Rivestimento in tessellato bicromo, rintracciato per una parte della superficie originaria (sezione di 1.90x1.40m). Il tappeto è bianco, le tessere a ordito di filari paralleli e obliqui, regolarizzato da cornici lineari a contrsto cromatico. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in tessellato bicromo, rintracciato per un'ampia parte della superficie originaria, di cui è stata staccata la sezione centrale (circa 3x 1.50 m). Entro uno sfondo bianco, in posizione decentrata è inserito uno pseudoemblema rettangolare, con decorazione tripartita: due ampie fasce laterali con fila di esagoni formanti losanghe comprese entro una cornice a quadrati adiacenti, mentre al centro si trova una composizione centrata, in un cerchio ed attorno a un esagono, su due ordini, di 6 quadrati adiacenti all’esagono e di 12 quadrati nel secondo ordine, contigui tramite i vertici, che determinano triangoli e losanghe (qui a linee di tessere). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in tessellato bicromo, messo in luce per una piccola parte della superficie originaria e ricoperto. Non è disponibile la documentazione fotografica del pavimento, ma soltanto la descrizione di Negrioli e uno schizzo sommario (compreso nel rilievo generale della domus): la decorazione prevedeva un reticolato di linee formante scomparti quadrati, tuttavia non è possibile identificarla con maggiore puntualità. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in cementizio a base fittile con inserti e in tessellato policromo con inserti, rintracciato per un'ampia parte della superficie originaria e di cui è stata staccata una sezione (2.70x1.15 m). Il tappeto è in cementizio a base fittile, con punteggiato di crocette bicrome, di tessere bianche e nere e di inserti (in bibliografia definiti marmorei) bianchi e neri, interrotto da un tappeto in tessellato a decorazione tripartita (due tappeti maggiori quadrati separati da una fascia nera). Un tappeto è decorato da una composizione centrata, in un cerchio, di una stella di due triangoli inscritta in un esagono; l’esagono centrale è caricato da una stella di 6 losanghe marmoree. La fascia è decorata da tre quadrati giustapposti, due con riempitivi geometrici e quella centrale con fiorone debolmente policromo. L’altro tappeto è decorato da uno stralcio di reticolato di fasce, con i rettangoli e quadrato centrale campiti da losanghe marmoree nere. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in tessellato bicromo, rintracciato per una piccola parte della superficie originaria e lasciato in situ. Non è disponibile la documentazione fotografica del pavimento, ma grazie allo schizzo presente sul rilievo dello scavo e alla descrizione di Negrioli è possibile identificare con certezza la decorazione del tappeto, con composizione di ottagoni irregolari intersecantisi, formanti quadrati. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in cementizio a base fittile, rintracciato per una parte della superficie originaria. Del pavimento non è disponibile la documentazione fotografica; Negrioli riferisce che nella porzione Nord della stanza il pavimento era decorato da inserti marmorei bianchi, a cui seguiva verso Sud, senza alcuna interruzione, una parte "in opus signinum" (cementizio con tessere o senza inserti?). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento a commessi di laterizi con mattoncini disposti a spina di pesce, rintracciata per una parte della superficie originaria. Nel pavimento in luogo dei consueto mattoncini rettangolari, sono impiegato mattoncini a losanga; inoltre si nota che ogni due file a spina di pesce sono intervallati da una fila mattoncini rettangolari. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti, messo in luce per una parte della superficie originaria (un lato misurava 5 m), subito reinterrato. La superficie del pavimento era abbastanza grossolana. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti misti, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento presenta uno pseudoemblema quadrato decorato da una composizione di squame affusolate adiacenti, in tessere bianche, bordato su tre lati ( a fomare una U) da una fascia con piccoli inserti (litici?) bianchi e neri, in minor numero, e da una fascia a meandro di svastiche a giro semplice e quadrati in tessere bianche. Del pavimento sono state strappate quattro sezioni, attualmente conservate presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere, messo in luce per una parte della superficie originaria (un lato misurava 7 m). Il cementizio è decorato da un punteggiato irregolare di scaglie bianche e tessere bianche e nere. Il pavimento è stato reinterrato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile marmoreo policromo, messo in luce per una parte della superficie originaria (4x2.23 m). Il tappeto è decorato da un motivo a grande modulo quadrato-reticolare, di cui restano 3 quadrati listellati e, nel mezzo, un cerchio in cui è inscritta una stella a 24 punte con disco listellato centrale, e rettangoli semplici (QlDS24Dl/R). Si conserva anche parte della sinopia e del sottofondo costituito da pareti di anfore; numerose sono le tracce di incendio sulla superficie, tra cui impronte di una chiave e di tondelli monetali in bronzo. Una parte del pavimento è attualmente conservata presso la sede della Banca, mentre un piccolo lacerto è conservato presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi di laterizi con mattoni disposti a spina di pesce, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento non è stato recuperato e non se ne conserva la documentazione grafica o fotografica. I mattoni erano piuttosto grandi (40x29 cm). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi di laterizi, con mattoni manubriati, messo in luce per una parte della superficie originaria (i mattoni misuravano 43x30x6 cm). Il pavimento è stato reinterrato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento non è stato recuperato e manca la documentazione grafica o fotografica; è descritto come un tessellato con il "campo uniforme bianco riquadrato da un bordo nero" (Mansuelli 1962, p. 13): si tratta presumibilmente di un tappeto in tessellato bianco, forse a ordito da filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia (o più di una) nera, a ordito dritto oppure obliquo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento non è stato recuperato e manca la documentazione grafica o fotografica; è descritto come un tessellato "a tessere bianche e nere (...) di fattura molto (...) fine ed accurata" (Mansuelli 1962, p. 13). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria, di cui è stata strappata una sezione di 1x1.30 m conservata presso i magazzini dei Musei Civici. Il tappeto è decorato da una composizione romboidale di esagoni e di Iosanghe adiacenti (con effetto di grandi esagoni irregolari intersecantlsi), disegnata da una linea doppia nera su fondo bianco. Le losanghe sono campite da losanghe nere inscritte. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi di laterizi con esagoni semplici, messo in luce per larga parte della superficie originaria. Il pavimento presentava su un lato, lungo il bordo, una fila di esagonette di modulo maggiore. Il pavimento non è stato recuperato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria (2x1.1m). Del pavimento furono staccate delle sezioni, che andarono distrutte. Sembra che si trattasse di un tessellato bianco con bordo a fasce nere. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superfcie orginaria. Dalla descrizione di Chierici ("a fondo bianco con una sottile fascia nera", Scagliarini, Venturi 1999, p. 92) si può presumere che il tappeto fosse in tessellato bianco, forse a ordito di filari paralleli e obliqui, dordato da, almeno, una fascia nera (linea tripla?). Il pavimento non è stato recuperato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superfcie originaria e di cui attualmente si conserva solo una sezione di 1.24x1 m, murata nelle sale dei Musei Civici. La parte conservata corrisponde a un angolo ed è decorata da una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità, formanti quadrati grandi e piccoli, dritti e sulla diagonale; vista l'esiguità del frammento conservato non è possibile stabilire se si possa trattare di uno pseudoemblema decorato da uno "stralcio" centrato della composizione sopra descritta. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato policromo, messo in luce per una parte della superficie originaria e di cui attualmente si conserva una sola sezione di 0.55x0.80 m, murata nelle sale dei Musei Civici. Nella parte conservata si vedono una parte di una fascia rettangolare (soglia o fascia partizionale), decorata da un tralcio di vite su fondo nero, e una parte del bordo del tappeto (del vano?), in tessere bianche e nere. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria e di cui attualmente si conserva una sezione di 0.55x0.76 m, murata nell'atrio dei Musei Civici. Il tappeto è decorato da un punteggiato di crocette bicrome su fondo bianco. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile monocromo, messo in luce per una piccola porzione della superficie originaria. Non esiste alcuna riproduzione grafica o fotografica del pavimento, che non è stato recuperato; sulla base della descrizione di Mansuelli sembra che la decorazione consistesse in stelle di sei losanghe adiacenti, alternate ad esagoni disegnati o da un'unica formella o da una composizione di sei triangoli, il tutto in marmo grigio. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il tappeto è decorato da un punteggiato di crocette di quattro tessere bianche attorno a una nera su fondo nero. Del pavimento sono state strappate due sezioni (1.18x1.08 m e 0.85x0.61 m), murate nell'atrio dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato tricromo, messo in luce per una parte della superficie originaria (1.5x1 m). Nella parte conservata resta parte del tappeto, decorato da una composizione ortogonale di cerchi secanti, formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli, in tessere bianche e nere, i quadrati caricati da una squadra bianca. Il tappeto è bordato da una fascia decorata da un tralcio di vite bianca, con ombreggiature in tessere grigio-verdi. Del tappeto si conserva una sezione di 0.54x0.76 m, murata nell'ingresso dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato policromo con inserti marmorei, messo in luce per una parte della superficie originaria e attualmente conservato in situ. Nella parte conservata il pavimento è scandito in un tappeto di maggiori dimensioni (a), rettangolare, e almeno cinque piccoli tappeti giustapposti al maggiore (b-f) e conservati in minima parte. Il tappeto maggiore (a) è decorato da una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe, formanti quadrati grandi e piccoli, dritti e sulla diagonale, i quadrati campiti da inserti marmorei policromi. I piccoli tappeti sono decorati da: (b) tessere bianche a ordito di filari paralleli e obliqui; (c) tessere nere a ordito dritto (forse un rifacimento antico); (d) una composizione di quattro meandri di svastiche attorno a un quadrato centrale; (e) resta solo parte del bordo a treccia a due capi policroma; (f) resta solo parte del bordo bianco a ordito di filari paralleli e obliqui. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato policromo, messo in luce per una parte della superfcie originaria. Del pavimento sono state pubblicate solo alcune foto di dettaglio, pertanto il disegno complessivo al momento non è ricostruibile; si tratta comunque di una composizione di cerchi tangenti, formanti quadrati concavi, disegnata da trecce a due capi, interrotta da pannelli figurati. I quadrati concavi sono campiti da uccelli policromi; i cerchi da quadrati inscritti caricati da figure di danzatori. Il pavimento è stato strappato ed è attualmente in restauro. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in tessellato bicromo, messo in luce per un'ampia parte della superficie originaria. Il pavimento è scandito in due tappeti giustapposti, uno di dimensioni di poco maggiori, entrabi in tessellato bianco, le tessere a ordito di filari paralleli e obliqui, regolarizzati da cornici lineari bianche e nere. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in tessellato bicromo, rintracciato per un'ampia parte della superficie originaria. Il tappeto è in tessellato bianco, le tessere a ordito di filari paralleli e obliqui, regolarizzato da cornici lineari a contrasto cromatico. Il bordo del pavimento si adatta alla conformazione dell'ambiente, seguendo il profilo della piccola rientranza. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere, rintracciato per una parte della superficie originaria. Non è disponibile la documentazione fotografica del pavimento, tuttavia in bibliografia si riferisce come la decorazione prevedesse due tappeti giustapposti, uno decorato da un punteggiato irregolare di tessere nere, l'altro da un punteggiato di crocette bicrome. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere musive bianche e nere, messo in luce per una piccola parte della superficie originaria. La parte conservata è decorata da un punteggiato di crocette bicrome. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere musive bianche e nere, recuperato in due porzioni abbastanza ampie tali da ricostruire lo schema decorativo, con tappeto campito da un reticolato di losanghe bianche. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile fortemente frammentario, di cui si conservano poche lastre ancora in posto. Della composzione si conserva solo parte di uno pseudoemblema quadrato, presumibilmente a schema unitario, la cui decorazione originaria non è ricostruibile, mentre il resto è malamante restaurato in cocciopesto e elementi marmorei di reimpiego. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere musive bianche, messo in luce per una parte della superficie originaria (5x3.5 m). Il tappeto è decorato da un punteggiato di crocette bianche, con ampio bordo cosituito da 4 file di crocette bianche e un meandro a doppie T dritte e sdraiate di svastiche e quadrati. La decorazione risparmia un'ampia fascia sul lato nord, in cui si trova una base in mattoni, rivestita da un sottile strato di cocciopesto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per buona parte della superficie originaria, scompartito in due tappeti, corrispondenti al vano e alla soglia. Il tappeto dell'ambiente è decorato da una composizione ortogonale di meandri di svastiche e quadrati, questi ultimi delineati, i meandri disegnati da fasce bicrome, gli intervalli riempiti da file di quadratini e di clessidre adiacenti, in colori contrastanti; la soglia è invece decorata da un rettangolo campito da una losanga caricata da una losanga inscritta secondo l'asse minore, in tessere bianche e nere. Attualmente del pavimento di conservano 3 sezioni presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria e subito reinterrato. Il tappeto è in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, con due tappeti corrispondenti alla stanza e alla soglia di passaggio tra il vano e il corridoio 1, entrambi messi in luce per la quasi totalità della superficie originaria. Il tappeto del vano è in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, mentre la soglia è decorata da un rettangolo scompartito in un quadrato centrale e due rettangoli laterali; il quadrato è campito da un quadrato obliquo inscritto, ogni rettangolo da due quadrati obliqui inscritti. Del tappeto della stanza si conserva una sezione di 0.92x1.05 m, mentre della soglia una sezione di 0.6x0.85 m, entrambe murate nell'atrio dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, scompartito in sei tappeti giustapposti, corrispondenti alla soglia (a), all'anticamera (b), ai due scendiletto (c-d) e alle alcove (e-f), messo in luce per circa il 90% della superficie originaria. La soglia è decorata da un quadrato, scompartito in quattro quadrati bianchi divisi in due triangoli (a "transenna"); il tappeto quasi quadrato dell'anticamera (b) è in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato in nero; i due scendiletto (c-d) sono decorati da una fila di losanghe bianche su fondo nero; dai dati disponibili non