Il rivestimento pavimentale, di cui si conserva la parte centrale (quella perimetrale è danneggiata dal crollo del tetto e della parte superiore degli alzati) è in cementizio a base fittile senza inserti ed è databile, grazie al rinvenimento di reperti numismatici nel massetto di preparazione, agli anni tra il 214 e il 150 a.C. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato policromo, attualmente non visibile, ma ricostruibile attraverso la documentazione d'archivio. Il rivestimento, composto da una sola unità decorativa, si articola in un bordo complesso, costituito dalla sequenza di più fasce a decorazione geometrica, e in campo centrale decorato da una composizione centrata, in un quadrato e attorno ad un cerchio, di quattro cerchi posti agli angoli, contigui al cerchio centrale, che determinano trapezi con due lati concavi sui lati, tutti tangenti tra loro e disegnati da una treccia a due capi. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento pavimentale è in grandi tessere fittili con pseudoemblema in tessellato, decorato da un reticolato di quadrati caricati da una crocetta in colore contrastante, interrotto, in posizione non del tutto centrale, da un cratere. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Del rivestimento in tessellato si conservano frammenti così esigui da non consentire di determinare i motivi decorativi. Si segnala il rinvenimento di tessere sciolte in pasta vitrea di colore blu. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento (attualmente non visibile) in cementizio a base fittile, senza inserti secondo D’Amico 1954, con inserti di tessere in Capini 1996. In mancanza di documentazione fotografica non è possibile verificare la presenza di inserti e il loro allettamento sulla superficie. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento in tessellato gemetrico bicromo, già noto da saggi della Soprintendenza Archeologica del Molise nel 1968, fu parzialmente messo in luce (si conservava parte del bordo sui lati settentrionale ed occidentale e il rispettivo angolo del campo centrale) nel 1971, in occasione della costruzione di stabili di una Cooperativa Edilizia e subito reinterrato. Nel 1985 fu distaccato per essere sottoposto a restauro nei locali della Soprintendenza di Campobasso, dov'è tutt'ora conservato. E' composto da più unità decorative, che si articolano in una fascia decorata a cerchi allacciati, due dei tappeti quadrati a decorazione geometrica che decoravano probabilmente gli intercolumni del portico, di cui resta in situ solo la base di una colonna, e dal rivestimento del vano vero e proprio, scompartibile in un bordo complesso, costituito dalla sequenza di più fasce a decorazione geometrica e nel campo, che prevede una composizione a reticolato con scomparti caricati da quadrati. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Parte di tessellato bicromo, c.d. del Kantharos, parzialmente distrutto dal mezzo meccanico in occasione dei lavori per la costruzione dell'Asilo Nido. La parte superstite presenta una lacuna nella parte centrale del bordo. Fu interessata da restauri sia in epoca romana, quando uno strato di maIta fu utilizzato come consolidante, sia nel 1987, presso la Soprintendenza Archeologica di Campobasso.Il rivestimento, composto da più unità decorative, si articola in un bordo, che corre solo su due dei tre lati conservati ed è costituito da più fasce a decorazione geometrica, in un campo scompartito in due tappeti di cui uno, decorato da una composizione ortogonale di coppie adiacenti di squame in colori contrastanti, e l'altro, sul lato corto inferiore, decorato da una coppia, probabilmente facente parte di una fila, di pelte contrapposte tangenti e dal vaso che ha dato il nome al mosaico. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato policromo, c.d. del Leone, conservato quasi interamente, ad eccezione di piccole lacune negli angoli NW e SE del bordo e nella parte superiore dello pseudoemblema. Il rivestimento, composto da una sola unità decorativa, si articola in un bordo complesso, costituito dalla sequenza di più fasce a decorazione geometrica e vegetalizzata, e in un campo centrale, che prevede una composizione, costituita da un reticolato di fasce con quadrati sporgenti sovrimposti ai punti di incrocio, interrotta da un pannello raffigurante un leone. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato policromo, c.d. degli Uccelli. Si conserva parte del bordo (angoli SW e NE), mentre il campo è molto lacunoso. Il rivestimento si compone di un'unica unità decorativa, delimitata da una successione di bordi concentrici, che inquadrano un motivo centrale costituito da un "tappeto di vite" popolato di uccelli. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato geometrico bicromo, rinvenuto nel 1973 nel corso di saggi di scavo della Soprintendenza e subito rinterrato, per le sue condizioni già critiche al momento del ritrovamento. Nel 1981, nel corso di scavi sistematici della Soprintendenza, fu sottoposto a restauro e in seguito, nel 1987 ricollocato in situ, protetto da un capannone. Composto da più unità decorative, il rivestimento si articola in un campo centrale quadrato, decorato da un reticolato di linee con un quadrato delineato sovrimposto ai punti di incrocio con effetto di composizione di croci adiacenti, in una fascia partizionale costituita da una greca bassa e in un'abside con racemi a volute. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile rosso, di grana media, con inserti tessere bianche. Il bordo si articola, dall'esterno verso l'interno, in un meandro a giro semplice di svastiche e quadrati seguito da una linea semplice dentata. Il campo è decorato da un reticolo romboidale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di rivestimento pavimentale realizzato in cementizio a base fittile con tessere bianche con ordito obliquo. Si conserva parte del bordo, decorato da un meandro di svastiche a giro semplice e quadrati e da una linea semplice dentata. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato, scompartito in due tappeti, corrispondenti al vano e alla soglia. Il rivestimento dell'ambiente, conservato quasi interamente, ad eccezione di piccole lacune nella parte inferiore, si articola in un bordo complesso, costituito da una serie di fasce concentriche a decorazione geometrica tranne la più interna, a decorazione geometrico-vegetalizzata, e nel campo con raffigurazione del Lupercale. La soglia, in tessellato geometrico b/n, si presenta invece molto lacunosa, specie lungo il bordo inferiore. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento si compone di un bordo, costituito da fasce bianche e nere alternate, e del campo, decorato da soggetti marini in tessere nere (con particolari interni in tessere bianche e verdi) e verdi (con tessere bianche e nere per i particolari): si riconoscono 4 delfini angolari in tessere nere volti verso il centro, un toro marino e un pistrice neri sui lati lunghi del vano, un drago e un caprone marino verdi sui lati brevi. Il campo, in tessere bianche a ordito di filari paralleli, è interrotto da un pannello centrale quadrato, decorato da uno stralcio centrato di una composizione di stelle di otto losanghe. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento conserva parte del bordo, costituito da due fasce a colori alternati b/n seguite da una treccia a due capi policroma (bianco, nero, verde) su fondo bianco, e del campo, con soggetti marini disposti su due file. Si riconoscono due delfini, un pesce, un caprone marino e un pistrice. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bicromo, noto come "frammento di Vigna Maringelli" dal nome del proprietario del terreno in cui fu rinvenuto, attualmente non visibile (reinterrato o più probabilmente divelto dai mezzi agricoli, vista la quantità di tessere sciolte rinvenute in zona). La decorazione del rivestimento è documentata da un disegno eseguito nel 1970. Un altro frammento del medesimo rivestimento, non meglio precisabile all'interno del vano e del quale non esiste documentazione, avrebbe conservato, in tessere molto piccole, il profilo di un giovane barbuto con lo sguardo rivolto verso l'alto e il viso di prospetto di una fanciulla capite velato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento, conservato su tutta la superficie del vano rimessa in luce (4.80x2.80 m), è un tessellato bicromo, composto dal bordo, costituito da un’alta fascia di tessere bianche a ordito di filari paralleli seguita da una fascia monocroma nera, e dal campo, anch’esso bianco, interrotto da un pannello quadrato decentrato, decorato da uno stralcio centrato di una composizione a reticolo di fasce intersecanti: in un quadrato e attorno ad un quadrato, 4 piccoli quadrati angolari e 4 rettangoli sui lati, tutte le figure adiacenti, a linee di tessere. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento è un tessellato policromo, scompartibile nel bordo, costituito da un’alternanza di fasce bianche e nere, e nel campo, decorato da una composizione ortogonale di ottagoni delineati adiacenti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento, di cui non si possiede documentazione grafica e fotografica, è in tessellato bicromo. Al momento della scoperta era visibile una porzione di bordo “costituita da una fascia decorata da triangoli neri dai lati dritti”. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il tessellato policromo c.d. del Polpo, che pavimenta l'impluvio dell'atrio, pavimentato in cementizio, fu messo in luce nel 1912 e nel 1949 ma, per l'ottimo stato di conservazione, si decise di reinterrarlo. Nel 1973, durante saggi di scavo eseguiti dal Comune e dalla Soprintendenza, furono nuovamente e definitivamente scavati sia il pavimento sia gli ambienti circostanti. Il rivestimento si presentava molto danneggiato per l'azione di radici e per mancanza di adeguata tutela, quindi si procedette al restauro e, nel 1985, alla sua ricollocazione in situ, protetto da una costruzione metallica di m 15.50x18.30. Il mosaico costituisce il fondo dell'impluvio della villa, il quale è profondo circa m 0.20 e collocato esattamente al centro dell'atrio. E' delimitato da una cornice in cementizio sagomata a doppia gola. Lungo il lato breve W si conserva una valvola di scolo collegata a una conduttura sotterranea. Tracce di un'altra valvola, simmetrica alla prima, sono visibili sul lato opposto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimento in tessellato policromo, rinvenuto all'interno di una fossa moderna che tagliava la pavimentazione del vano 2. Si conserva parte di un bordo complesso, costituito da più fasce a decorazione geometrica: una linea semplice in tessere bianche, seguita da una fascia monocroma rossa, una linea doppia bianca, una fascia monocroma verde e una fascia a composizione di denti di sega dentati in colori contrastanti (b/n). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in tessellato bicromo, costituito da un bordo, composto da una fascia (molto lacunosa) in tessere bianche, seguita da una linea tripla di tessere nere, un’altra linea tripla in tessere bianche e infine da una linea doppia in tessere nere, che incorniciano un campo monocromo bianco formato da tessere con ordito di filari paralleli. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base litica, decorato con motivi geometrici in tessere nere. Il rivestimento, molto lacunoso e parzialmente obliterato dalla chiesa moderna, si compone di un'unica unità decorativa, costituita da una linea semplice punteggiata che inquadra un reticolato romboidale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con emblema. Il rivestimento, piuttosto lacunoso e obliterato per metà circa dalla chiesa, è composto da un bordo, che si articola in un meandro di svastiche contigue disegnato da linee doppie, seguito da una linea dentata in tessere bianche, e dal campo, decorato da un reticolato romboidale disegnato da linee dentate in tessere bianche e interrotto da un pannello rettangolare, in posizione centrale, delimitato da una linea dentata e decorato da un cerchio centrale composto da cerchi concentrici in tessere alternativamente bianche e azzurre, affiancato da una fascia laterale (che doveva ripetersi simmetricamente dall'altro lato, non conservato) bordata da una linea semplice dentata in tessere bianche che racchiude una composizione di squame allungate in tessere azzurre. Nello spazio di risulta tra la composizione di squame e il cerchio sono inserite una squadra e l'iscrizione C(aius) Volusius Gallus fecit. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in cementizio a base fittile, di cui si conservavano, al momento dello scavo, esigui lacerti. Il campo è decorato da un reticolato romboidale in tessere bianche. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato policromo, conservato in maniera frammentaria. Il rivestimento si compone di un bordo con decorazione geometrica e di un campo decorato da una composizione romboidale di ottagoni irregolari. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato policromo, conservato per buona parte ad eccezione dell’angolo W. Il rivestimento si compone di una greca irregolare bicroma, che incornicia un campo ornato da una composizione di cerchi e bipenni. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Torcularium 4 (I fase): l’ambiente per la lavorazione dell’olio era pavimentato in commessi laterizi costituiti da mattoncini quadrati, conservati in esigui frammenti al di sotto del rivestimento pavimentale di II fase. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bicromo, conservato per la parte SW del vano. Il rivestimento si articola in un bordo, a decorazione geometrica, seguito da due fasce su due lati a decorazione vegetalizzata, e in campo costituito da un reticolato di fasce delineate a decorazione geometrico-vegetalizzata, con pannello centrale (molto lacunoso) raffigurante un felino (probabilmente un leone). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento si compone di un'alta fascia di bordura in tessellato monocromo bianco, che incornicia il campo, realizzato in tessellato costituito da inserti marmorei policromi giustapposti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in tessellato, di cui si ignora ogni altra notizia. Il vano, come tutto il settore termale della villa, fu completamente obliterato dalla costruzione della chiesa romanica. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento è un cementizio a base fittile, del quale si conservavano, al momento dello scavo, 3 frammenti (misuranti rispettivamente 1.70x0.40, 0.77x1.15, 1.37x0.77 m) è stato asportato, restaurato, ed è attualmente esposto nel palazzo della Prefettura di Campobasso. Si compone di un'unica unità decorativa, delimitata da una cornice a meandro di svastiche che inquadra un punteggiato di dadi. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento del vano, attualmente perduto, era in tessellato bicromo di cui, vista l'esiguità dei resti al momento dello scavo, non è possibile individuare il motivo decorativo. In un angolo del vano è un pozzo, utilizzato come cisterna o deposito alimentare, con rivestimento pavimentale a commessi laterizi. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La pavimentazione di I fase dell'atrio era in cementizio a base fittile senza inserti. Il rivestimento dell'impluvium, leggermente decentrato rispetto agli assi della stanza, è costituito da losanghe fittili alternativamente gialle e rosse. Sul bordo in mattoni modanati quattro lettere osche sono incise a crudo su singoli mattoni alternati. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile rosso, decorato con motivi geometrici in tessere bianche. Il rivestimento, ben conservato al momento dello scavo, fatta eccezione per il lato SE, e attualmente non visibile, si compone di un bordo, che si articola in un meandro di svastiche a giro semplice e quadrati, e dal campo, decorato da un reticolato romboidale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione, di cui restavano poche tracce già al momento dello scavo e attualmente ricoperta, in cementizio a base fittile con inserti di tessere disposte in maniera irregolare. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione, attualmente ricoperta, (ma che al momento dello scavo era estesa, con qualche piccola lacuna, all’intera superficie pavimentale del vano), in cementizio a base fittile con rubricatura e con inserti di tessere calcaree bianche. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti, fortemente avvallato in corrispondenza della parete divisoria dei vani 1 e 2 e lacunoso in qualche tratto, ma nel complesso in buono stato di conservazione. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti, fortemente avvallato in corrispondenza della parete divisoria dei vani 1 e 2 e lacunoso in corrispondenza del lato W del vano. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in cementizio a base fittile caratterizzato da più unità decorative. Si distinguono un bordo, pavimentato in cementizio con punteggiato di dadi, che incornicia il campo, costituito dallo spazio tricliniare, a sua volta articolato in due pannelli adiacenti rispettivamente ornati da un reticolato di losanghe e da una composizione ortogonale di squame adiacenti, e dallo spazio centrale, decorato da una composizione ortogonale di meandri di svastiche e quadrati, che bordano uno pseudoemblema in tessellato policromo in tessere calcaree irregolari raffigurante una scena di caccia al cinghiale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerti di rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile con inserti di tessere (il maggiore di 3x 3.70 m), di cui si ignora ogni notizia e che attualmente risultano coperti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento è un tessellato bicromo, che si articola in un bordo, costituito da due fasce monocrome nere e nel campo monocromo bianco. Le due fasce di bordura incorniciano l’una l’ambiente e l’altra il bacino, ripetendo il disegno perimetrale del vano esagonale. Le tessere, litiche, sono di forma irregolare e disposte in modo poco accurato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in sectile a base marmorea di modulo medio quadrato con motivi semplici (Q). Si conserva una porzione misurante 2,61 x 2,01 m (nella quale sono comprese 48 formelle, misuranti un piede per lato e disposte su 10 file), restaurata subito dopo lo scavo e ricollocata in situ, dove è attualmente visibile protetta da una tettoia. Il campo è occupato da una scacchiera di quadrati disposti in filari diagonali e marginato da lastre rettangolari, di dimensioni variabili che, rispettando l’ingombro del basamento, correvano sui due lati opposti dell’ambiente (ad oggi si conserva solo parte del lato NE). Per le caratteristiche del pavimento e l’abbinamento dei litotipi si propone una datazione al I sec. d.C. (probabilmente seconda metà). Il rinvestimento fu restaurato alla metà del IV sec. d.C. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento a più unità decorative, pertinenti rispettivamente alla soglia e al vano vero e proprio. La soglia, perduta ma descritta dal Cianfarani e ancora visibile durante la campagna di scavi 1976-1978 ad opera della Soprintendenza, era in tessellato policromo con raffigurazione di un vasetto per unguenti e due strigili (erroneamente indicato come rivestimento parietale in parte della bibliografia). Del pavimento in tessellato del vano attualmente restano solo le impronte delle tessere sulla preparazione. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo, costituito da un bordo, che si articola in una serie di fasce concentriche in tessere nere ad ordito diritto e dal campo in tessere bianche disposte ad ordito obliquo. Sul lato di fondo il bordo definisce la posizione di una base, probabilmente di culto, segnalata anche da un’impronta di malta sulla superficie pavimentale. Parallelamente alla soglia, ma decentrata rispetto ad essa, corre un’iscrizione in tabula in tessere nere. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento, noto solo da una scarna notizia d'archivio e di cui attualmente si ignora la sorte, era in tessellato con decorazione geometrica, identificabile come una composizione triassiale di cerchi secanti e tangenti, con effetto di fiori di sei petali e formanti triangoli concavi, in colori contrastanti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento pavimentale in tessellato (raffigurante Silvano?). Nel 1877 era visibile una porzione caratterizzata da un bordo a decorazione geometrico-vegetalizzata non meglio precisabile in mancanza di disegni o immagini e da un campo della cui decorazione si conservava una figura maschile con calzari, mantello appoggiato sul braccio sinistro piegato ed un attributo nella mano destra, indicato dubitativamente come tridente (benchè la figura sia interpretata tradizionalmente con Silvano, dalla descrizione non può escludersi che si possa trattare più probabilmente di Nettuno). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammenti della pavimentazione musiva (non sappiamo se originaria o coeva alla realizzazione dell’abside), oggi non più visibili, furono messi in luce durante gli scavi del 1955 ma, dal momento che dalla documentazione edita a partire dalla successiva campagna del 1976 non se ne fa più menzione in bibliografia, se ne deve supporre la perdita avvenuta in questo arco di tempo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Un frammento del rivestimento, attualmente conservato all’interno del Seminario Vescovile, è in tessellato geometrico bicromo. Conserva parte del bordo, una treccia a due capi in colore contrastante, bianca su fondo nero, e del campo, decorato da una scacchiera. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Una porzione del rivestimento, in tessellato monocromo bianco, associata a strutture murarie, fu individuata lungo la strada di accesso al nucleo abitativo moderno. Fu asportata di recente a causa di un allagamento della carreggiata e risulta attualmente irreperibile. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerto di rivestimento in cementizio a base fittile con inserti, ornato da una linea semplice di tessere bianche che borda un punteggiato di crocette formate da quattro tessere bianche attorno ad una nera centrale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra