Viterbo


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Lacerto di cementizio a base fittile decorato da due crocette bicrome (motivo a punteggiato?). Nell'impasto cementizio, di colore molto chiaro, sono allettati frammenti di materiale pomiceo locale. Il lacerto pavimentale è stato reimpiegato all'interno di una muratura di epoca moderna. La datazione del rivestimento non è documentata.

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Lacerti di pavimentazione in cementizio a base fittile decorato con tessere marmoree bianche, di cui non è possibile ricostruire l'ordito decorativo originario. L'impasto contiene inerti di coccio e frammenti di intonaco parietale spessi cm 3,7. La superficie del pavimento è lisciata e presenta tracce di rubricatura. I due frammenti, avulsi dall'originario contesto di pertinenza, erano stati reimpiegati all'interno di una muratura moderna. La datazione del rivestimento non è documentata.

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Pavimento in cementizio a base fittile decorato da una fila di tessere nere. In superficie sono riconoscibili numerose schegge litiche bianche.

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Pavimento in opera spicata. Il rivestimento, non visibile, costituisce l'attuale piano di calpestio di un casale di epoca moderna.

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Mosaico bicromo bianco-nero campito da una scena marina. Una serie di fasce di bordura in colore contrastante (spessore fasce nere: m 0.08 e m 0,10) circoscrivono il campo occupato da "tre figure nere che sferzano mostri marini". Il tessellato, rinvenuto a pochi cm al di sotto della superficie del terreno, si conserva solo per metà, essendo stato distrutto da lavori di sbancamento agricolo.

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"Il pavimento era ornato di un mosaico bicromo bianco-nero a motivi geometrici e floreali a bianco e nero" (Romanelli 1929, p. 246).

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Rivestimento in tessellato bianco e nero decorato da una composizione ortogonale di ottagoni e di esagoni allungati, a rete di svastiche. Gli esagoni allungati e gli ottagoni sono campiti da elementi vegetali stilizzati.

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Il rivestimento, posto 10 cm sopra il livello del precedente pavimento, si compone di due tappeti, uno in tessellato relativo alla soglia e caratterizzato da dodici riquadri rettangolari affiancati, l'altro pertinente al campo e costituito da un opus sectile a quadrati listellati bordato da una fascia in mosaico a tessere bianche e nere disposte disordinatamente, impreziosita da inserti marmorei e piastrelle litiche esagonali. Il pavimento ha subito nel corso dei secoli rimaneggiamenti e restauri che ne hanno modificato l'aspetto originario. Secondo Balland e Tchernia (Balland, Tchernia 1966), anche gli elementi marmorei che decorano la fascia musiva sono da interpretare come una aggiunta posteriore. Nel VI secolo d.. nel pavimento in sectile fu scavata una tomba a cassa.

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Pavimento in cementizio con inserti litici bianchi pertinente alla I fase edilizia del vano. Il pavimento era ubicato 10 cm al di sotto del secondo livello di pavimentazione in opus sectile e tessellato.

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La pavimentazione originaria dell'atrio, rinvenuta negli strati sottostanti e di preparazione del successivo rivestimento in sectile e tessellato, era costituita da commessi laterizi (triangoli a lati concavi ed elementi ovoidali) formanti una composizione di cerchi allacciati con effetto di fiori a sei petali impreziositi da una tessera bianca centrale.

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Rivestimento in tecnica mista costituito da un opus sectile (settore centrale del vano) e da un tessellato (lato N) variamente rimaneggiato. Il sectile presenta una formella centrale listellata con motivo a QD, otto formelle con motivo a Q3 di dimensioni maggiori (cm 52x52); sette formelle Q3 di dimensioni minori (cm 37x37) e unidici pannelli con motivi a Q2p e a QD. A NO il pavimento è stato risarcito in antico da lastre di schisto ardesiano. A N il pavimento in sectile è sostituito da un tessellato bicromo con motivo a scacchiera, gli scacchi caricati da due quadrati inscritti diagonalmente e delle medesime dimensioni delle formelle con motivo a Q3 di modulo maggiore. Secondo Balland e Tchernia (Balland, Tchernia 1966) originariamente il sectile prevedeva la presenza delle formelle Q3 di dimensioni maggiori seguite da formelle con motivi a QD e Q2p di dimensioni minori che contornavano il pannello con disco centrale (QD).

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Del rivestimento in tessellato si conserva la sola fascia delimitante l'impluvio, decorata da una fila di spine corte e bicrome.

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Pavimento a commessi laterizi (elementi ovoidali e triangoli a lati concavi) che compongono cerchi allacciati con effetto di fiore a sei petali decorato da una tessera bianca centrale.

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Rivestimento in tessellato bianco e nero costituito, nella porzione rinvenuta, da un campo bianco delimitato da una fascia nera in ordito di filari obliqui, seguita internamente da una line tripla nera, una fascia monocroma bianca, una fascia monocroma nera e quindi una linea tripla bianca.

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Rivestimento in tessellato bianco e nero bordato da una fascia di tessere nere disposte in ordito di filari obliqui seguita da una fascia monocroma bianca e quindi da una linea tripla nera. Il campo è ornato da un reticolato di linee semplici di tessere bianche su fondo nero. Ogni scomparto è campito da un quadrato a lati concavi, a sua volta caricato da un quadrato nero posto sulla diagonale.

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Rivestimento in tessellato monocromo bianco intervallato da inserti marmorei bianchi bianchi a losanghe, quadrati, poligoni irregolari e soprattutto esagoni. Il mosaico è bordato a SE da una fascia monocroma bianca con sottile fascia bianca a schema geometrico con motivo curvilineo (motivo a sinusoide? a treccia?).

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Rivestimento in tessellato bianco e nero campito da una composizione a reticolato di fasce caricate da losanghe e da quadrati sulla diagonale, tangenti, i quadrati iscritti nei quadrati d'incrocio. La soglia posta sul lato NO del triclinio era rivestita in opus sectile a modulo composito ad esagoni bianchi e triangoli neri, verosimilmente in fase con il tessellato con composizione a reticolato di fasce.

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Lacerto musivo (cm 11,3x10) a tessere bianche e nere decorato da una fila di torri con effetto ambivalente, datato alla fine del I secolo a.C. unicamente sula base di criteri stilistici. Il frammento è custodito presso il Museo Territoriale del Lago di Bolsena.

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Pavimento in cementizio a base fittile decorato con inserti di marmo policromo. Gli inserti sono disposti a formare un motivo centralizzato costituito da una prima fascia decorata da inserti di forma quadrangolare e rettangolare seguiti internamente da una seconda fascia con inserti di forma triangolare disposti attorno ad un quadrato centrale.

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Lacerto di pavimentazione (cm 10x9,8) in cementizio a base fittile decorato da una linea dentata di quattro tessere bianche. Il frammento è custodito presso il Museo Territoriale del Lago di Bolsena.

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Pavimento in tessellato "in marmo con un tondo nel centro a fogliami semplici. I colori dominanti nel suddetto mosaico sono torchino, bianco e rosso. Sei delfini di color torchino contornano l tondo dei fogliami" (Pretura di Orte, busta 365). Attualmente il mosaico non è più visibile.

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Due frammenti di pavimentazione a commessi di laterizio disposti a spina di pesce, verosimilmente pertinenti al medesimo rivestimento pavimentale. La datazione del pavimento non è documentata.

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Lacerto musivo a tessere bianche e nere (cm 55x35). L'originaria decorazione del tessellato, probabilmente vegetalizzata o figurata, non è ricostruibile.

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Del mosaico si conservano unicamente la parte superiore, distaccata e scomposta in due pannelli musivi campiti da una scena marina bordata da una fascia in colori contrastanti e un terzo frammento di dimensioni minori. Il primo pannello (m 2,32x1,50) è campito da un tritone rivolto a destra, che stringe in mano un timone. La figura, inserita tra linee verticali di tessere simulanti le onde marine, è circondata da alcuni animali acquatici tra cui si distinguono alcuni polipi, una medusa (?), una murena, pesci e crostacei. Il secondo pannello (m 2,21x1,50) contiene la figura di una nereide poggiante su un ippocampo, che tiene un velo che le si rigonfia sulla testa, al di sopra della quale sono rappresentati due eroti che le offrono una collana e uno specchio. Infine, un piccolo lacerto del pavimento è decorato da una figura maschile, forse un tritone con timone.

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Pavimento in mosaico a tessere bianche di forma quasi rettangolare, di grezza fattura. La datazione specifica del rivestimento non è nota.

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Pavimento in tessellato monocromo bianco. La datazione specifica del rivestimento non è nota.

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Pavimento in tessellato decorato "con una serie di nodi di Salomone sormontati da raggi curvilinei" (nodi di Salomone intrecciati?). La datazione specifica del mosaico non è nota.

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Lacerto di pavimentazione in tessellato "con ornati vegetali a bianco e nero, di poverissima fattura". La datazione specifica del mosaico non è nota.

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Porzione di mosaico visibile presso l'angolo SO dell'ambiente, del cui decoro si distingue una maschera", "ma di tanto rozza e ridicola fattura, che sembra essere opera di mano assai più imperita del mosaicista delle altre aule".

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Tessellato visibile per m 13,03x7,75, decorato da "motivi geometrici: losanghe, denti di lupo, fasce, quadrati, etc". Il mosaico è stato distaccato e trasferito al Museo delle Antichità falische a Civita Castellana. DA VEDERE

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La soglia è rivestita da commessi laterizi costituiti da elementi fittili romboidali intervallati da un punteggiato regolare di dadi bianchi, con effetto di stelle di sei punte. Il pavimento dell'ambiente di I fase non si è conservato.

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Il tessellato bicromo bianco-nero dell'ambiente 4 (II fase) è scompartito in almeno tre unità decorative: la soglia N, pavimentata da una composizione di file di coppie di squadre contrapposte e tangenti, i quadrati maggiori caricati da un fiore a quattro petali bilobati; la soglia O, decorata da un motivo a meandro non meglio specificato che, in un momento successivo, fu parzialmente obliterata dalla messa in opera di un blocco di tufo; il tessellato dell'ambiente, bordato da una fila di torri con effetto ambivalente seguita da tre fasce di bordura in colore contrastante e campito da una composizione ad alveare di quadrati e di triangoli equilateri adiacenti, con effetto di dodecagoni intersecantisi.

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Pavimento in tessellato in bicromia bianco-nera profilato da una fascia monocroma nera seguita da una fascia bianca, da una fascia nera e da una treccia a due capi bicroma e campito da una composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati maggiori (formanti quadrati ed esagoni allungati, i quadrati ribattuti in nero).

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Pavimento in tessellato monocromo nero intervallato da un punteggiato irregolare di inserti litici policromi di forma triangolare, rettangolare, romboidale, quadrata ed irregolare. Il pavimento è interrotto dall'impluvio rivestito da un mosaico a tessere bianche profilato da una treccia a due capi bicroma, con al centro un chiusino per lo scolo delle acque.

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Soglia musiva quadrata bicroma bianco-nera profilata da una fascia nera e campita da un fiore composto da quattro losanghe.

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Pavimento a grandi tessere fittili intervallate da un punteggiato ortogonale di dadi bianchi. In un momento successivo, non specificato, il pavimento fu obliterato da un nuovo piano in opera spicata.

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Pavimento a commessi di laterizio disposti a spina di pesce. Il rivestimento obliterò un precedente piano a cubetti fittili intervallati da dadi.

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Pavimento a commessi laterizi visibile in sezione (a). I mattoncini, di ìmpasto giallastro, misurano cm 2x4,7x11. Secondo Dini (Dini 1987) si tratterebbe di un pavimento in opera spicata, ma dalla foto si distingue unicamente un filare di mattoncini. In un secondo momento al pavimento si sovrappose un nuovo livello pavimentale, rivestito ugualmente a commessi di laterizio.

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Pavimento a commessi laterizi di colore rosso. Secondo Dini (Dini 1987) si tratta di un rivestimento in opera spicata, ma dalla foto è distinguibile unicamente un unico filare di mattoncini. Il pavimento si sovrappose ad un più antico livello pavimentale, ugualmente rivestito a commessi laterizi.

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Pavimento in cementizio a base fittile decorato con rade tessere bianche disposte irregolarmente sulla superficie. Il pavimento è stato inglobato all'interno delle murature di un casale moderno.

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Del pavimento si conservano unicamente alcuni lacerti in tessellato monocromo bianco "a piccole tessere".

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Tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli delimitato da una fascia monocroma di tessere bianche a ordito di filari paralleli, seguita da una fascia monocroma nera racchiusa da due fasce di tre filari di tessere bianche.

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Pavimento in tessellato a grandi tessere fittili (cm 5) di colore bruno-rossastro, in mediocre stato di conservazione.

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Tessellato bianco bordato da una linea tripla nera, realizzato in occasione delle ristrutturazioni che interessarono la domus in età giulio-claudia.

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Soglia musiva tra il calidario 36 e l'ambiente 37 campita da una scacchiera di singole tessere bicroma bianco-nera. La soglia è leggermente bombata al centro grazie alla presenza di due cupolae ricoperte di piombo, di cui una risarcita con cemento. La superficie convessa del rivestimento permetteva agli utenti delle terme di asciugarsi i piedi prima di entrare nello spogliatoio.

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Rivestimento in tessellato (2,30x3,60) scompartito in tre tappeti a campo monocromo bianco delimitati da una fascia monocroma bianca seguita da una fascia nera di tre filari di tessere, corrispondenti agli spazi occupati dagli elementi funzionali dell'ambiente, quali il labrum e la vasca.

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Rivestimento in tessellato bianco e nero inquadrato da tessere bianche disposte a canestro seguite da una linea doppia di tessere bianche, da sei filari di tessere nere alternate a sei filari di tessere bianche. Le fasce perimetrali racchiudono un reticolato di losanghe tratteggiate da tessere nere su fondo bianco.

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Rivestimento in tessellato bianco e nero incorniciato da una fascia monocroma bianca in ordito di filari paralleli, seguita internamente da una linea tripla bianca, da una fascia monocroma nera e quindi da una linea doppia bicroma, le tessere disposte a scacchiera. Il campo è decorato da una scacchiera con scacchi caricati da un quadrato iscritto sulla diagonale in colori contrastanti.

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Mosaico bordato da una fascia monocroma nera di tessere a canestro e campito da tessere rettangolari bianche disposte a canestro impreziosite da una stesura irregolare di inserti marmorei policromi e tessere nere.

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Pavimento in tessellato definito da una fascia bianca a ordito di filari paralleli seguita da tre filari di tessere bianche alternate a quattro filari di tessere nere seguite da quattro filari di tessere bianche. Il campo è occupato da una composizione a scacchiera, gli scacchi caricati da un quadrato inscritto sulla diagonale in colori contrastanti, con effetto di reticolato.

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Lacerto di tessellato monocromo bianco impreziosito da un inserto marmoreo. Si può ipotizzare che originariamente doveva trattarsi di un tessellato con inserti marmorei. Il lacerto musivo è datato in età augustea su base stilistica.

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Pavimento in cementizio decorato da un punteggiato di tessere bianche visibile in sezione. Il rivestimento venne obliterato da un secondo livello pavimentale in cementizio senza inserti.

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Pavimento in cementizio a base fittile privo di inserti e molto compatto, spesso cm 5. Il rivestimento, visibile solo in sezione, si imposta su un precedente piano in cementizio decorato con tessere e risulta obliterato da un nuovo livello pavimentale a lastre marmoree.

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Rivestimento a lastre marmoree bianche. Il pavimento, visibile solo in sezione, oblitera due precedenti livelli pavimentali in cementizio a base fittile.

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Lacerto di pavimentazione in cementizio decorato da un punteggiato regolare di dadi di tessere bianche. Il pavimento è stato genericamente datato in epoca repubblicana.

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Pavimento a commessi di laterizio a spina di pesce. In un momento successivo il pavimento fu obliterato da un apprestamento rettangolare in frammenti di mattoni su cui si imposta un rivestimento in cocciopesto, di funzione incerta, e al di sopra del quale si impostò un più tardo battuto in calce.

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Soglia musiva bicroma bianco-nera decorata da una scacchiera di quadrati profilati da una linea doppia di tessere nere.

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Pavimento in cementizio a base fittile "decorato con inserti di mosaico a tessere bianche, disposte a quadrato e definite alle estremità da una cornice doppia, in base ad una tipologia che non conosce sospensione d'uso fra il I e il IV secolo d.C.". Il pavimento era visibile per una lunghezza massima di m 8 ca.

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Pavimento in cementizio a base fititle decorato da inserti di marmo policromo e da crocette di tessere bicrome.

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Lacerto musivo bicromo campito da una scena marina di cui si conserva unicamente la parte inferiore di un animale dalla coda anguipede (toro?).

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Lacerti di pavimentazione a commessi di laterizio disposti a spina di pesce. Su uno dei frammenti pavimentali è visivile uno strato di cementizio con scaglie di tufo spesso cm 3, forse lo strato preparatorio di una successiva pavimentazione.

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Lastricato marmoreo composto da materiale di riuso che riveste la vasca centrale dell'ambiente. La vasca, servita da una canaletta che attraversa il vano in senso NS, anch'essa foderata di marmo, venne realizzata in un momento non precisato mediante lo scasso della parte centrale di un precedente tessellato bicromo con scena marina.

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Tessellato bicromo bianco-nero definito da una linea dentellata nera (visibile solo lungo il lato E) seguita da un'ampia fascia monocroma bianca e da una fascia di quattro filari di tessere nere. Il campo è decorato da una scena marina campita da pesci e da crostacei in nero su fondo bianco, tra i quali si distinguono un'aragosta, una conchiglia semiaperta,una medusa, un delfino, un granchio ed un polipo con sette tentacoli. In un momento non precisato la zona centrale del mosaico fu distrutta per lasciare spazio ad un pozzetto provvisto di canale, ambedue foderati in marmo. Forse in quest'occasione la zona S del tessellato fu risarcita da lastrame marmoreo bianco e policromo, tra cui si riconosce il giallo antico.

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L'ambiente è pavimentato da un mosaico a tessere bianche e nere in pessimo stato di conservazione. La vasca dell'ambiente è rivestita da un lastricato marmoreo omogeneo, con foro di scarico.

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Pavimento a lastre marmoree, di cui non è noto il litotipo, presso cui sono presenti due fori per lo smaltimento delle acque.

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Lacerto di pavimentazione musiva bicroma bianco-nera di cui si conserva parte della cornice permetrale esterna, composta da una treccia a due capi seguita da cinque filari di tessere bianche e da quattro filari di tessere nere, alle quali segue una porzione di mosaico a tessere bianche (bordo? campo).

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Pavimento in opus sectile a esagoni di lavagna e triangoli di calcare bianco. La natura non marmorea del pavimento contrasta con la datazione in epoca tarda assegnata alle strutture.

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Pavimento in mosaico bianco e nero di cui non è noto l'ordito decorativo.

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Lacerti di pavimentazione in tessellato monocromo bianco che sembra suddiviso in almeno due unità decorative da fasce di bordura monocrome nere.

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Pavimento in tessellato bicromo bianco-nero definito da fasce di bordura in colore contrastante e campito da un intreccio allentato di fasce delineate, gli scomparti caricati da un quadrato.

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Il tessellato si scompone in due unità decorative, relative allo spazio centrale dell'ambiente e all'abside. Il tappeto centrale era bordato da una treccia a due capi racchiusa da fasce di bordura in colore contrastante e campito da un reticolato di file di quadrati sulla diagonale tangenti, in colore contrastante, gli scomparti in forma di grandi quadrati a gradini, caricati da un quadrato sulla diagonale. L'abside è decorata da una composizione a tralci vegetalizzati, visibile in parte, bordata da fasce di bordura in colore contrastante.

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Lacerti di pavimentazione in mosaico a tessere bianche irregolari (cm 1,5 di lato). Il pavimento fu obliterato dal rivestimento in opus sectile di V secolo d.C. dell'ambiente 33.

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Pavimento in tessellato policromo bordato da un motivo a treccia e decorato con una scena di pesca marina, rinvenuta in buono stato di conservazione. Si conserva una serie di scene affiancate senza alcun elemento di partizione, tra cui si distinguono un pescatore in parte immerso nell'acqua, forse intento nella raccolta di molluschi, una barca con tre pescatori che issano a bordo le reti cariche di pesci e, infine, una scena di pesca dagli scogli.

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Opus sectile marmoreo a schema unitario. Il pavimento dell'ottagono (40/1) è composto da lastre rettangolari ("bigi antichi" e marmo bianco) disposte a seguire il perimetro dell'ambiente, che formano ottagoni concentrici. La parte interna dell'ottagono fu restaurata in antico con lastrame irregolare. La pavimentazione delle nicchie (40/2-9) era concordata specularmente: nelle nicchie 40/2 e 40/6 il rivestimento si articola attorno ad una lastra di marmo greco scritto, ai lati della quale si dispongono lastre in bigio antico, verde antico e cipollino; nelle nicchie 40/3 e 40/7 il pavimento si sviluppa intorno ad un rettangolo in marmo bigio, ai lati del quale stanno due lastre di breccia di Skyros e lastre di bigio negli spazi di risulta; nelle nicchie 40/4 e 40/8 la pavimentazione è in lastre di ardesia disposte intorno ad una lastra di marmo bianco; nelle nicchie 40/5 e 40/9 il pavimento è a grandi lastre di verde antico separate da listelli di breccia di Skyros.

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Lacerti di tessellato decorato da una composizione ortogonale di quadrati adiacenti formati da quattro rettangoli uguali delineati attorno ad un quadrato.

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Pavimento in opus sectile a base mista strutturato in un'ampia fascia esterna (m 1,12) ad esagoni di palombino e triangoli equilateri di ardesia che compongono il motivo della stella a sei punte, seguita da un listello di cm 2. La fascia delimita una composizione in materiali misti composta da formelle rettangolari listellate, al cui interno si dispone un rombo. I materiali impiegati sono l'ardesia per il rombo, il pavonazzetto per i triangoli di risulta e il rosso antico per i listelli. Le formelle di ardesia e di palombino potrebbero essere di reimpiego, come documenta la grande quantità di formelle in tali materiali rinvenute a più riprese durante o scavo. Il pavimento è visibile per un'ampiezza massima di m 4,70x1,80 ca.

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Pavimento in opus sectile a base marmorea composto da formelle quadrate di 35 cm di lato contenenti un ottagono inscritto, al cui interno è inserita una stella a otto punte con al centro una croce di Malta ruotata di 45 gradi. Della pavimentazione si conservano cinque file composte da cinque formelle, di cui quattro integre, tre frammentarie e le restanti visibili solo in impronte. I marmi impiegati sono il giallo antico nel quadrato più esterno e nel motivo a stella, il bardiglio nella croce di Malta e nell'ottagono.

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Pavimento in opus sectile a base non marmorea (ardesia e palombino) visibile per m 3,60x0,70 e in gran parte conservato solo in impronte, composto da almeno tre "pannelli" affiancati di dimensioni differenti. Il primo tratto, visibile da O verso E (m 2,05x0,70), è in opus sectile redatto con motivo a scacchiera di quadrati in ardesia e palombino (lato: cm 10,5), conservato per almeno quattro file e, in parte, in impronte. Il secondo tratto (m 1,10x0,70), ricostruibile dalle impronte nella malta di allettamento, è a isodomo listellato e originariamente composto da lastre rettangolari in ardesia (cm 29,5x14,5) bordate da listelli in palombino (largh.: cm 0,8). Il terzo tratto (m 0,45 di lato), conservato solo in impronte, era decorato con uno schema a quadrati listellati, composto di lastre quadrate di ardesia (cm 20 di lato) profilate da listelli in palombino (largh.: cm 0,8).

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Rivestimento in tessellato a tappeti plurimi pertinenti alla soglia, allo spazio centrale e all'abside del triclinio, rispettivamente pavimentati con volute desinenti in palmette contrapposte, con una composizione a reticolato di fasce bipartite e con racemi stilizzati desinenti da un kantharos. Ulteriori lacerti musivi, relativi alle sole fasce di bordura, sopravvivono presso le alae. Lo stato di conservazione frammentario in cui è stato rinvenuto il tessellato consente una ricostruzione parziale dei motivi decorativi originari.

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Pavimento in opus sectile costituito da lastre rettangolari di marmo bianco (proconnesio e pentelico) di cm 60x30 ca., bordate da listelli in porfido rosso di cm 2,5-3. Del pavimento, che obliterava un precedente rivestimento in tessellato, si conservano unicamente tre filari di formelle, le quali sono quasi certamente di reimpiego.

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Il rivestimento della prima fase del quadriportico era costituito da un "tessellato bianco e nero" .

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Il rivestimento del braccio E dell'ambulacro è stato rinvenuto in uno stato di conservazione estremamente frammentario. Tra i motivi decorativi delle fasce di bordura sono stati riconosciuti una composizione di linee spezzate iridate di quadrati tangenti per angoli. Presso la soglia dell'aula tricora si conserva una composizione figurata con scena di caccia racchiusa da una coppia di sinusoidi allacciate e disegnate da una treccia a due capi, seguite da una linea dentellata. Si riconosce un personaggio con tunica e clamide a cavallo nell'atto di lanciare un giavellotto, una complessa scena di combattimento tra animali e un personaggio in tunica e clamide con la mano destra alzata, nell'atto di scagliare un oggetto al momento non identificabile.

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Pavimento in tessellato bicromo bianco-nero decorato da una scena marina, con nereidi cavalcanti animali marini disposte lungo i lati della stanza. In alto a sinistra si distingue una nereide sulla groppa di un animale marino che regge un sottile velo dietro le spalle, seguita in basso da una seconda figura femminile seduta a ritroso su un animale marino, con una mano sul collo della bestia mentre nell'altra sostiene un velo. La terza nereide, su capra marina, si sostiene alla testa dell'animale. La quarta nereide galoppa un cervo tenendosi a un corno dell'animale e, infine, la quinta nereide, con panneggio sulle braccia, è semidistesa sull'animale.

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Tessellato bicromo bianco-nero con scena marina. Presso gli angoli superiori del pavimento si trovano due eroti su animali marini che fanno da cornice ad una nereide centrale su capra marina (?).

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Porzione musiva a tessere bianche e nere con raffigurazione di un rinoceronte a due corna con pianta acquatica sullo sfondo. Nella relazione dei sigg. Manzi e Fossati l'animale è identificato erroneamente per un elefante che saluta con la proboscide il sole nascente, errore successivamente riportato anche da Blake.

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Porzione di tessellato bicromo bianco-nero con scena marina di cui si conservano due eroti su animali marini e parte di una capra marina nell'angolo in alto del lacerto.

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Pavimento in mosaico a tessere irregolari bordato da un'ampia fascia in tessere di cotto che definisce un cerchio inscritto in un quadrato, costituito da tessere di marmo bianco. Il cerchio, in tessere di cotto, è campito da un punteggiato di dadi di marmo bianco disposti a distanza regolare in 31 file parallele.

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Frammento di pavimentazione musiva bicroma bianco-nera decorata con scena marina. Tra le onde marine, disegnate da linee semplici di tessere nere, si distingue in basso la figura di una triglia, mentre sula sinistra sta una murena. Al centro del frammento infine si riconosce una coda anguipede.

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Porzione di rivestimento in tessellato bicromo bordato da una fascia bianca a filari paralleli di tessere seguita da tre linee di tessere bianche, da quattro linee di tessere nere, da una treccia bicroma a tre capi profilata da cinque linee di tessere bianche seguita da quatto linee di tessere nere e da cinque linee di tessere bianche. Il campo è occupato da una composizione a nido d'ape delineato.

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Pavimento in tessellato bicromo bordato da una fascia a filari paralleli di tessere bianche seguita da quattro filari di tessere nere a ordito diritto e da tre filari di tessere bianche. Il campo, parzialmente leggibile, è decorato da un reticolato di file di quadrati adiacenti e delineati, con effetto di reticolato di fasce, con quadrati di risulta campiti da un quadrato a lati concavi con quadrato inscritto diagonalmente. A S il pavimento era connesso ad una soglia in tessellato profilata da una fascia nera seguita da una linea doppia bicroma a scacchiera e campita da motivi geometrici, di cui si intravede unicamente parte di un quadrato.

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Porzione di rivestimento in tessellato bicromo visibile presso l'angolo NE dell'ambiente. Il mosaico è bordato da una fascia perimetrale bianca con tessere a ordito di filari paralleli seguita da tre filari di tessere bianche a ordito diritto, da quattro filari di tessere nere seguite da quattro filari di tessere bianche. Il campo è occupato da un reticolato romboidale di losanghe.

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Pavimento in cementizio a base fittile con punteggiato irregolare di inserti di marmo lunense.

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Pavimento a lastre di marmo bianco (spessore lastre: cm 1,9). A detta di Bendinelli (Bendinelli 1920) le lastre sono "scolpite a motivi geometrici incavati", segno probabile di un loro reimpiego. Sul rivestimento erano visibili tracce di malta, forse relativa allo strato di preparazione di una pavimentazione di epoca posteriore.

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Pavimento in tessellato a fondo bianco di cui è visibile l'angolo di una fascia di bordura costituita da tre filari di tessere al di fuori della quale sta un delfino campito in nero.

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Pavimento a commessi laterizi disposti a spina di pesce visibile per m 2x1,40.

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Tratto di pavimentazione musiva bordato da una fascia bianca (50 cm) seguita da una fascia nera, da una fascia rossa, da una fascia a tessere bianche e nere (?) alternata a due fasce monocrome bianche. Il campo era decorato da una composizione a squame. Attualmente del pavimento si conserva solo un breve tratto a tessere bianche, presumibilmente relativo alla fascia di bordura più esterna.

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Tessellato bicromo bianco-nero conservato solo in parte e decorato con motivi geometrici e figurati. Il bordo del manufatto si compone di una linea dentellata seguita da una fila di girandole di semicerchi tangenti attorno ad un quadrato caricato da una crocetta di cinque tessere, da una fila di quadrati e di rettangoli sdraiati, caricati rispettivamente da un nodo di Salomone e da una losanga con quadrato dentato centrale. Del campo è visibile unicamente un riquadro rettangolare, profilato da una linea dentellata e conservato solo in parte, decorato da un mostro marino, di cui si riconosce la coda serpentiforme, inserito tra linee semplici nere su fondo bianco, imitanti le onde del mare.

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Pavimento in tessellato decorato con motivi geometrici, geometrico-vegetalizzati e figurati. Il bordo si compone di una fila di diamanti sulla diagonale bianchi su fondo nero seguita da una linea di tessere bianche, da un nastro ondulato in colore contrastante, da quattro filari di tessere bianche seguite da tre filari di tessere nere. Il campo è occupato da una composizione centralizzata, fitomorfa, composta da quattro cespi di acanto diposti secondo le diagonali, sormontati da uccelli, e da quatrtro ciuffi di foglie sulle mediane. La composizione doveva determinare una figura geometrica centrale, generalmente a lati concavi e campita da una scena figurata, andata perduta.

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Il rivestimento pavimentale dell'ambiente, noto soltanto attraverso disegni, era costituito da un tessellato bianco e nero decorato con fauna acquatica e mostri marini rappresentati nell'atto di nuotare, campiti in nero su fondo bianco.

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La vasca era rivestita da un mosaico a tessere policrome gravemente danneggiato e non descritto. Al momento del rinvenimento, il rivestimento era ricoperto di concrezioni calcaree.

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Il pavimento in tessellato (m 5 x 2,95) è profilato da un'ampia fascia monocroma bianca (cm 30/55) seguita da una fascia verde, da una fascia bianca, da una fascia nera, da una fascia gialla, da una fascia rossa e da una fascia bianca (cm 3,5). Il campo musivo è occupato da una composizione di esagoni e di losanghe adiacenti, gli esagoni caricati da un fiore a tre petali dentellati. Il mosaico è datato, su base stilistica, nel II secolo d.C.

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Tessellato policromo (3,20 x 2,80) bordato da un'ampia fascia monocroma bianca (cm 30), seguita da una fascia rossa, da una fascia gialla, da una fascia verde, da una fascia bianca e da una fasica nera (cm 2,5-3). Il campo è occupato da una composizione romboidale di esagoni e di losanghe adiacenti con effetto di grandi esagoni irregolari. Gli esagoni sono definiti da una fascia di segmenti di greca incastrati e caricati da un fiorone di due fiori di loto trifido e di due tralci vegetalizzati desinenti in un loto dentellato. Le losanghe, profilate da una linea dentellata, sono campite da un fiorone longiforme di due petali affusolati e due a graffa. Il tessellato è datato, su base stilistica, al II secolo d.C.

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Pavimento in tessellato policromo di cui è noto unicamente il disegno del campo, effettuato al momento del rinvenimento. Il mosaico è decorato da fiori a otto petali con bottone centrale iterati lungo tutta la superficie del campo (composizione di cerchi secanti con effetto di fiori?). Il manufatto si trova ancora in situ.

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Del pavimento musivo si conserva unicamente un disegno. Il tessellato, probabilmente bicromo bianco-nero, era profilato da una fascia con fila di losanghe diritte e tangenti ed era campito da una composizione ortogonale di ottagoni delineati adiacenti formanti quadrati. Alcune delle tessere del mosaico avevano perso il loro colore originario a causa dell'umidità del terreno. Il pavimento si trova ancora in situ.

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Soglia musiva bicroma datata su base stilistica nell'ambito del I secolo a.C. La soglia è bordata da una fila di torri ed è campita da un tessellato con inserti rettangolari di marmo bianco disposti in fila presso i lati lunghi. Il pavimento della stanza relativo a questa fase non è documentato. La soglia è ancora in situ.

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Mosaico policromo strutturato in tre differenti unità decorative, profilate da fasce di bordura in colore contrastante. Dal disegno del mosaico si distingue una prima unità decorativa a campo monocromo con un triangolo costruito su uno dei lati lunghi, che sembra fare da timpano alll'unità decorativa centrale, bordata da una fila di quadrati adiacenti campiti da elementi vegetali e figurati. Il campo è occupato da un fiorone di sei elementi contigui, a pelte ad apice affusolato con punte contigue al centro. Infine, il terzo pannello musivo è decorato da una composizione con quadrati e losanghe tangenti, campiti da elementi figurati e vegetali, interrotta al centro da un decagono con cerchio inscritto caricato dalla testa di Medusa. Il mosaico, con tessere litiche e in pasta vitrea, è stato datato, su base stilistica, nell'ambito di una seconda fase edilizia di I secolo d.C. Il pavimento si trova in situ.

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Mosaico policromo "contenente una figura umana" (Barbieri 1991 p. 44). Il tessellato è stato reinterrato.

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Rivestimento in tessellato policromo delimitato da una greca delineata e campita da quadrati, visibile solo su un lato, sostituita, lungo i restanti lati, da una fascia nera seguita da una fascia bianca. Il tessellato è campito da una composizione ortogonale di cerchi e di quadrati sulla diagonale tangenti, con spazi di risulta in forma di rocchetti, con losanghe iscritte nei rocchetti. I quadrati sono campiti da nodi di Salomone e da quadrati a stuoia, i cerchi da figure di volatili, da flauti di pan, da quadrati a lati concavi, da kantharos, da fioroni a quattro petali affusolati e quattro loti svasati e trifidi e da un elemento a linee parallele nere (rete da caccia?). Le tessere sono bianche, nere, viola, rosse, verdi, azzurre. Il mosaico, attualmente reinterrato, è stato datato al I-II secolo d.C.

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Il mosaico policromo presentava "grandi rosoni e motivi floreali policromi" (Martignoni 1979, p. 41). Attualmente il rivestimento è reinterrato.

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Rivestimento in tessellato bicromo con reticolato di fasce profilato da una linea doppia nera su fondo bianco, con quadrati iscritti sulla diagonale nei punti di incrocio e losanghe sdraiate iscritte nei rettangoli. Attualmente il tessellato, che è stato datato al I-II secolo d.C., è reinterrato.

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Tessellato policromo con decorazione geometrica non precisata. Attualmente il pavimento è reinterrato.

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Frammento di pavimentazione musiva a tessere di calcare bianco disposte in ordito diritto.

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Frammenti di pavimentazione a commessi di laterizio disposti a formare il motivo della spina di pesce.

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Pavimento in tessellato bordato da una fascia monocroma nera seguita da tre filari di dadi di marmo bianco, da una fascia nera alternata ad una fascia bianca. Il campo è costituito da un tessellato monocromo nero con punteggiato di dadi di marmo bianco. Il pavimento risale verosimilmente alla prima fase edilizia delle terme, di età augustea.

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Pavimento in tessellato bianco visibile per ca. mezzo metro quadrato.

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Frammento di tessellato monocromo bianco decorato con un inserto triangolare di cui non viene specificato il litotipo.

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Pavimento a grandi tessere fittili intervallate da un punteggiato di dadi litici bianchi. I cubetti di cotto sono ottenuti per lo più da tegole frammentate.

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Pavimento a grandi tessere fittili intervallate da un punteggiato di dadi litici bianchi. I cubetti di cotto sono ottenuti per lo più da tegole frammentate.

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Il vano presenta un rivestimento a grandi tessere fittili, ricavate per lo più da tegole fratte, con punteggiato di dadi bianchi. La vasca ad E è bordata da una fascia musiva decorata con fila di torri con effetto ambivalente; il labrum è definito da una fascia musiva a onde correnti a giro multiplo. Al centro il vano è decorato da uno pseudoemblema bordato da una composizione di meandri di svastiche e quadrati a giro semplice che risparmia centralmente un quadrato campito da un fiore a sei petali inscritto in un cerchio, gli angoli di risulta occupati da elementi vegetalizzati convergenti verso il centro. Lungo il bordo dello pseudoemblema si dispongono due iscrizioni in lingua etrusca menzionanti due personaggi della gens Alethna, forse i committenti delle terme, che dovevano ricoprire cariche magistratuali a Musarna. Il pavimento, danneggiato dalle attività di aratura, è stato distaccato ed esposto al Museo Archeologico Nazionale di Viterbo.

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Tessellato policromo bordato da un motivo a treccia a due capi o a sinusoide e campito da una uno schema con elementi vegetalizzati iterati lungo tutta la superficie musiva, non ben riconoscibili dal disegno. In base all'analisi stilistica dell'ordito decorativo il pavimento è stato datato nel I secolo a.C. (Bussi 1986) o nel I-II secolo d.C. (Barbieri 2000).

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Il bordo del tessellato è costituito da una fascia monocroma nera alternata ad una fascia bianca seguita da una fasca nera campita da rettangoli bianchi disposti a distanze regolari. Il campo è decorato da una composizone ortogonale di quadrati adiacenti, a quattro colori contrastanti, con effetto di reticolato di file di quadrati sulla diagonale tangenti. Il mosaico è stato datato, su base stilistica, alla fine del I/ inizio del II secolo d.C.

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