Cementizio a base fittile color rosso, con inclusi fittili di dimensioni differenti. I lacerti di pavimentazione furono rinvenuti nel corso di una ricognizione effettuata negli anni Ottanta e non è noto se siano ancora visibili o meno. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Si segnala il rinvenimento, nelle vicinanze del lato O delle sostruzioni, di frammenti di una pavimentazione a commessi di laterizio disposti a spina di pesce. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La vasca centrale dell'ambiente era pavimentata da un tessellato bianco. Nel corso dei recenti scavi effettuati nel 2007 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio non è stato possibile rinvenire il pavimento, andato distrutto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in tessellato monocromo nero definito da una fascia bianca ("pavimento di grossi musaici neri, con fascia bianca all'intorno"). Nel corso dei recenti scavi effettuati nel 2007 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio non è stato possibile rinvenire il pavimento, andato distrutto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione costituita da lastre di marmo bianco misuranti ca m 0,40x0,20. Il lastricato non riveste il vano ospitante in maniera omogenea in quanto è interrotto, nella zona centrale, da un'ampia piscina rettangolare. Al momento del rinvenimento la pavimentazione si trovava in buono stato conservativo ("ottimamente conservato"). I sondaggi archeologici ivi svolti hanno documentato lo stato di distruzione del manufatto, di cui rimangono unicamente alcuni lacerti (lavori di restauro, valorizzazione e recupero delle terme di Suio denominate "Aquae Vescinae"). Nel settore S è presente una vasca circolare rivestita di marmo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in tessellato monocromo bianco. Alcuni lacerti del rivestimento sono stati localizzati in occasione della campagna di scavo svolta nel 2007 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio (lavori di restauro, valorizzazione e recupero delle terme di Suio denominate "Aquae Vescinae"). Da un'immagine fotografica scattata nel corso degli scavi archeologici si distingue, presso la soglia di accesso, un bordo costituito da due filari di tessere bianche che delimita un campo musivo bianco i cui filari di tessere sono disposti a ordito obliquo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione musiva costituita da grosse tessere di calcare bianche (cm 3x3). Di essa rimane un piccolo lacerto rinvenuto in occasione della campagna di scavo svolta nel 2007 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio (lavori di restauro, valorizzazione e recupero delle terme di Suio denominate "Aquae Vescinae") sotto la direzione di G. R. Bellini (n. 3 in foto). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento pavimentale costituito da un tessellato. Nel corso degli scavi effettuati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio nel 2007 (lavori di restauro, valorizzazione e recupero delle terme di Suio denominate "Aquae Vescinae") non è stato possibile reperire il pavimento musivo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento mosaicato a più unità decorative (schema a T+U), con decorazione di tipo geometrico e geometrico-figurato. Della decorazione figurata, concentrata in emblemata, posti nel campo musivo principale, rimane un emblema, raffigurante una scena di caccia. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzioni di rivestimento musivo a tessere bianche di piccole dimensioni "alternate a tessere di maggiore superficie e di forma irregolare". Si tratta presumibilmente di un tessellato con inserti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tecnica mista costituito da un bordo realizzato da frammenti laterizi, conservato presso l'angolo N-E, ed un campo in tessellato monocromo bianco con tessere diposte a ordito di filari paralleli. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il pavimento della sala si compone di differenti tappeti musivi disposti a T+U. Il tessellato centrale è decorato da una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe formanti quadrati grandi e piccoli. I quadrati maggiori, bordati alternativamente da un motivo a onde e dalla treccia a tre capi, contengono tre emblemata di cui se ne conserva unicamente uno. Il pannello superstite, realizzato con tessere policrome di mm 2-3, è decorato da una scena venatoria disposta su due registri. Immediatamente a N del mosaico si sviluppano due ulteriori campi musivi: il primo (3a/1) è campito da una composizione reticolata di quadrati sulla diagonale e di fusi tangenti mentre il secondo (3a/2) è ornato da un punteggiato di rosette a quattro petali bilobati. Ad E si conservano tre soglie musive di cui non è nota la decorazione. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato in redazione bicroma bianco-nera definito da fasce di bordura in colore contrastante e campito da una composizione ortogonale di ottagoni adiacenti (formanti quadrati), delineati, gli ottagoni concavi caricati da un quadrato concavo iscritto formante pelte (con effetto di circoli tangenti che circoscrivono i quadrilobi). I quadrati concavi sono campiti da crocette con petali a squadra mentre i quadrati semplici da un nodo di Salomone. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bicromo bianco-nero bordato da fasce in colore contrastante e campito da una composizione reticolata di scuta tangenti, in colore contrastante, formanti stelle di quattro punte e quadrati (qui le stelle caricate da un quadrato maggiore iscritto e tangente per gli angoli). Le scutae, i quadrati ed i triangoli di risulta sono campiti da lastrine marmoree di forma quadrata, rettangolare e triangolare. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bordato da una fascia monocroma bianca e da due linee di tessere nere che delimitano una composizione triassiale di cerchi secanti e non contigui, con effetto di trifogli e formanti esagoni concavi, in colori contrastanti. Gli esagoni concavi sono caricati da lastrine marmoree di forma esagonale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato policromo campito da una raffigurazione a volo di uccello di elementi urbanistico-architettonici. Si distingue una cinta muraria turrita e provvista di porte ed alcuni elementi di identificazione incerta (ponte? acquedotto?). Al centro il tessellato è occupato da una figura femminile mal conservata. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bicromo bianco-nero con motivi geometrici, geometrico-vegetalizzati e figurati. Il bordo è composto da un motivo a onda seguito da una greca bassa che definisce una composizione reticolata di ellissi e di ottagoni concavi adiacenti (gli ottagoni nei punti di incrocio) formanti quadrati curvilinei. Le ellissi sono disegnate da foglie di acanto a volute contrapposte. All'interno degli ottagoni sono visibili alcuni elementi che potrebbero essere identificati con rytha abbinati tra loro. I quadrati concavi sono campiti da kantharoi, siringhe e maschere, di cui una barbata e cinta da un serto di foglie. Al centro della composizione il quadrato a lati concavi è sostituito da un elemento circolare contenente un Gorgoneion con due alette. Il tessellato è stato distaccato, restaurato, sezionato in nove parti e successivamente montato su supporti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bordato da una fascia monocroma nera e campito da un punteggiato di quadrati dentati con tessera bianca centrale in colore contrastante. Sulla superficie del rivestimento si notano rattoppi realizzati con tessere di dimensioni maggiori; anche una porzione del bordo risulta risarcita da frammenti di laterizio. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bicromo bianco-nero composto da una fascia monocroma bianca a ordito di filari paralleli seguita da una tripla linea di tessere nere che definiscono il campo centrale in tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli. Nel campo è visibile una lastra rettangolare in marmo. Il pavimento presenta numerosi restauri eseguiti in antico con tessere bianche e nere di dimensioni maggiori disseminate in maniera disordinata sulla superficie. Il mediocre stato di conservazione del manufatto e la presenza di un'estesa porzione di intonaco dipinto poggiante su di esso non ha consentito al momento di riconoscere la presenza di eventuali motivi decorativi. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento musivo definito da una fascia monocroma bianca seguita da una tripla linea di tessere nere e campito da una composizione di sinusoidi contigue ed opposte, in colori contrastanti. Gli intervalli sono occupati da elementi vegetalizzati (ciuffi di tre foglie, fiori a quattro petali alternativamente bilobati, lanceolati, frangiati con costolatura bianca, i cui steli in alcuni casi risultano raccordati da un cerchio) e da volatili su ramoscelli, tra cui si riconoscono una colomba e un ibis (o gazza?) che afferra un lungo vermicello in bocca. Il pavimento fu risarcito in antico da tessere di dimensioni maggiori che non rispettano il disegno originario. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerto musivo bicromo bianco-nero. Sulla superficie sono ravvisabili alcuni rappezzi eseguiti in antico con tessere delle medesime dimensioni del mosaico (cm 1,5x1,7). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Mosaico in redazione bicroma decorato da un punteggiato di dadi neri su fondo bianco. Il mosaico, distaccato, attualmente si conserva presso il cortile di una fattoria ubicata in località Torretta Vecchia. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento pavimentale in mosaico a tessere bianche e nere presumibilmente suddiviso in almeno tre differenti unità decorative: la prima, delimitata da due linee di tessere nere seguite da due linee di tessere bianche, è campita da una serie di riquadri profilati in nero su fondo bianco; la seconda ed la terza, suddivise dalla prima da un'ampia fascia monocroma bianca, sono bordate da filari di tessere nere. Di queste ultime non è noto lo sviluppo interno del campo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento pavimentale in tessellato bicromo bianco-nero decorato da un "quadrato a disegno geometrico". Al momento del rinvenimento parte del pavimento (m 1,80x1,50) fu distaccata ed è attualmente custodita presso il chiostro della vicina chiesa di S. Oliva. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento pavimentale in mosaico (m 1,60x1,48) bordato da una fascia monocroma nera alternata a due fasce di tessere bianche e campito da un punteggiato ortogonale di crocette. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento musivo costituito da una fascia di bordura a tessere bianche che definisce il campo occupato da tessere rettangolari bianche disposte a stuoia (m 6,30x2). Il campo del manufatto è interrotto da un riquadro a tessere nere presso cui è inserita un'iscrizione in lettere capitali nere (o rosse? Vedi Brandizzi Vittucci 1968, pp.57-58) su fondo bianco: (C.) Curtius (C.I.) Phil (... (CIL X; 6507). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in mosaico a tessere bianco-nere; una fascia di bordura monocroma nera definisce il campo decorato da un punteggiato di crocette nere su fondo bianco. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bicromo bianco-nero con motivi geometrici e figurati organizzato in soglia e campo musivo. La soglia, conservatasi quasi per intero (m 4,55x1,16), è definita da quattro linee di tessere bianche seguite da una linea tripla di tessere nere ed è campita da un edificio ad arcate sormontate da un fregio scompartito in riquadri al di sopra del quale si sviluppa una serie di tetti cuspidati a doppio spiovente (Navalia). Il campo del pavimento, bordato da due linee di tessere nere, è decorato da una composizione ad alveare di rettangoli diritti e di triangoli equilateri adiacenti, in colori contrastanti (con effetto di dodecagoni irregolari intersecantisi). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli di buona fattura. Le dimensioni delle tessere (cm 3x2) potrebbero far propendere per una datazione relativamente bassa del manufatto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento pavimentale in mosaico bianco con tessere a ordito di filari paralleli. Il tessellato rivestiva in maniera omogenea un vano inquadrabile in epoca repubblicana anche se le dimensioni delle tessere musive (cm 2x3) depongono a favore di una cronologia più bassa. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in tessellato decorato da un punteggiato di dadi bianchi. Il mosaico, che riveste i portici colonnati del peristilio, è definito da fasce di bordura in colore contrastante che delimitano lo spazio prospiciente la corte colonnata. Nel corso del II-III sec. d.C. la corte interna venne lastricata e al suo interno fu edificata una vasca semicircolare rivestita da lastre marmoree. Contestualmente il tessellato subì un rappezzo presso la metà S dell'ambulacro, che vide l'inserimento di tessere bianche sparse sul fondo nero in maniera casuale e la presenza di tessere nere all'interno delle fasce perimetrali bianche. In un momento successivo tale rimaneggiamento subì un'ulteriore risarcitura per una lunghezza di ca. m 0,70, dovuta all'intervento di manutenzione di una sottostante canaletta. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di pavimentazione in tessellato (m 4x0,60) con inserti marmorei in portasanta, giallo antico, brecciato, alabastro egiziano, africano verde e africano, delimitato da una fascia costituita da dodici filari di tessere bianche. Forse originariamente le fasce bianche erano due intervallate da una nera. Ad O il rivestimento è connesso ad un secondo lacerto musivo a tessere bianche con fascia di riquadratura nera riferibile alla decorazione di una soglia (m 0,40x0,15) Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione a mattonelle quadrate in breccia d'Aleppo, marmo bianco, lumachella d'Egitto, africano, greco scritto, marmo bianco di provenienza greca. Le lastre superstiti sono sette e misurano cm 27 di lato; il pavimento è ricostruibile sulla base delle impronte delle lastre nella malta di preparazione. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di tessellato monocromo bianco con tessere disposte a ordito diritto visibile presso l'estremità N-O dell'ambiente 7. Il pavimento, in parte restaurato in antico con lastrine marmoree, delimita una colonna in laterizio. Non è chiaro se esso sia stato messo in opera contestualmente ad un pavimento a lastre di marmo o, come sembra più probabile, se fu realizzato in un momento precedente. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in tessellato delimitato da tre linee di tessere nere, una fascia monocroma bianca, tre linee di tessere nere e tre di tessere bianche che circoscrivono il campo musivo bianco con tessere disposte a ordito di filari paralleli. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione a lastre di marmo (opus sectile?) di cui rimangono solo le impronte nella malta di allettamento. Sulla base di queste è possibile ricostrure lo schema compositivo del rivestimento, caratterizzato da una fascia di lastre di cm 60x23 disposte nel senso della lunghezza, due filari di lastre di cm 51x23 disposte nel senso della lunghezza, un filare di lastre di cm 81x51 disposte nel senso della lunghezza alternata a due lastre contigue di cm 24x51 disposte nel senso della larghezza. Le specie marmoree non sono documentate. Forse il pavimento convive con un rivestimento musivo disposto alla medesima quota, ma non ci sono elementi probanti in tal senso. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di pavimentazione in tessellato bianco. La messa in opera del mosaico potrebbe essere avvenuta in un momento precedente alla realizzazione di un lastricato marmoreo disposto alla medesima quota. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in tessellato bicromo bianco-nero. Il manufatto è bordato da una fascia monocroma bianca seguita da tre filari di tessere nere che delimitano il campo occupato da un mosaico monocromo bianco a ordito di filari paralleli. Il campo è interrotto, in prossimità della parte centrale, da una seconda riquadratura composta da due linee di tessere nere, andata in parte persa. Al suo interno si conservano alcune porzioni di tessellato bianco di restauro: le tessere sono di dimensioni maggiori rispetto alle precedenti e per alcuni tratti si dispongono a canestro. Nel restauro furono inoltre inserite alcune lastrine marmoree di reimpiego. Il pavimento ricopre e defunzionalizza una vasca di epoca precedente. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento musivo bicromo bianco-nero con composizione ortogonale di crocette spicate in colore contrastante. Attualmente il manufatto non è visibile. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tratto di pavimentazione musiva (m 0,50) decorato con un meandro policromo probabilmente pertinente alla fascia di bordura del manufatto. Del pavimento fu redatto un disegno da parte dell'arch. Rizzi per conto di C. Guerra verso la fine dell'Ottocento. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Al centro del ninfeo si trova un impluvio rivestito da lastre marmoree, la cui specie non è identificata, rinvenuto nel 1970 a seguito di alcuni lavori di pulizia ad opera dell'Archeoclub locale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione costituita da un tessellato monocromo bianco a canestro con inserti irregolari marmorei rossi, neri e gialli. Il pavimento risulta restaurato in più parti da tessere di fattura grossolana di dimensioni maggiori. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di tessellato con composizione ortogonale di quadrati e losanghe adiacenti, a rete di svastiche, delineati in nero su fondo bianco. Il vertice superiore di una delle losanghe è campito da un giglio stilizzato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento pavimentale realizzato in lastre marmoree. Il pavimento, che rivestiva unicamente l'abiside del calidario, è andato perduto; non è nota la pavimentazione degli altri settori del vano. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile inedito delimitato da lastre in palombino seguita da una fila di quadrati sulla diagonale ed un campo centrale decorato da un motivo a cubi prospettici. I marmi impiegati per la realizzazione dei cubi prospettici sono il giallo antico, rosso antico ed il bardiglio; i restanti elementi geometrici sono realizzati in palombino, rosso antico e nero antico. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento musivo a "piccole tesserule messe in file regolari". Fantasia, che parla del rinvenimento, riferisce che le tessere musive sono realizzate in serpentino, anche se si potrebbe forse trattare di semplice calcare verde. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a mosaico il cui ornato si compone di "motivi geometrici ad intreccio". Forse si tratta del medesimo mosaico pubblicato in N. Cassieri, "Contributi d'archivio alla topografia di Formia romana", in Formianum, vol. V, 2000, pp. 13-25, in part. fig. 11 p. 20. A detta del De Rossi il tessellato è custodito presso il Museo Nazionale Romano, ma una ricerca ivi condotta ha dato esito negativo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in cementizio a base fittile decorato da un punteggiato di crocette composte da quattro tessere bianche attorno ad una nera centrale alternate a crocette con colori invertiti. Il pavimento era suddiviso da due tramezzi murari che dividevano l'ambiente E in tre settori distinti, la cui specifica funzione non è meglio identificata. Nel corso delle ristrutturazioni databili alla prima età imperiale, quando i tramezzi furono rasati a livello pavimentale, non si provvide a risarcire le lacune del rivestimento. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato monocromo bianco a filari di tessere disposti a ordito diritto. Il pavimento, visibile per una larghezza massima di cm 20, si conserva a ca. cm 10 di distanza dalla parete colonnata orientale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento musivo bordato da una fascia monocroma bianca con tessere disposte a ordito di filari paralleli seguita da tre linee di tessere bianche, due linee di tessere nere, quattro linee di tessere bianche, quattro linee di tessere bianche e da tre linee di tessere bianche che definiscono un tessellato monocromo bianco con tessere disposte a ordito di filari paralleli. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile il cui ornato è costituito da scaglie litiche policrome e da tessere musive distribuite in maniera disomogenea sulla superficie. Il manufatto, databile nei primi decenni del I sec. a.C., fu obliterato nel corso della prima età imperiale da due rivestimenti, rispettivamente in sectile ed in tessellato, disposti su uno strato preparatorio di ca. cm 10. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a piccolo modulo (m 0,18x0,08) disposto nella parte N della stanza (m 3,72x2,50) definito da lastre marmoree bianche e costituito da rettangoli in ardesia a stesura isodoma listellati con palombino, in fase con un tessellato bicromo ad esso adiacente, disposto ad una quota più bassa (cm 2). La partitura decorativa del mosaico si compone di una fascia più esterna campita da ciuffi di acanto disposti presso gli angoli da cui si dipartono tralci vegetali che si sviluppano lungo tutto il bordo del mosaico. I ciuffi di foglie definiscono un cespo di acanto di dimensioni maggiori in posizione centrale da cui fuoriescono girali ed un elemento campaniforme. Una seconda fascia è occupata da una coppia di sinusoidi caricate da rosette a croci, a cui segue uno spazio centrale caratterizzato dalla presenza di rosette a croci presso gli angoli che definiscono una sorta di corolla vegetalizzata da cui si diparte un candelabro che sorregge un kantharos o un cratere con piede conico. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti litici policromi di forma irregolare e tessere musive bianche e nere distribuiti disomogeneamente sulla superficie pavimentale. Lungo la parete O si conservano porzioni di una soglia in cementizio a base fittile della cui decorazione rimane unicamante una linea semplice dentata bicroma. Il pavimento è fortemente compromesso dalla creazione dell'ambiente G, ad esso posteriore, presso il quale si conservano alcuni dei lacerti pavimentali, e dai fabbricati di epoca moderna. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile privo di inserti "di scadente fattura e di scarsa consistenza" che andò ad obliterare un precedente piano pavimentale in cementizio decorato con un reticolato di losanghe. La datazione del rivestimento non è documentata. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in cementizio a base fittile decorato da un reticolo romboidale disegnato da linee semplici dentate di tessere nere definito da un bordo in cementizio a base fittile privo di inserti. Il pavimento fu obliterato da un secondo piano in cementizio privo di inserti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il pavimento è costituito da lastre marmoree di differente forma e dimensioni (rettangolari in bardiglio ed in marmo rosato, quadrate in ardesia, esagonali in marmo bianco) per le quali è difficile stabilire se si tratti di un lastricato realizzato con materiale di reimpiego o di un pavimento in opus sectile il cui disegno geometrico non è ricostruibile. Il pavimento oblitera un precedente rivestimento in cementizio pertinente all'ambiente F. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato policromo a ornato geometrico costituito da croci di scuta intrecciati disegnati da trecce a due capi e caricate da ottagoni formanti esagoni e ottagoni. A seguito del rinvenimento il pavimento visibile (m 8,50x7,20) fu distaccato e trasportato presso "una torre a monte di Formia". Ad oggi non è stato possibile rinvenire il pavimento, forse identificabile con un tessellato menzionato dal De Rossi proveniente da Formia e conservato presso il Museo Nazionale Romano (G. M. De Rossi, Lazio Meridionale, Roma 1980, p. 154). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione costituita da un tessellato e da un rivestimento a lastre marmoree rinvenuta a ca. 6 m di profondità. La commistione di due tecniche pavimentali differenti potrebbe indurre a ritenere che il pavimento doveva articolarsi nell'ambiente ospitante in maniera differenziata. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento in cementizio a base fittile il cui ornato, realizzato in tessere bianche, è costituito da un motivo a meandro, di cui non è possibile accertarne lo sviluppo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento costituito da lastre marmoree di forma quadrangolare e rettangolare di marmi policromi; le specie marmoree impiegate sono bardiglio, cipollino, carrara, breccia di Sciro, marmo scritto. Si tratta probabilmente di un rivestimento realizzato con marmo di reimpiego e dunque frutto di un restauro avvenuto nella piena età imperiale, come documenta anche una delle lastre, con cornice modanata e campita da un motivo di restauro, di chiaro riutilizzo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento pavimentale costituito da un cementizio a base fittile con inserti irregolari litici (in calcare) e marmorei (nero antico, rosso antico, giallo antico, verde antico, alabastro cotonino, portasanta, porfido e serpentino). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in cementizio a base fittile decorato nella zona centrale da piastrelle romboidali in nero antico e palombino disposte a formare una sorta di pannello campito dalle medesime piastrelle e da frammenti litici e/o marmorei di dimensioni minori, disposti in maniera irregolare sulla superficie. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il pavimento in cementizio a base fittile è definito da tre linee semplici dentate bianche e decorato da un reticolato romboidale disegnato da linee dentate bianche. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento musivo definito da una fascia monocroma bianca seguita da cinque filari di tessere nere e da tre filari di tessere bianche che perimetrano il campo occupato da un tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli. I primi filari di tessere relativi alla fascia di bordura bianca esterna, in prossimità dell'attacco con la parete perimetrale, sono realizzati con tessere di forma rettangolare, forse relativi ad un intervento di risarcitura (?). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in cementizio a base fittile bordata da una fascia in cocciopesto con inserti litici bianchi e neri seguita da una linea di T e di singole tessere bianco-nere, non contigue, che inquadrano un tappeto centrale il cui ornato è costituito da un punteggiato di crocette bicrome. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento musivo con "tesselle piuttosto grandette,tagliate poco regolarmente" definito da due fasce di bordura nere a campito da un tessellato bianco a ordito di filari paralleli. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile con inserti marmorei policromi. Il pavimento ricopre omogeneamente sia lo spazio absidato (B) che quello rettangolare (A) del triclinio, impostandosi su di un precedente piano realizzato ugualmente in cementizio. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in cementizio a base fittile. Il pavimento, rinvenuto al di sotto di un successivo rivestimento ugualmente realizzato in cementizio, fu costruito in un momento imprecisabile ma collocabile tra la metà del I sec. a.C. e la fine del I/inizi del II sec. d.C. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Del rivestimento rimane unicamente un cementizio a base fittile di scadente qualità. Esso probabilmente costituiva la preparazione di un pavimento in opus sectile, come sembra dimostrare il gran numero di lastrine marmoree policrome rinvenute nell'interro del vano. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in "opus segmentatum", ovvero in "mosaico formato da schegge di marmo bianco e poste su un letto di malta cementizia". Si tratta verosimilmente di un cementizio a base fittile con inclusi di marmo bianco. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerto di pavimentazione musiva definito da due fasce di tessere nere e campito da "stelline nere a quattro punte" su fondo di tessere bianche. Potrebbe trattarsi di una decorazione a punteggiato di crocette in colore contrastante. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato decorato da "circoli intrecciati". Al momento della scoperta venne redatto un disegno del pavimento ma non è stato possibile nè reperire il pavimento (interrato?) nè lo schizzo del mosaico. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento costituito da tessere quadrangolari laterizie gialle e rosse di grandi dimensioni (cm 5) allettate in un sottile strato di malta che definiscono al centro una zona circolare destinata alla spremitura delimitata da un canale e pavimentata in opus spicatum. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerto di pavimentazione in tessellato policromo decorato da un motivo a treccia a "nodo di Salomone". Si tratta, con tutta probabilità, di un elemento di bordura a treccia a due o più capi. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bianco-nero con inserti marmorei. Il bordo del manufatto si compone di una fascia di tessere bianche a cui si alternano lastre rettangolari di giallo antico, a cui segue una seconda fascia di tessere nere ed una seconda di tessere bianche. Il campo è in mosaico bianco con tessere disposte in filari paralleli con inserti di giallo antico di forma triangolare ed esagonale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi laterizi a spina di pesce che rispetta la presenza di un bacino centrale intonacato. In un momento successivo (IV sec. d.C.) nel pavimento fu inserito un canale plumbeo di scarico e venne parzialmente ricoperto con malta. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di cementizio a base fittile con tessere bianche incluse misurante cm.22x21. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di cementizio a base fittile (cm.21x20) con tessere bianche incluse. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Allo stato attuale il luogo di conservazione del manufatto non è documentato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di cementizio a base fittile con tessere bianche di travertino sparse o forse disposte a formare un motivo a reticolato. Il frammento misura cm.21x13. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Nei pressi della foce del fiume Garigliano è stato rinvenuto un frammento di cementizio a base fittile decorato da due tessere bianche. Il frammento misura cm.10,5x12. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Durante una ricognizione archeologica condotta lungo la strada che costeggia la sponda destra del fiume Garigliano, a nord dell'idrovora del Canale Collettore di Minturno, è stato rinvenuto un piano di commessi di laterizio conservatosi in stato lacunoso. Allo stato attuale il luogo di conservazione del manufatto non è documentato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione a commessi di laterizio disposti a spina di pesce; la porzione di rivestimento superstite misura cm.17x8. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento pavimentale a commessi laterizi disposti a spina di pesce; le dimensioni del frammento superstitie sono di cm.23x17. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione a commessi laterizi disposti a spina di pesce; la porzione superstite misura cm.18,5x5,5. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico a tessere nere misurante cm.13x9,5. Nell'ordito del tessellato è visibile un dado bianco. Si può supporre che in origine il frammento facesse parte di un tessellato nero ornato da dadi bianchi. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione musiva di cm.17x13 in tessere nere; nell'ordito si distingue un dado bianco. Si può supporre che in origine doveva trattarsi di un mosaico decorato da un punteggiato di dadi in colore contrastante. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione musiva a tessere nere di cm.22x18. Nell'ordito è visibile un dado bianco. Si può ipotizzare che originariamente si trattava di un mosaico decorato con un punteggiato di dadi. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico a tessere bianche di cm.12,5x7. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento pavimentale in tessellato bianco misurante cm.15x13,5. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento pavimentale costituito da un tessellato monocromo nero di cm.31x19. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico con tessere marmoree bianche misurante cm.10x7. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di mosaico misurante cm.11x9. Le tessere sono in marmo bianco. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Nei pressi della foce del fiume Garigliano è stato rinvenuto un frammento musivo di cm.5x5. Il mosaico è in tessere di marmo bianco. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento musivo di cm.18x14. Le tessere sono in marmo bianco. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento musivo a tessere marmoree bianche. Il frammento misura cm.10,5x7,5. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione musiva in tessere marmoree bianche. La porzione superstite misura cm.7,5x7. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento musivo in tessere marmoree bianche (cm.7,5x7). Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico in tessere di marmo bianco. La porzione superstite misura cm.7x4. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione a mosaico in tessere bianche di marmo misurante cm.8,5x7. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di mosaico in tessere marmoree bianche misurante cm.11x6. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di tessellato marmoreo bianco a ordito di filari paralleli misurante cm.9x8. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento musivo di cm.7x6,5 in tessere marmoree bianche. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico bianco a tessere marmoree bianche misurante cm.6,5x4. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di tessellato marmoreo bianco di cm.8x4,5. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico marmoreo bianco misurante cm.9x6. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico a tessere marmoree bianche misurante cm.5x4. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico in tessere di calcare misurante cm.10x5. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico a tessere di calcare bianco misurante cm.17x10. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di rivestimento musivo di cm.8,5x5 in tessere di calcare bianco. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico in tessere calcaree bianche di cm.8x7,5. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di pavimento a mosaico in tessere di calcare bianche misurante cm.12x9,5. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico a tessere nere disposte a ordito di filari paralleli di cm.19x13. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di mosaico a tessere nere di cm.17x10,5. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di tessellato di cm.12x12 in tessere di basalto nere; è visibile anche un dado bianco di cm.2,4x2,4. Probabilmente in origine si trattava di un mosaico decorato da un punteggiato di dadi, in colore contrastante. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento musivo di cm.8x7 in tessere di basalto. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico di cm.15x6 in tessere nere. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico a tessere bianche di cm.23x16. Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.) Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento pavimentale di cm.10x7 costituito da alcune tessere nere e da un elemento triangolare marmoreo (con tutta probabilità in origine il frammento faceva parte di un tessellato con inserti marmorei). (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento pavimentale di cm.7,3x5 costituito da alcune tessere nere associate ad un inserto marmoreo in portasanta; si tratta, con tutta probabilità, di un frammento di tessellato con inserti marmorei. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzioni di mosaico a tessere di calcare bianco. I tre frammenti misurano cm.18x10 (vedi foto, misure riferite rispettivamente al primo frammento in alto procedendo in senso orario), cm.14x10 e cm.10x8. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico a tessere bianche misurante cm.6x6. (Scheda RA presso Ufficio Catalogo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, redatta dalla coop. A.P.E.). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Si segnala la presenza di una piccola porzione di pavimentazione musiva a tessere bianche di piccole dimensioni. Nel corso delle ricognizioni archeologiche sono stati rinvenuti anche numerosi frammenti di lastre marmoree policrome pertinenti a rivestimenti pavimentali. Allo stato attuale il luogo di conservazione del manufatto non è documentato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
E' segnalata a livello di conoscenza locale la presenza in località le Grotte di una pavimentazione a mosaico. Allo stato attuale il luogo di conservazione del manufatto non è documentato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
I proprietari del terreno riferiscono di aver rinvenuto, nel corso di lavori agricoli ed edilizi effettuati nell'area della villa, frammenti di pavimentazione a commessi di laterizio disposti a spina di pesce. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammenti di pavimentazione in cementizio a base fittile decorato con un reticolo di losanghe di tessere bianche. Allo stato attuale il luogo di conservazione dei manufatti non è documentato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione musiva policroma con decorazione a reticolato di linee dentate, gli scomparti caricati da una rosetta a quattro petali bilobati. Il luogo di conservazione del manufatto non è documentato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di tessellato a fondo bianco decorato dal motivo della treccia a due capi in tessere policrome di grandi dimensioni. E' visibile inoltre, presso il margine inferiore sinistro del frammento musivo, un motivo a stuoia. Le trecce sembrano delimitare dei campi ornati: si intravede presso il margine superiore destro del frammento una sorta di racemo vegetale. Con tutta probabilità doveva far parte del medesimo mosaico un secondo frammento musivo policromo decorato con "il motivo dell'intreccio a fasce verticali e orizzontali", di cui non si possiede la documentazione fotografica. Il luogo di conservazione del manufatto non è documentato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Nel corso delle ricognizioni archeologiche effettuate nella zona negli anni '80 sono stati rinvenuti numerosi frammenti di pavimentazione in cementizio a base fittile decorato con tessere di calcare bianco. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Cementizio a base mista (m 3,84x3,60) decorato da un punteggiato di dadi, realizzato direttamente sul terreno. Questa particolarità esecutiva ha determinato la forte deformazione e l’accentuato avvallamento nella zona centrale del manufatto. L'impasto del cementizio si caratterizza per la presenza di inclusi di terracotta ma anche da inerti di origine vulcanica (materiale che si qualifica per l’elevata ed evidente porosità e per il colore grigio scuro-nero). La distribuzione degli inclusi del cementizio risulta disomogenea, sia per la proporzione tra i due materiali riscontrati nella malta che per la localizzazione differenziata di granulometrie non confrontabili. La pavimentazione è caratterizzata da zone in cui prevale una maggiore concentrazione di inclusi di dimensioni medio-piccole (circa 10 mm) da zone in cui la composizione degli inerti risulta essere di dimensioni superiori (circa 20 – 25 mm). Sulla superficie sono visibili tracce di una stuccatura in nero. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Alcuni mosaici in scala 1:10 sono raffigurati su un disegno realizzato a china su carta lucida, conservato presso l'Archivio Disegni della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio (dis. n.673). In origine i tessellati dovevano essere visibili lungo la via Appia antica; attualmente non sono più localizzabili. Tra questi si segnala un manufatto delimitato da tre fasce monocrome in colore contrastante il cui campo è occupato da un punteggiato di tessere. Più in basso è visibile un pannello rettangolare, verosimilmente una soglia, che condivide con il mosaico sopradescritto la fascia di bordura più esterna, in tessere nere. La soglia è campita da una croce di quattro losanghe delineate. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Presso l'Archivio Disegni della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio è stato rinvenuto nel dicembre 2009 un disegno su carta lucida (dis. n.673) raffigurante alcuni tessellati in scala 1:10 individuati lungo la via Appia antica e attualmente non più localizzabili. Nello specifico si segnala un tessellato il cui bordo si compone di una fascia monocroma nera, una fascia monocroma bianca seguita da una fascia nera e da una seconda bianca. Il campo è decorato da una composizione ortogonale di cerchi secanti formanti quadrati concavi caricati da un motivo a "L" formato da due tessere, con effetto di quadrifogli, in colori contrastanti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
A seguito di una ricerca condotta presso l'Archivio Disegni della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio nel dicembre 2009 è stato rinvenuto un disegno su carta lucida (dis. n.673) raffigurante alcuni tessellati in scala 1:10 individuati lungo la via Appia antica, presso l'area archeologica di Minturnae, ad oggi non più visibili. Tra questi è riconoscibile un mosaico costituito da un campo monocromo bianco delimitato da una fascia monocroma nera seguita da una fascia bianca e da una fascia nera. In basso è raffigurato un secondo tessellato, verosimilmente interpretabile come soglia, delimitato da un bordo di tessere nere e decorato da una fila di rettangoli adiacenti caricati alternativamente da una losanga iscritta, delineata, e da quadrati adiacenti, delineati, con quadrati iscritti sulla diagonale, in colori contrastanti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Ad una quota inferiore rispetto a quella attuale è visibile una pavimentazione in cementizio a base litica con scaglie litiche delimitato, nella zona centrale, da una cornice lineare periferica in tessere nere definita da filari di tessere bianche. Il medesimo cementizio a base litica pavimenta anche il portico della Basilica. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il portico conserva numerosi lacerti della pavimentazione realizzata in cementizio litico con inclusi litici di piccole dimensioni, visibile anche al di sotto della navata centrale della Basilica. Il cementizio si conserva bene lungo le pareti in laterizio del lato est; alcune porzioni sono visibili lungo il lato sud. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in cementizio a base fittile decorato da un punteggiato di crocette bicrome bordato da una linea semplice dentata di tessere che, sul lato sud, si apre per delimitare una continuazione della campitura a crocette, forse in corrispondenza di un’apertura o comunque di strutture non determinabili. Il pavimento (m 3,50x1,25) è stato intercettato presso l'angolo nord-est di un ambiente di epoca successiva, che lo taglia (tribunal?). Sulla superficie del cementizio sono visibili tracce della rubricatura in rosso, soprattutto presso i bordi. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento a commmessi laterizi disposti a spina di pesce. I mattoncini che compongono la pavimentazione sono quasi completamente distaccati dalla preparazione originaria. il rivestimnto superstite misura m.2,80x1,15. I mattoncini misurano cm. 9/10x5,5/6. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lungo la parete curva dell'abside, a nord, è visibile una porzione di lastricato marmoreo di m.1,31x1,30. Le lastre, spesse m.0,04, seguono l'andamento curvilineo della parete; tra quest'ultima ed il rivestimento è presente uno spazio di m.0,12 che, con tutta probabilità, era occupato da una zoccolatura di cui rimane un piccolo frammento accanto alle lastre stesse (vedi foto). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di cementizio a base fittile decorato da un punteggiato di dadi bianchi che circoscrive un bordo costituito da due linee punteggiate di tessere bianche all'interno del quale si dispone un reticolato di rombi in tessere bianche. Il lacerto visibile misura m 4,23x1,60 ed è coperto, a est, da una piattaforma cementizia di restauro su cui è collocato un mosaico bicromo decorato con un motivo a scacchiera, che in età augustea obliterò il cementizio a base fittile. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerto di pavimentazione in cementizio a base fittile decorato da una crocetta bicroma. Si può ipotizzare che l'originario rivestimento fosse costituito da un punteggiato di crocette. Il frammento superstite misura m.0,10x0,09. Il pavimento fu coperto da un tessellato con inserti marmorei databile in età augustea. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bordato da una fascia monocroma bianca con filari di tessere disposti in ordito obliquo, seguita da tre linee di tessere bianche in ordito diritto. Al bordo perimetrale esterno segue la soglia musiva definita rispettivamente da tre e da quattro filari di tessere nere, e decorata internamente da un motivo c.d. a cancellum profilato in bianco su fondo nero. Una fascia monocroma bianca seguita da quattro filari di tessere nere definiscono il campo vero e proprio, caratterizzato da una soluzione iterativa con motivo a scacchiera di triangoli rettangoli isosceli. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Parte della pavimentazione in tessellato bicromo bianconero decorato dal motivo dei cerchi allacciati. Il rivestimento superstite, allettato su una piattaforma di cemento moderno, misura m.4,40x4,02. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione musiva a tessere nere con inserti marmorei policromi che oblitera un cementizio a base fittile di epoca precedente. Del pavimento rimangono unicamente alcuni lacerti pertinenti ad un bordo lungo la parete est (m.1,90x0,34) e del campo, conservato nella zona centrale verso sud (m. 0,26x0,28 e m.0,30x0,18) e verso ovest, in prossimità del terrapieno (m.0,36x0,32).Nel campo è visibile lo strato di preparazione del rivestimento in cui sono allettati numerosi inserti marmorei misti di forme differenti frammisti a qualche tessera nera sciolta. Il pavimento è tagliato al centro da una struttura absidata con paramento in laterizi. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