è chiaro se le alcove (e-f) siano in tessellato bianco oppure nero. Dei tappeti si conservano solo due sezioni (1.15x.0.72 m e 1.33x0.72 m), corrispondenti a parte dell'anticamera (la prima e parte della seconda sezione), e alla soglia (parte della seconda sezione), murate nell'atrio dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, scandito in due tappeti separati da una fascia partizionale, messo in luce per una parte della superficie originaria. Un tappeto è decorato da un punteggiato di tessere nere su fondo bianco, l'altro da un punteggiato di crocette nere su fondo bianco. La fascia partizionale è decorata da un rettangolo decorato da un meandro con una svastica centrale e due quadrati, in nero su fondo bianco; del secondo rettangolo che doveva decorare la fascia resta solo un tratto del bordo. Attualmente del pavimento si conserva una sola sezione, di 1.7x0.72 m, murata nell'atrio dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento, in tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, aveva un bordo con una o più fasce nere; non esiste una riproduzione fotografica del pavimento, nè un disegno affidabile. Siliprandi riferisce che, essendo di scarso interesse dal punto di vista decorativo, il pavimento non fu recuperato (Siliprandi 1936, p. 11). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria e scompartito in più tappeti, dei quali si conservano solo due fasce partizionali (sezioni di 2.05x0.65 e di 2.4x0.66 m). La fascia sul lato nord è decorata da una fila di losanghe sdraiate adiacenti, bianche su fondo nero, quella sul lato ovest da una fila di clessidre alternativamente dritte e sdraiate, adiacenti, in bianco e nero (con effetto ambivalente e con effetto di rettangoli quadripartiti adiacenti). In bibliografia è citata la presenza di un un tappeto nero decorato da tre file di crocette bianche sfalsate (con funzione di soglia?). Le sezioni sono murate nell'atrio dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile, con inserti misti, messo in luce per una parte della superficie oiginaria. Il pavimento è decorato da inserti marmorei bianchi di forma rettangolare e quadrata, di piccole dimensioni, e da tessere musive bianche, sparsi sulla superficie senza preciso ordine. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, rinvenuto per un'ampia porzione della superficie originaria e successivamente strappato in 5 sezioni conservate presso i magazzini dei Civici Musei. Il tappeto è decorato da un reticolato di file di quadrati adiacenti delineati e campiti, con effetto di reticolato di fasce, in tessere bianche e nere. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere musive, messo in luce per una parte della superficie originaria. Dalla documentazione non è chiaro come fosse organizzata la decorazione del pavimento, di cui attualmente si conserva un solo lacerto presso i depositi dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per circa il 60% della superficie originaria. Il pavimento è decorato da un reticolato di trecce a due capi, ogni scomparto campito da composizioni geometriche o geometrico-vegetalizzate differenti, per un totale di 70 riquadri (di cui se ne conservano solo 34 al momento della scoperta, in modo completo o parziale). Attualmente se ne conservano nove sezioni presso i magazzini dei Musei Civici, alcune piuttosto danneggiate. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato policromo, scandito in due tappeti corrispondenti alla soglia e al vano, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il tappeto del vano è in tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui; la decorazione si concentra nella soglia, dove da un cantharos centrale fuoriescono due tralci a volute terminanti in foglie di edera in tessere nere, con numerosi uccellini resi in lieve policromia sullo sfondo bianco. Del pavimento si conservano attualmente due sezioni presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per buona parte della superficie originaria e scandito in due tappeti. Il tappeto maggiore (anticamera?) è in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, interrotto da uno pseudoemblema quadrato decorato da uno pseudo scudo di triangoli, a 4 settori delimitati dalle mediane; i settori sono a pseudo scacchiera di triangoli isosceli rettangoli, le mediane a linee di spine; il tappeto minore è una fascia rettangolare (soglia o scendiletto), campita da un meandro di svastiche a giro doppio e quadrati. Del pavimento attuamente si conserva solo lo pseudoemblema del tappeto maggiore (1.10x1.10m), conservato presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per la quasi totalità della superficie originaria. Il pavimento è decorato da un reticolato di losanghe, disegnate in nero su fondo bianco. Del pavimento attualmente si conservano 14 sezioni (il 75% circa della superficie originaria) presso i depositi dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Del pavimento non esistono riproduzioni fotografiche o disegni; Siliprandi riferisce che una parte del tessellato era stata strappata e depositata presso i Musei Civici (Siliprandi 1936, p. 18), ma attualmente è disperso (Scagliarini, Venturi 1999, p. 77). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria (2x1.75 m) e subito reinterrato. Il tappeto è in tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia nera a ordito di filari paralleli e obliqui, da una linea tripla nera, da due fasce a ordito dritto, una bianca e una nera, e da una linea tripla bianca. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato, messo in luce per una piccola parte della superficie originaria, corrispondente a una parte del bordo presso uno degli angoli dell'ambiente, in tessere nere. Il pavimento è stato subito reinterrato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato tricromo, messo in luce per una piccola parte della superficie originaria (3x40x1.05 m). Del tappeto si conserva solo una piccola parte del campo, decorato da una composizione ortogonale di meandri di svastiche e quadrati, disegnata da trecce a due capi tricrome (tessere bianche, rosse e nere), con gli intervalli riempiti da file di triangoli sovrapposti in tessere bianche e nere. L'unico quadrato conservato è decorato da una nave, di cui resta solo la prua, con l'albero e la vela ammainata. Il pavimento non è stato strappato, ma attualmente non è più visibile (Scagliarini, Venturi 1999, p. 108). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti, messo in luce per una parte della superficie originaria, a cui si sovarpponeva un altro pavimento in cementizio. Il pavimento non è stato recuperato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti misti, messo in luce per una parte della superficie originaria (6x0.30 m). Il pavimento non è stato recuperato e non esistono riproduzioni fotografiche o disegni; dalla descrizione di Degani sembra il pavimento fosse decorato per un largo tratto (4 m) da un punteggiato di inserti marmorei bianchi e tessere musive bianche e nere, mentre un tratto minore (2 m) da una decorazione geometrica in tessere bianche di cui non è possibile ricostruire il disegno (Degani 1965, p. 57). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tecnica mista, in cementizio a base fittile con inserti in tessere e pseudoemblema in tessellato bicromo. Il cementizio è decorato da un punteggiato di tessere bianche e nere, le tessere di dimensioni diverse; lo pseudoemblema è invece decorato da un reticolato di fasce caricate da losanghe e quadrati non contigui, in colori contrastanti, i quadrati nei punti di incrocio. Attualmente del pavimento si conserva, murata nell'atrio dei Musei Civici, una sezione di 1.45x1.45 m, che corrisponde allo pseudoemblema e a un piccolo tratto del cementizio. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una porzione della superficie originaria. Il tappeto è in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, ed è bordato da un meandro di svastiche e quadrati. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, di cui si conserva una sezione presso i Musei Civici di Reggio Emilia. La sezione è decorata da una fila di esagoni adiacenti, delineati in nero su fondo bianco e campiti da un fiore di 6 petali bianchi su fondo nero. Considerando il tipo di decorazione, la parte conservata potrebbe essere riconducibile ad una soglia; tuttavia non è possibile stabilirlo con un buon margine di sicurezza, dal momento che la porzione conservata è troppo esigua. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, di cui si conserva una sezione presso i Musei Civici di Reggio Emilia. Il tappeto è decorato da un nido d'ape disegnato da una linea doppia bianca su fondo nero. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, di cui si conserva una sezione presso i Musei Civici di Reggio Emilia. Il tappeto è decorato da un punteggiato di dadi bianchi su fondo nero. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Sezione di 0.54x0.78 m in cui sono conservati tre lacerti distinti che presumibilmente facevano parte dello stesso pavimento (?), conservato presso l'ingresso dei Musei Civici di Reggio Emilia. I tre lacerti sono attribuibili a motivi di bordura; di uno si conserva un angolo di bordo, costituito da fasce bianche e nere alternate; un altro è decorato da una linea dentellata nera caricata da una treccia a due capi che ne segue il profilo; il terzo lacerto conserva una treccia a due capi compresa tra due fasce bianche. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Sezione di 1.25x1 m in cui sono conservati due lacerti distinti che presumibilmente facevano parte dello stesso pavimento (?), conservato presso l'ingresso dei Musei Civici di Reggio Emilia. Un lacerto è decorato da un punteggiato di crocette nere e di tessere nere, su fondo bianco, l'altro da un punteggiato di tessere e inserti marmorei di coore bianco, grigio e giallo. Si potrebbe ipotizzare che i due lacerti siano due tappeti giustapposti di un medesimo rivestimento (con la decorazione che asseconda la bipartizione del vano). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato policromo, messo in luce per una porzione della superficie originaria e attualmente conservato in una sezione di 1.08x1.05 m, presso l'ingresso dei Musei Civici di Reggio Emilia. La sezione è decorata da uno pseudoemblema quadrato, decorato da uno scudo di triangoli a colori opposti, caricato da un uccellino policromo, mentre negli spazi di risulta tra lo scudo e il quadrato sono inseriti 4 piccoli cantharoi neri da cui fuoriescono rami vegetali. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi di laterizi con cubetti, messo in luce per la quasi totalità della superficie originaria. I cubetti misurano dai 4 ai 6 cm di lato e sono spessi 3.5 cm. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in marmo bianco, di piccole dimensioni e sparsi sulla superficie senza un preciso ordine, interrotto al centro da uno pseudoemblema in tessellato bicromo, messo in luce per la quasi totalità della superficie originaria. Lo pseudoemblema è decorato da una composizione in un quadrato e attorno a un quadrato di 4 stelle di 8 losanghe sulle diagonali del quadrato, che determinano 4 piccoli quadrati sulle diagonali e rettangoli e triangoli negli spazi di risulta. Lo pseudoemblema (1.25x1.25 m) è stato strappato ed è attualmente conservato presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in marmo bianco, di piccole dimensioni e sparsi molto fittamente sulla superficie senza ordine preciso. Del pavimento, messo in luce per un piccolo tratto della superficie originaria, è stata strappata una sezione, attualmente conservata presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Cementizio a base fittile con inserti in tessere musive bicrome, messo in luce per una piccola parte della superficie originaria. Il cementizio è decorato da un punteggiato di crocette disegnate da quattro tessere bianche attorno a una nera ed era rubricato. Del pavimento è stata staccata una sezione attualmente conservata presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti litici policromi, di forma irregolare, sparsi sulla superficie senza ordine, messo in luce per una parte della superficie originaria. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per un tratto di 1.8x0.8 m e strappato in due sezioni, attualmente conservate presso i Musei Civici. Il tappeto in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, è bordato da un meandro di svastiche a giro semplice e quadrati. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile decorato da un punteggiato di tessere bianche e nere, messo in luce per una parte della superficie originaria e subito reinterrato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato policromo dell'ambiente e della soglia, messo in luce per una parte della superficie originaria e strappato in 7 sezioni (6 sezioni dell'ambiente e 1 della soglia), attualmente conservate presso i magazzini dei Musei Civici. Il pavimento dell'ambiente è in tessellato nero con numerosi inserti marmorei policromi, bordato da una fascia merlata disegnata da una treccia a due capi, la soglia invece è decorata da un motivo a spina di pesce, con inserti in marmo, incorniciato da due trecce a calice policrome. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, scandito in due tappeti, che corrispondono all'ambiente 6 (7.1x5.19 m) e alla soglia di passaggio tra i vani 6 e 7 (messa in luce per una superficie di 0.70x0.60 m). Il tappeto dell'ambiente è decorato da una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, dritti e sulla diagonale), mentre la soglia è decorata da una composizione ortogonale di quadrati adiacenti fomati da quattro rettangoli uguali delineati in nero attorno a un quadrato, su fondo bianco. Il tappeto dell'ambiente è stato staccato in 10 sezioni, attualmente conservate presso i magazzini dei Musei Civici, mentre la soglia è stata reinterrata subito dopo il rinvenimento. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato policromo, rinvenuto per circa l'80% della superficie originaria, staccato in quattro sezioni e attualmente conservato presso i magazzini dei Musei Civici. Il pavimento è decorato da una composizione triassale di stelle di sei punte tangenti, formanti losanghe, caricate da un esagono inscritto, in colori contrastanti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base litica senza inserti, di colore bianco messo in luce per la quasi totalità della superficie originaria e subito reinterrato. Degani lo descrive come un "conglomerato di marmiglia bianca" (Degani 1960, p. 250). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere musive bianche e nere, messo in luce solo per una parte (2x1 m), corrispondente presumibilmente a parte del bordo, decorato da un meandro di svastiche a giro semplice e quadrati, disegnato da una linea semplice dentata bianca e una una tessera nera al centro di ogni quadrato. Una sezione del pavimento è stata strappata ed è attualmente conservata presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti, sconnesso e con tracce di incendio sulla superficie, messo in luce per una parte della superficie originaria (6.10x4.50 m) e subito reinterrato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti marmorei policromi, di varie forme e dimensioni, sparsi sulla superficie, messo in luce per una piccola parte della superficie originaria. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti, sconnesso e con tracce di incendio sulla superficie, messo in luce per una piccola parte della superficie originaria e subito reinterrato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere bianche, messo in luce per una parte della superficie originaria (2.4x2.2 m). Il pavimento è decorato da un reticolato di losanghe disegnato da linee semplici dentate bianche. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base mista (in bigliografia viene indicato come pavimento in pozzolana e cotto), senza inserti, messo in luce per la quasi totalità della superficie originaria. Del pavimento è stata campionata una piccola sezione, depositata presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in mattonelle romboidali, esagonali e triangolari messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento non è stato recuperato e, dalla documentazione disponibile, non è possibile stabilire se le mattonelle fossero in cotto oppure litiche o marmoree, e di conseguenza il pavimento sarebbe in opus sectile. Degani scrive che "rappresentano un esemplare finora sconosciuto nell'archeologia reggiana" (Degani 1955, p. 30). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato policromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento è decorato da una composizione ortogonale di stelle di 8 losanghe tangenti per due estremità, formanti quadrati grandi e piccoli, dritti e sulla diagonale. Una sezione del pavimento (0.59x1.80 m) è murata nell'atrio del Palazzo al n.10 di via Crispi. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato policromo, messo in luce per una parte della superficie originaria (3x1.5 m circa). Il disegno complessivo del pavimento è difficile da ricostruire; nella porzione messa in luce la decorazione consiste in un tappeto quadrato, decorato da cerchi allacciati, con due tappeti giustapposti, entrambi conservati in maniera limitata. Della parte messa in luce sono state strappate tre sezioni, attualmente depositate presso i Civici Musei. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per la quasi totalità della superficie originaria. Il tappeto è decorato da un nido d'ape disegnato in nero su fondo bianco, con gli esagoni campiti da stelle di sei punte nere campite da un esagono inscritto caricato da un fiore di sei foglie bianco (con effetto di composizione triassale di stelle di sei punte non tangenti). Del pavimento sono state strappate due sezioni (1.23x1.36 m e 0.72x1.23 m) attualmente murate nell'atrio dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della cospicua superficie originaria (il lato maggiore della parte scoperta misurava più di 9 m). Entro un bordo molto ampio, il tappeto è interrotto da uno pseudoemblema decorato da una scacchiera di triangoli rettangoli isosceli, in tessere bianche e nere. Il pavimento non è stato recuperato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi di laterizi messo in luce per una parte della superficie originaria (2.50x1.20 m). Il pavimento è decorato da coppie di mattoncini adiacenti, disposte alternativamente dritte e sdraiate. Del pavimento si conserva una sezione presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi di laterizi, con mattoni manubriati, messo in luce per una parte della superficie originaria (3x2.5 m). I mattoni erano interi oppure spezzati a metà. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tecnica mista, con tappeto in tessellato bicromo e tappeto in cementizio a base fittile con inserti in tessere bianche, giustapposti, messo in luce per una parte della superficie originaria (5.65x1.50 m). Il tessellato è nero, a ordito di filari paralleli e obliqui, con ampio bordo costituito da fasce alternate, bianche e nere, sia a ordito dritto che obliquo, mentre il cementizio, per la parte conservata, presenta una linea dentata bianca su un lato e tre sul lato adiacente al tessellato, con campo interno decorato da qualche tessera bianca sparsa sulla superficie. E. Venturi ipotizza che la parte in tessellato sia da considerare un rifacimento posteriore (Scagliarini, Venturi 1999, p. 120), ma dalle foto di scavo la continuità dei tappeti appare uniforme. Una sezione è conservata presso i magazzini dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il tappeto è in tessellato nero, a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia nera a ordito di filari paralleli e obliqui e da due linee triple nere che racchiudono una fascia bianca a ordito dritto. Il bordo segue i contorni dell'ambiente, che presenta una pianta a T. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato policromo, messo in luce per una parte della superficie originaria, di cui attualmente si conserva una sezione di 1.1x1 m. Nella parte conservata si vede un tratto del tappeto (presumibilmente dell'ambiente), decorato da un punteggiato di crocette nere e bianche su fondo bianco, e un tratto di una fascia (soglia?) decorata da un meandro di svastiche uncinate a doppio giro invertito e quadrati concentrici, in nero su fondo bianco, all'esterno della quale, rivolta verso il bordo del pavimento, si trova una pelta trapassata da due frecce, in tessere bianche, nere, rosse e grigie. La sezione è murata nell'atrio dei Musei Civici. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria e subito reinterrato. Del pavimento non esistono riproduzioni fotografiche o disegni e dalla descrizione di Degani non è possibile ricostruire il motivo decorativo ("pavimento a mosaico in tessere bianche e nere", Scagliarini, Venturi 1999, p. 78). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere messo in luce per una parte della superficie originaria (12.3x1m). Del pavimento non è edita alcuna riproduzione grafica o fotografica; sembra che la parte conservata sia solo il bordo della decorazione, costituita da una linea semplice dentata e bicroma, e un meandro di svastiche in tessere bianche (Scagliarini, Venturi 1999, p. 99). Il pavimento non è stato recuperato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria (la parte scoperta era di circa 1 mq). Il tappeto è in tessellato bianco, presumibilmente a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da fasce alternativamente bianche e nere. Il pavimento non è stato recuperato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria (2.7x2 m). Il tappeto è in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui. Il pavimento è stato subito reinterrato dopo la scoperta. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria (2x0.9 m). Il tappeto è in tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui. Degani riferisce che il pavimento sul lato ovest proseguiva per 40 cm con la sola preparazione pavimentale (vespaio in ciottoli e cocciopesto). Il tessellato, di cui è andata perduta la documentazione fotografica, non è stato recuperato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base marmorea (Degani lo chiama "marmiglia", Degani 1967, p. 8), con inserti marmorei policromi di piccole e medie dimensioni, messo in luce per la quasi totalità della superficie originaria e subito reinterrato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato tricromo, messo in luce per la quasi totalità della superficie originaria e subito reinterrato. Il tappeto è decorato da una composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati minori, formanti quadrati ed esagoni allungati, delineata in grigio su fondo bianco. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria e subito reinterrato. Del pavimento non esiste la documentazione fotografica, ma Degani scrive che la decorazione è come quella dell'ambiente 3 (Degani 1967, p. 8), quindi una composizione ortogonale di ottangoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati minori, formanti quadrati ed esagoni allungati, delineata. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una piccola parte della superficie originaria e scandito in due tappeti, corrispondenti all'ambiente e alla soglia. Del pavimento non è edita la documentazione fotografica, ma solo il rilievo fatto al momento del rinvenimento. Il tappeto dell'ambiente è in tessellato bianco, presumibilmente a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia bianca e due fasce nere che ne comprendono una bianca. Della soglia si conserva solo un angolo del rettangolo nero. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, di cui si conservava solo il 20% della superficie originaria, scandito in due tappeti, il maggiore corrispondente all'ambiente e il minore alla soglia. Del pavimento non è edita la documentazione fotografica, ma solo il rilievo fatto al momento del rinvenimento. Il tappeto dell'ambiente è in tessellato bianco, presumibilmente a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia bianca e due fasce nere che ne comprendono una bianca. La soglia è decorata da una linea spezzata formante triangoli, in nero su fondo bianco. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile messo in luce per una parte della superficie originaria (4x3.60 m). Degani lo descrive come un pavimento con "grandi e numerosi inserti laterizi" (Degani 1967, p. 5). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, con tappeto in tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, messo in luce per una parte della superficie originaria (4.2x1.2 m, ma si estendeva in senso est-ovest per almeno 7 m). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria (2.30x1 m). Il tappeto è in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da due fasce nere a ordito dritto che racchiudevano una fascia bianca a ordito di filari paralleli e obliqui. Il pavimento non è stato recuperato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti, messo in luce per la quasi totalità della superficie originaria e subito reinterrato. Il pavimento presentava sulla superficie tracce di incendio ed era piuttosto rovinato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria, corrispondente a un angolo del rivestimento, e subito reinterrato. Il tappeto è in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi di laterizi con mattoni, messo in luce per larga parte della superficie originaria, che doveve essere piuttosto cospicua ("alcune decine di metri quadrati", Degani 1962, p. 74). Il pavimento non è stato recuperato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tecnica mista, messo in luce per una parte della superficie originaria (3.6x2.4 m), in cementizio a base fittile, abbastanza grossolano, con rari inserti marmorei, interrotto da uno pseudoemblema quadrato (0.90x0.90 m) in tessellato bicromo. Lo pseudoemblema è decorato da una composizione in un quadrato e attorno a un quadrato di quattro stelle di otto losanghe disposte sulle diagonali del quadrato, contigue tramite due punte e attornianti il quadrato centrale, che determinano 4 piccoli quadrati sulle diagonali, disposti sulle mediane del quadrato esterno e grandi quadrati tronchi intorno (a linee di tessere nere su fondo bianco). Lo pseudoemblema presentava già al momento del rinvenimento una lacuna abbastanza estesa. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in lastricato marmoreo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Non sono noti i tipi di marmo impiegati nè il loro colore. Il pavimento non è stato recuperato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in cementizio a base fittile, rintracciato per una parte della superficie originaria. Il pavimento in letteratura è indicato con l'obsoleta terminologia di "signino": questo potrebbe indicare un cementizio decorato, tuttavia non è possibile identificare più puntualmente la tecnica esecutiva (inserti in tessere? inserti litici o marmorei?). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra