentale (anche se la Morricone Matini lo cita senza averlo individuato)

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Il mosaico è un tessellato bicromo, bordato da un'alta fascia bianca, seguita da sottili fasce bianche e nere alternate. Il campo risulta interamente bianco. Mentre la lunghezza del lato nord del mosaico è ricostruita, la larghezza massima attestata è di m. 1.60. Ampia lacuna al centro.

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Frammento di mosaico tagliato in forma rettangolare (m 1.70 x 0.65); presenta balza marginale monocroma nera a ordito diritto, cornice composta da una linea tripla ed una linea doppia monocrome con colori contrastanti, la prima bianca, la seconda nera, ad ordito rettilineo. Il campo presenta una composizione romboidale di squame allungate adiacenti delineate.

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Tessellato bicromo con cornice di fasce in colori contrastanti formante file scalate e incastrate di croci di quattro squadre adiacenti e scacchiera di squadre.

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Si conserva un breve tratto di un tessellato con scacchiera di quadrati bianchi e neri, obliterato da una struttura muraria in opera laterizia. Il mosaico presenta un bordo con una linea semplice bianca ed una balza in tessere nere ad ordito dritto che funge da raccordo con l’ambiente successivo.

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Tessellato con composizione ortogonale di croci di quattro squadre in colori contrastanti, tangenti, con effetto di reticolato formato da file di quadrati sulla diagonale tangenti (DM 118a), bordato da fasce in colori contrastanti in ordito diritto.

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Tessellato bicromo decorato con motivo di rettangoli neri che delimitano con i lati brevi piccole losanghe bianche, formando losanghe maggiori bianche. ll bordo presenta una linea tripla di tessere nere in ordito dritto ed un’ampia balza marginale con ordito di filari paralleli. L’ordito del campo è in filari paralleli molto regolari.

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Tessellato geometrico bicromo. Bordo costituito da alta fascia di tessere bianche e da una fila di tessere nere. Campo con composizione ortogonale di quadrilobi eccedenti tangenti, in colore contrastante, con effetto di composizione reticolata di quadrati concavi sulla diagonale tangenti (qui i quadrilobi caricati da un cerchio).

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Punteggiato abbastanza regolare di inserti marmorei (giallo antico, cipollino, pavonazzetto, africano, porta santa) di varie forme e dimensioni, su fondo di tessellato nero in ordito diritto. Rimangono due porzioni, rispettivamente di m 1.29 x 1 e 1.77 x 1.20.

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Pavimento a commessi laterizi, realizzato con mattoncini regolari disposti a spina di pesce (opus spicatum).

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Frammento di tessellato a fondo bianco, probabilmente riferibile ad una cornice perimetrale, con decorazione "a bande ondulate di colore nero" (DM 65b), rinvenuto negli strati di abbandono di un ambiente adiacente di sostruzione della platea del tempio.

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Tessellato monocromo a fondo bianco con elementi fitomorfi neri, di cui sono stati rinvenuti quattordici frammenti, recuperati nella cella del cd. Auguratorium (piccolo edificio templare situato nell'angolo SO del Palatino fra il tempio della Magna Mater e quello della Vittoria), all'interno degli interri relativi alla fase di spoliazione di epoca post-antica.

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Punteggiato di dadi su tessellato, in colore contrastante (DM 107b), recuperato nella cella del cd. Auguratorium (piccolo edificio templare situato nell'angolo SO del Palatino fra il tempio della Magna Mater e quello della Vittoria), all'interno degli interri relativi alla fase di spoliazione di epoca post-antica.

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Tessellato a fondo bianco con grandi tessere in ordito irregolare, rinvenuto negli strati di abbandono delle fulloniche che si aprono lungo la via tecta (sul limite S del santuario).

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Frammento di tessellato bianco a ordito di filari rettilinei (DM 105a). Manca nell'edito tanto la documentazione grafica quanto quella fotografica.

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Pavimentazione in opus sectile a modulo rettangolare semplice a base mista (1.18 x 0.60) caratterizzata da una fascia perimetrale costituita da due file di lastre (di calcare grigio la più esterna, di marmo bianco la più interna); la zona centrale è invece rivestita di lastre di breccia del Circeo.

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Tessellato geometrico bicromo con decorazione non documentata, noto solo su base archivistica.

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Tessellato bicromo con decorazione figurata con scena di tiaso marino. Il mosaico è noto solo dalla pianta di Nispi Landi del 1892. È possibile riconoscere una figura maschile con tridente e panneggio velificante, presumibilmente Nettuno. Si ignora se sia stato asportato e si trovi attualmente all’interno di qualche deposito museale o se sia ancora in situ. La tipologia a soggetto marino, bianco-nero, è un motivo tipico dell’età severiana; questo dato, associato alla cronologia sicuramente tardo-severiana dell’impianto ci porta a proporre una cronologia di inizio III secolo.