L'ambiente conserva una pavimentazione a commessi laterizi disposti a spina di pesce. I commessi, orientati in senso nord-ovest/sud-est, non sono paralleli alle murature dell'ambiente. La pavimentazione prosegue a sud-est, in corrispondenza di un ulteriore setto laterizio: presso quest'ultimo sono visibili alcuni mattoncini che cambiano orientamento e si dispongono in senso nord-sud (soglia?). Il pavimento è coperto, lungo la parete est ed al centro, al di sotto di alcuni blocchi in calcare di Coreno, da uno strato di malta. Il rivestimento misura complessivamente m.4,60x4. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzioni di una pavimentazione musiva a tessere bianche e nere. Le porzioni superstiti misurano, presso l'ambiente B, m.1,50x1,10 e m.0,66x0,60. Tali porzioni proseguono al di sotto di uno spesso strato di malta di circa cm.10-15 su cui stava allettata una pavimentazione in opus sectile di epoca successiva. Presso l'ambiente D il mosaico conservatosi misura m.1,00x1,10. Il pavimento prosegue a sud, al di sotto della muratura perimetrale dell'ambiente D, in prossimità della quale si conserva un ulteriore lacerto di m.0,78x0,54. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a base marmorea con formelle di modulo quadrato decorate da un motivo Q3, di cui sopravvivono alcune lastre verso il centro dell’area per un’ampiezza massima di m 1x1. La frammentarietà delle formelle e la presenza di numerose fratture indicano che il pavimento dovette rimanere in uso a lungo. Sono anche riconoscibili alcune impronte delle lastre nella malta di allettamento, che in alcuni tratti copre un pavimento musivo bicromo di epoca precedente. In più punti sono presenti fosse di spoliazione, presumibilmente realizzate per asportare le formelle, le cui specie marmoree non sono identificabili dalle immagini fotografiche. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerti di una pavimentazione costituita da un tessellato policromo con disegni geometrici. Attualmente le tessere di cui si componeva il mosaico sono completamente disciolte. Le porzioni visibili all'interno dell'ambiente F-E misurano m.2,50x1,20, m.1,10x1,10, m.0,61x0,37, m.0,44x0,33,m.0,86x0,77, e sono parzialmente rivestite da una copertura a retina con terra, posta per proteggere 5 tombe a fossa che, in epoca post medioevale, si impostarono sul rivestivento musivo, obliterandolo in parte. Si segnalano, al di fuori dell'ambiente, a sud, due zone (m.4,30x3,72 e m.2,27x1,85) in cui sono disperse ulteriori tessere del rivestimento musivo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Durante la campagna di scavo eseguita tra il 1994-95 fu rinvenuta una pavimentazione in opus sectile, attualmente non più visibile. Tale rivestimento venne successivamente obliterato da uno strato di malta di 10 cm. che costituisce la preparazione di un secondo livello di pavimentazione a mosaico con tessere policrome. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
L'ambiente G, nella sua parte a sud, era rivestito da una pavimentazione in cementizio a base fittile, attualmente non più visibile, che mantiene il piano pavimentale della soglia in disuso. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La documentazione archeologica della campagna di scavo condotta nell'area tra il 1994-1995 informa del rinvenimento di un lacerto di pavimentazione in cementizio a base fittile. Attualmente il lacerto non è visibile. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di pavimentazione costituita da commessi laterizi disposti a spina di pesce. Il lacerto è ricoperto dall'attuale terrapieno a nord e da materiale misto eterogeneo. La porzione visibile misura m.1,23; i mattoncini sono larghi m.0,02, lunghi m. 0,085 e spessi m.0,05. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione musiva costituita da tessere bianche disposte a ordito diritto. Le porzioni superstiti misurano m.22,70x5,92 lungo il lato est e m.2,42x5,92 lungo il lato nord. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La superficie pavimentale dell'atrio conserva i resti di un tessellato bicromo con punteggiato di dadi, originariamente disposto attorno ad uno pseudoemblema di cui si intravvede solo un angolo decorato da una treccia a due capi. Si segnala la presenza, lungo la parete est dell'atrio, di un frammento di tessellato bicromo di m.1,38x0,14 attribuibile ad una soglia, defunzionalizzata da un muretto posteriore. Al centro dell'atrio è posizionato l'impluvio (m.1,20x1,00) in laterizi rivestiti di lastre marmoree. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento a commessi laterizi costituiti da bipedali. Le porzioni superstiti si dispongono lungo le pareti est e sud e misurano, rispettivamente, m. 1,80x0,60 e m.1,20x0,96. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
L'atrio conserva una porzione di m.5,21x0,80 di pavimentazione in tessellato monocromo con inserti marmorei. La fontana al centro dell'ambiente, di m.2,44x2,14, ha un rivestimento di lastre marmoree (grandezza lastra m. 1,04x2,38; spessore m. 0,02) Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il vano conserva porzioni di tessellato bicromo lungo il lato nord (rispettivamente m.1,40x2,06 e m.1,70x0,80) e nell'angolo a sud- est (m.1,33x1,08). Si segnala la presenza, nell'angolo del muro a est, di tracce di preparazione per pavimentazione poste ad un livello superiore rispetto a quello del mosaico superstite. Con tutta probabilità questo ambiente fu successivamente coperto da lastre marmoree (durante i restauri moderni ne sono state rinvenute molte, ora conservate in uno dei vani della domus). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in mosaico a tessere bianche e nere decorato da un motivo a meandri di svastiche a sensi alternati. Il rivestimento è lacunoso in alcune parti del campo e lungo i bordi in prossimità delle pareti. Si segnala la presenza, ad est, di un'ampia porzione di tessellato bianco a ordito di filari paralleli che, con tutta probabilità, originariamente pavimentava un cubicolo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in tessellato bicromo con motivi geometrici e geometrico-vegetalizzati in stato frammentario, conservatasi soprattutto lungo i bordi. Le porzioni di rivestimento superstiti misurano m.1,25x5,40 ca (lungo i lati sud e est) e m. 2,90x0,55 ca (lungo il lato ovest). Un ulteriore frammento di pavimentazione che misura m. 0,45x0,30 ca è visibile nei pressi dell'angolo nord-ovest. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in tessellato bianco e nero in discreto stato di conservazione raffigurante una scena di vendemmia con eroti alati vendemmianti, uccelli stanti e motivi vegetali. Il motivo pavimenta lo spazio dell'ambiente antistante la fontana, anticamente del tutto rivestita in lastre di marmo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in opus sectile conservatasi al centro dell'ambiente. Durante il restauro della pavimentazione, avvenuto negli anni '80, il lastricato marmoreo è stato posto allo stesso livello di un tessellato con cerchi secanti e di una soglia musiva bicroma che pure decorano l'ambiente, probabilmente in una fase precedente. La porzione di rivestimento marmoreo superstite misura m. 4,25x3,90. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in tessellato bicromo con il motivo dei cerchi allacciati, parzialmente conservata lungo i lati nord, nord-est e sud dell'ambiente. Le porzioni visibili misurano, rispettivamente, m. 1,33x1,08, m.1,70x0,80 e m. 4,65x0,74. Il mosaico è in fase con una soglia musiva bicroma che delimita l'ingresso posto lungo il lato nord, presso l'angolo a sinistra. La porzione di soglia superstite misura m.1,20x1,08. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bicromo decorato da un punteggiato di dadi, successivamente tagliato dalle strutture della Curia e della Basilica. Le porzioni visibili misurano: m.1,37x1,10, m.2,36x2,31; 1,28x0,70;1,60x0,60, 2,67x2,65; m.8,20x1,96. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Si segnala la presenza, nell'angolo nord-ovest del quadriportico del Macellum di Minturnae, di una porzione di tessellato monocromo nero con inserti in marmo di varie dimensioni (m.0,80x0,62). Verosimilmente il lacerto doveva costituire la pavimentazione di un edificio successivamente obliterato dalle strutture del mercato. Nel corso dei restauri effettuati negli anni '50 il frammento è stato inserito in un blocco di cemento e posto alla stessa quota dell'attuale piano di calpestio. Testimoniano la presenza di strutture preesistenti al Macellum una serie di blocchi di tufo affioranti nella taberna immediatamente ad ovest del vano 25. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La latrina conserva l'originario piano pavimentale costituito da commessi laterizi disposti a spina di pesce, orientati in senso nord-sud. Il rivestimento misura m.4,33x1,46. I mattoncini misurano cm.8,5/9x2/2,5 e sono spessi ca. cm.6. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La corte colonnata è ancora in parte rivestita da una pavimentazione di lastre marmoree bianche con venature grigiastre. Le porzioni superstiti sono visibili, per quanto concerne il quadriportico, sul lato nord (m.0,80x0,73), nell'angolo nord-est (m. 5,34x1,34), lungo il lato est (rispettivamente m. 0,83x0,65 e m. 0,70x0,50). Nella corte centrale i lacerti si conservano nella zona centrale (m.2,43x1,40), lungo il lato est (m.4,94x1,90) e ad ovest (m.0,60x0,72). Le lastre marmoree del quadriportico, rispetto a quelle che pavimentano la corte centrale, sono più spesse (m.0,02), probabilmente in funzione del transito di mezzi pesanti. Foto rivestimento di F. Sposito. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La bottega conserva, al centro, alcuni lacerti della pavimentazione a commessi laterizi costituiti da bipedali. Il rivestimento superstite misura m. 1,90x0,40. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La pavimentazione della bottega era costituita da commessi laterizi di cui rimane una porzione di circa m 2,45x2; i commessi misurano m 0,60x0,60. Si segnala la presenza, nell'angolo a sinistra della parete di fondo, di ulteriori bipedali ricoperti da malta. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