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Il pavimento si compone di un bordo a fascia di tessere nere ad ordito rettilineo (larga cm 22 sul lato SE, cm 50 sul lato NW, cm 62 sul terzo lato; sul quarto lato non è visibile perchè coperta da un grosso blocco di muratura cementizia pertinente alla volta di copertura) e di una fila di tessere bianche. Il campo presenta una composizione reticolata di bozzoli in colore contrastante, formanti quadrati e poligoni concavi.

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La porzione di pavimento conservata (distrutta la parte SW) presenta una lunghezza massima di m 6.45 e una larghezza massima di m 2.40. Si tratta di un tessellato bicromo la cui decorazione si compone di bordo (visibile sui lati NW-NE e SE) con fascia di tessere nere ad ordito rettilineo, di dimensioni che variano da un minimo di 35 ad un massimo di 40 cm, seguita da una fila di tessere bianche. Il campo, invece, è caratterizzato da una composizione di sinusoidi contigue ed opposte. La sinuosità dei singoli nastri è enfatizzata attraverso l'ingrossamento che essi presentano nel disegno delle curve (due filari di tessere invece di uno) nel punto in cui queste reciprocamente si avvicinano.

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Del rivestimento pavimentale si conservano tre porzioni rispettivamente riferibili all'angolo E (m 1.60 x 0.65), alla parte adiacente all'angolo S del vano (m 2.80 x 2.45), ed infine ai lati lunghi di NW, compreso l'angolo W del vano (m 2.00 x 1.00 circa). Il tessellato presenta bordo con fascia di tessere nere (larga m 0.80 lungo il lato SW e m 0.50 lungo quello NW) in ordito rettilineo e una fila di tessere bianche. Il campo (m 2.56x2) presenta una composizione di quadrati all'interno dei quali compaiono esagoni allungati obliqui (in nero) tangenti per tutti gli angoli. I lati maggiori concavi degli esagoni formano triangoli mistilinei in colore bianco.

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Pavimento a commesso di laterizi disposti a spina di pesce ("opus spicatum"). Noto soltanto da citazione bibliografica, manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Pavimento a commesso di laterizi disposti a spina di pesce ("opus spicatum"). Noto soltanto da citazione bibliografica, manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Pavimento a grandi tessere di laterizio ("a cubetti di cotto"). Il pavimento copre l’intera superficie dell’ambiente ad esclusione di una piccola porzione del lato Nord, dove vi è una lacuna. Nel lato NO sono evidenti alcune tracce di bruciato: le tessere assumono un colorito più scuro ed una patina nerastra (tracce dell’incendio del 111 a.C ?). Le tessere, approssimativamente quadrangolari, presentano dimensioni abbastanza omogenee, con sporadiche inserzioni di elementi di dimensioni inferiori e di forma rettangolare. La colorazione presenta alcune variabili, dovute ai diversi impasti dei laterizi da cui furono ritagliate: prevalenza di giallo con inserti anche in rosso e arancio. L’ordito è abbastanza regolare, quasi dritto.

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Tessellato geometrico bicromo con punteggiato di tessere rettangolari su fondo monocromo nero (DM 107d). Il pavimento è delimitato, su un lato, da una successione di fascia bianca, fascia nera, fascia bianca, fascia nera (DM 1y) e doppio meandro (DM 35d); sugli altri lati indagati il doppio meandro è sostituito da una treccia a due capi (DM 70d), ugualmente chiusa tra un'alternanza di fasce monocrome bianche e nere.

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Tessellato monocromo bianco. Noto solo da descrizione, manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Cementizio realizzato tecnicamente come i pavimenti della limitrofa Casa VIII: ha spessore medio di cm 2, è costituito da calce e frammenti finemente triturati di terracotta (che misurano massimo cm 2 x 2), è messo in opera per settori e coperto da una scialbatura di colore rosso, quindi decorato con un punteggiato di grandi tessere di palombino e una decorazione vegetale (resta una palmetta), e infine finemente lisciato.

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Cementizio dello spessore di cm 2 di media, di calce e frammenti finemente triturati di terracotta (che misurano massimo cm 2 x 2), messo in opera per settori e coperto da una scialbatura di colore rosso, quindi cosparso di tessere e finemente lisciato. La balza marginale (profonda cm 21) è vuota, il campo è bordato da una linea singola e decorato da una composizione ortogonale di meandri e svastiche a doppio giro.

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Cementizio dello spessore di cm 2 di media, di calce e frammenti finemente triturati di terracotta (che misurano massimo cm 2 x 2), messo in opera per settori e coperto da una scialbatura di colore rosso, quindi cosparso di tessere e scaglie e finemente lisciato. Presenta due unità decorative, una con tessere rettangolari sparse di palombino e scaglie poligonali di calcare azzurro e nero (conservata per m 2 x 1,20), l'altra con reticolato di rombi compreso entro una cornice di cementizio vuoto (conservata per m 2,15 x 1,35). La prima unità è stata interpretata come balza marginale (Papi, E. 1995).

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Pavimento in cementizio a base fittile conservato per m 3,20 x 2,5, decorato con scaglie di palombino e di calcare azzurro e nero violaceo, di forme poligonali irregolari e dotato di una balza marginale vuota, della larghezza di cm 21 circa. La superficie pavimentale era ricoperta da un sottile strato di stucco rosso.

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Cementizio dello spessore di cm 2 di media costituito da calce e frammenti finemente triturati di terracotta (che misurano massimo cm 2 x 2), messo in opera per settori e coperto, ancora fresco, da una scialbatura di colore rosso, quindi decorato con tessere di palombino e calcare inserite irregolarmente e infine lisciato accuratamente.

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Cementizio di cui si conserva un frustolo di cm 25 x 60. Il cementizio è spesso cm 2 di media, costituito da un battuto di calce e frammenti finemente triturati di terracotta (che misurano massimo cm 2 x 2), messo in opera per settori e coperto da una scialbatura di colore rosso, quindi cosparso di tessere di palombino e finemente lisciato.

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Battuto costituito da un sottile livello di argilla raffinata dalle maggiori inclusioni, ben depurata, spianata e battuta. Il battuto, spesso circa cm 4, rappresenta la pavimentazione intermedia dell'ambiente 646, compresa tra due lastricati e realizzata dopo l'asportazione parziale del lastricato originario.

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Lastricato realizzato con lastre di cappellaccio dalla superficie irregolare, stese sopra una sottile preparazione di argilla e accostate alternativamente le une alle altre, con le giunture colmate da argilla. Le lastre misurano cm 74 x 54, per cm 10 circa di spessore.

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Lastricato di lastre di cappellaccio rettangolari, sopra una sottile preparazione in argilla.

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Battuto di argilla e frammenti di tufi di piccole dimensioni, con scaglie di cappellaccio, su uno strato di preparazione in argilla.

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Battuto realizzato per rialzare il piano di calpestio, costituito da argilla limosa e materiale organico non meglio precisato, rinvenuto carbonizzato. Lo spessore del battuto è di cm 5-8.

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Tessellato bicromo a ordito di fasce e filari paralleli, conservato per un tratto esiguo. Il motivo è costituito da file di quadrati sulla diagonale tangenti, in colori contrastanti. Non è possibile chiarire se il motivo facesse parte di una composizione più ampia. Il rivestimento è noto esclusivamente su base archivistica.

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Pavimento in opus sectile in materiali marmorei (africano e pavonazzetto) composto secondo uno schema quadrato reticolare di tipo semplice (Q/R/Q).

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Il pavimento, conservato quasi integralmente al momento della scoperta (in particolare sulla fronte per una larghezza di m 5.60), presenta un bordo che si configura come una larga fascia monocroma nera e un campo con decorazione figurata nera su fondo bianco. Il soggetto è una processione di otto personaggi, divisi in due gruppi, che sfilano sulle pareti opposte dal fondo del vano verso la porta, da NO a SE; si tratta di figure maschili vestite di corta tunica, con vessilli, caducei e bastoni, interpretate come araldi (Lugli 1933, 441-55) o aurighi (Blake 1940, 96-8). Piccole lacune sono nella seconda e nella quarta figura (da SO) lungo il lato NO e nell’ultima figura lungo il lato a SE. Le tessere presentano dimensioni e taglio irregolare. Il rivestimento presenta due piccole lacune che non impediscono la lettura dell’immagine

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Resti di pavimenti "a mosaico e a pezzi irregolari di marmo" (GATTI 1934). Noti soltanto da fonte bibliografica, manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica. Non è possibile stabilire in base alla descrizione se si tratti di un'unica stesura (tessellato con inserti lapidei) oppure se ci si riferisca a due distinti pavimenti (in tessellato e a tessere/ lastre irregolari di marmo).

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Pavimento a commessi laterizi disposti a spina di pesce. Il pavimento è noto solo su base archivistica. Inedito.

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