L'ambiente conserva lungo la parete ovest alcuni lacerti di pavimentazione a commessi laterizi costituiti da bipedali. Il rivestimento superstite misura m. 2,10x0,13; le porzioni di commessi superstiti hanno uno spessore di m. 0,05. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La taberna doveva avere un rivestimento a commessi laterizi costituiti da bipedali, non più visibile. In un momento successivo, imprecisabile, l'ambiente è stato ripavimentato con lastroni di calcare di Coreno provenienti, con tutta probabilità, dalle pavimentazioni del Foro Imperiale e della via Appia: il rivestimento attuale, dunque, venne realizzato in un momento di abbandono e di decadenza sia dell'area forense che della viabilità principale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La pavimentazione, conservatasi quasi per intero, è a commessi laterizi rettangolari disposti di piatto. A seguito di una verifica si è constatato che i commessi sono identici a quelli che pavimentano, posti di taglio a formare il motivo della spina di pesce, gli altri ambienti del ninfeo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La "nicchia rettangolare" era rivestita da una pavimentazione a commessi laterizi successivamente ricoperti da cemento impermeabile. La porzione di laterizi visibile misura m 5,38x1,80; i mattoncini misurano m 0,08x0,02 e sono orientati in senso est-ovest. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzioni di pavimentazione a commessi laterizi costituiti da bipedali. La pavimentazione, restaurata in più parti con commessi laterizi moderni delle medesime dimensioni, si conserva presso gli angoli delle murature perimetrali. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di pavimentazione a commessi laterizi costituita da esagoni semplici giustapposti "a nido d'ape" (dimensione esagonette m.0,10x0,10 ca). Il rivestimento superstite misura m 2,19x1,19. Gli esagoni sono ricoperti da uno strato di malta a sud, verso il limite dell'attuale terrapieno, e ad est. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento in cementizio a base litica con inclusi litici che misura m.2,28x0,50. Il rivestimento è coperto, ad est e a ovest, da uno strato di malta e dalle strutture, rasate, di un setto in laterizi. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato monocromo bianco. La pavimentazione, coperta in più parti da una gettata di ghiaia bianca moderna, proseguiva oltre i limiti dell'area archeologica. Le porzioni superstiti misurano m.3,90x1,37, m.1,43x0,018, m.0,040x0,09, m.0,038x0,022. Si segnala la presenza ad est di un'area cosparsa di tessere bianche sciolte. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzioni di pavimentazione a commessi laterizi costituiti da bipedali di m.1,15x 1,98. E' stata ricavata nel pavimento una cavità circolare (diametro m. 0,33) che verosimilmente doveva contenere un dolio. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di cementizio a base fittile ospitato presso uno degli ambienti di servizio dell'edificio scenico. Il Johnson riferisce "the floors of the theater dressing-rooms, which were paved with opus signinum, were so thoroughly explored that only one small section of pavement remained in place, out of fourteen chambers". Attualmente il lacerto non è più visibile. Con tutta probabilità, il rivestimento era pertinente a strutture non più visibili. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzioni di pavimentazione a commessi laterizi costituiti da bipedali, visibili soprattutto in prossimità degli angoli delle pareti. Le porzioni visibili nel vano inferiore misurano m.4,97x2,17 e m.3x2,47, m. Sul ripiano superiore le porzioni superstiti misurano m.3,74x2,60 e m.3,15x3,15. Le lastre in cotto, delimitate da una lamina plumbea di restauro che li distingue dai commessi moderni, misurano m.0,57x0,57. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzioni della pavimentazione a commessi laterizi costituiti da bipedali conservatasi presso gli angoli delle pareti. I mattoni in cotto superstiti misurano m.0,57x0,57. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il Johnson riferisce che la pavimentazione originaria del vestibolo, un mosaico a tessere bianche e nere, fu sostituita da un lastricato marmoreo rosso di cui, durante gli scavi del 1931-1933, si rinvennero alcuni frammenti presso il podio inferiore. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il Johnson riferisce che durante lo scavo del vestibolo venne rinvenuta una gran quantità di tessere bianche e nere sciolte; egli ipotizza che originariamente le tessere costituissero il rivestimento pavimentale musivo dell'ambiente. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Dell'intera superficie pavimentale del vano si conserva solo una parte della pavimentazione in lastre marmoree della nicchia absidata. Le porzioni superstiti misurano m. 4,11x1,86 e m.1,33x0,46. Lo spessore delle lastre varia da m. 0,15 a m. 0,25. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento in lastre marmoree conservata lungo la parte sud (m.0,84x0,62). Le lastre, di m.7x0,62, hanno uno spessore variabile tra m.0,55 e m.0,03. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Della decorazione pavimentale del frigidarium sopravvive solo il rivestimento musivo e marmoreo delle due vasche che componevano la natatio. La vasca occidentale conserva porzioni del rivestimento in lastre marmoree a ovest (m.1,54x1,14), a nord (m.0,72x0,64) e a sud-est (m.0,36x0,22); sono visibili anche lacerti di tessellato monocromo bianco ad ovest (m.1,12x0,52) e lungo i lati nord e est (m.3,24x1,84). La vasca orientale conserva un rivestimento in lastre marmoree di m.8,23x2,89. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il mosaico è bordato da una fascia monocroma bianca sostituita, lungo il lato destro, da una fascia di tessere bianche in ordito obliquo seguita da tre filari di tessere bianche, da tre filari di tessere nere alternati a tre filari di tessere bianche ed a due di tessere nere. Segue una fascia monocroma bianca ed un motivo decorativo identificabile in una fila di torri e mura isodome di tre file di rettangoli sovrapposti, con merli a T, profilate in nero su fondo bianco. Il motivo definisce una composizione a reticolato di fasce caricate da losanghe e quadrati sulla diagonale, tangenti, in colori contrastanti. Gli elementi geometrici interni sono impreziositi da lastrine marmoree di forma quadrangolare ed esagonale. Con ogni probabilità alla conta urbica del bordo del pavimento è pertinente un lacerto musivo con un elemento figurato, forse interpretabile come una sorta di struttura cupoliforme, profilata da una linea semplice punteggiata. Attualmente il mosaico non è visibile. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione in tessellato. A seguito del rinvenimento, l'allora Reale Soprintendenza alle Antichità della Campania e del Molise fece reinterrare il mosaico (Archivio Sba-Laz, Serie 4, Sezione Storica, B. 702, fasc. "Minturno. Pavimento a musaico rinvenuto nel Palazzo Posta Vecchia di proprietà Maglione"). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Mosaico policromo con motivi geometrici e figurati. "Sul fondo nero è svolta una combinazione di ornati geometrici di rombi, volute, tralci di pampini, esagoni, da costituire un elegante insieme di svariati colori. Spiccano principalmente alcuni dischi ottagoni in centro dei quali sono effigiate frutta, pesci e uccelli. La fascia che lo inquadra è a motivi triangolari di colori vari”. Non è noto se il pavimento fu distaccato o se è rimasto in situ. Il tessellato è inedito Archivio Sba-Laz, Serie 4, Sez. Storica, B. 709, Minturno, fasc. “Minturno. Relazioni e segnalazioni di antichità della zona (sig. Scifoni)”). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato di cui “restano tracce della ornamentazione policroma a motivi geometrici. Della parte figurata si conservano ancora la parte posteriore del corpo di un pavone e tutta la coda, nonché due pernici al naturale. Un lato di circa 4 metri della larga fascia che lo inquadra, è a spina di pesce a vari colori bene intrecciata. Non è noto se il pavimento fu distaccato o se invece fu lasciato in situ. Il mosaico è inedito (Archivio Sba-Laz, Serie 4, Sez. Storica, B. 709, Minturno, fasc. “Minturno. Relazioni e segnalazioni di antichità della zona (sig. Scifoni)”). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione in cementizio decorato con un motivo a meandro in cui insistono, alternativamente, un quadrato ed una svastica. Il luogo di conservazione del manufatto non è documentato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione in cementizio a base fittile decorato con un punteggiato di dadi bianchi. Il luogo di conservazione del manufatto non è documentato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione in cementizio decorato con un motivo a squame adiacenti, di cui non si possiede documentazione fotografica. Il luogo di conservazione del manufatto non è documentato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tre frammenti di pavimentazione musiva a tessere bianche a ordito di filari paralleli di cui non si possiede documentazione fotografica. Il luogo di conservazione del manufatto non è documentato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di pavimentazione in cementizio a base fittile con tessere di calcare incluse. Nel corso di una ricognizione da me condotta nel mese di dicembre 2009 per conto della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio non è stato possibile rinvenire il frammento pavimentale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di cementizio a base fittile che conserva una tessera bianca inclusa. Nel corso di una ricognizione da me condotta nel mese di dicembre 2009 per conto della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio non è stato possibile rinvenire il frammento pavimentale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentio in tessellato ubicato a m 1,20 più in basso rispetto al piano di calpestio moderno. Il pavimento è stato delimitato in epoca moderna da un muretto in mattoni su cui sono stati costruiti due passaggi; una porzione di colonna a fusto tortile è stata collocata su un lato del rivestimento dagli attuali proprietari della villa, che hanno inoltre provveduto a restaurare le porzioni musive mancanti con commessi di laterizio disposti a spina di pesce. A causa dei moderni ritocchi è difficile ricostruire lo schema decorativo originale del pavimento. Ad ogni modo è visibile, a S-O, una porzione di tessellato decorato con il motivo della stella a quattro punte in colori contrastanti, le stelle caricate da un quadrato iscritto tangente per gli angoli a cui seguono due fasce di bordura in colori contrastanti che delimitano un tessellato bianco con inserti litici e marmorei parzialmente visibile in tutto l'ambiente. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Nel corso di una ricognizione da me condotta nel mese di dicembre 2009 per conto della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio sono stati rinvenuti alcuni frammenti di mosaico pavimentale bianco presso il giardino della villa moderna, in antico occupato dal pianoro terrazzato su cui sorgeva la villa romana. Il tessellato, posto su quote diverse, è stato abbondantemente integrato in età moderna da commessi laterizi disposti a spina di pesce. La porzione maggiore di rivestimento superstite misura m.1,45x0,57. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerto di pavimentazione in cementizio a base fittile decorato da un reticolato di losanghe costituite da tessere bianche. Il pavimento, visibile negli anni Sessanta del secolo scorso, non è attualmente rintracciabile. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base mista con inserti di scaglie di calcare bianco decorato con scaglie di calcare verdi e rosa-lilla di dimensioni maggiori, sparse irregolarmente sulla superficie. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Cementizio a base mista ricco di scaglie di calcare bianche decorato con scaglie di calcare di dimensioni maggiori in verde e rosa-lilla sparse irregolarmente sulla superficie. In prossimità dell'ingresso dell'ambiente, dove presumibilmente dovevano trovarsi due colonne, si conserva una linea di tessere chiare di piccole dimensioni. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il pavimento dell'anticamera (c1) è decorato da un cementizio a base fittile bordato da due linee dentate di tessere bianche e campito da uno pseudoscudo di losanghe, in un cerchio, diviso in settori, questi ultimi a losanghe adiacenti disegnate da linee semplici dentate bianche. Una soglia campita da un meandro di svastiche a giro semplice e di quadrati caricati da tessere bianche immette nell'alcova (c2), pavimentata da un cementizio con reticolato di losanghe, non presente lungo i lati N ed O dell'ambiente, presso cui si disponevano le klinai. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Cementizio a base mista composto da frammenti di cotto, di calcari bianchi e policromi, perimetrato da una fascia decorata da un meandro di svastiche a giro semplice e di quadrati caricati da una tessere bianca. Il campo è occupato, presso i quattro vertici, da delfini profilati in tessere bianche con dettagli in tessere verdi e, in posizione centrale, da un caduceo inserito tra rade tessere di calcare bianco di forma romboidale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile decorato da un punteggiato regolare di dadi bianchi di calcare. Il cementizio è realizzato con grossi frammenti laterizi (dim: 2x3; dim. max: 4x2); le tessere sono disposte su file alla distanza di 24-26 cm nel senso della lunghezza del marciapiede e cm 27-26 nel senso della larghezza. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in opus sectile a base marmorea con motivi compositi a esagoni, quadrati e quadrati minori con triangoli costruiti sui lati in calcare, rosso antico e africano. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il pavimento dell'ala è scompartito in soglie e campo musivo. La soglia è definita da una fascia di tessere nere alternata ad una fascia di tessere bianche e campita da un meandro di tessere nere su fondo bianco con svastiche semplici alternate a svastiche uncinate e chiuso, presso le estremità, da un motivo a quadrati concentrici. L'ambiente è pavimentato da un tessellato circoscritto da una fascia di tessere nere seguita da una fascia di tessere rosa e campito da un tessellato con motivo a cancellum profilato in nero su fondo bianco. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
L'impluvio dell'ambiente è definito da una fascia di tessere bianche seguita da una fascia di tessere nere all'interno delle quali si dispone una coppia di onde correnti contrapposte, con lo stesso orientamento. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il pavimento musivo del'atrio è composto da un bordo di tessere bianche che definisce un campo a tessere nere disposte in filari obliqui con inserti di tessere bianche e scaglie di calcari policromi (giallo, bianco, verde e rosso). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Mosaico a tessere bianche disposte a canestro con punteggiato di dadi neri delimitato da una fascia di tessere bianche seguita da una fascia di tessere nere e connesso a N ad una soglia definita da una linea tripla nera alternata ad una linea tripla rosa e occupato da almeno tre file di quadrati e di clessidre diritte tangenti, in bicromia bianco-nera, formanti clessidre sdraiate. Il pavimento, scavato nel 1957, si andò disfacendo nel tempo fino ad essere distaccato ed esposto presso il locale museo negli anni Ottanta del secolo scorso. In situ si intravede la sinopia della decorazione della soglia impressa sullo strato di preparazione. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Del pavimento musivo si conservano radi lacerti a tessere bianche e nere. Della soglia, a tessere policrome di dimensioni millimetriche, rimane unicamente una piccola porzione. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento musivo scompartito in campo e soglia policroma. Del campo si conservano unicamente piccoli lacerti di tessellato bianco e nero. Si conserva invece la soglia di accesso, definita da una fascia giallo ocra, due linee di tessere bianche, una fascia di sei filari di tessere (rosse lungo i lati corti e nere nei lati lunghi), denti di sega dentati neri su fondo ocra, una fila di torri in colori contrastanti, una fascia rossa di quattro filari di tessere, una linea grigia ed una linea di tessere nere. Il campo centrale è occupato da un tessellato monocromo in giallo ocra. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento in tessellato definito da una fascia monocroma nera seguita da una fascia bianca, da una seconda nera, una rosa, e una bianca che incorniciano una composizione di squame adiacenti profilate in bianco su fondo nero. Il mosaico si è conservato soprattutto presso gli angoli N-O e S-E dell'ambiente. A N gli intercolumni del monumentale ingresso distilo prospiciente l'atrio sono impreziositi da tre pannelli musivi decorati da un motivo a meandri di svastiche. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento costituito da commessi di laterizio disposti a spina di pesce. Il pavimento fu riutilizzato nell'edificio termale di epoca successiva, che si impostò sulle strutture della domus. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento dell'ambulacro costituito da un tessellato bordato da una fascia nera seguita da una fascia bianca e da una seconda fascia nera e campito da un punteggiato di dadi neri su fondo bianco. La fascia di bordura monocroma nera più esterna fu obliterata, nel corso dell'età imperiale, da un muro di chiusura degli intercolumni. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Mosaico con emblema centrale asportato in passato. Il manufatto è delimitato da una fascia bianca seguita da due fasce nere alternate ad una fascia bianca, da un'ampia fascia bianca, da due fasce nere alternate ad una fascia in ocra, da una fascia decorata da una successione di rettangoli diritti, non contigui, in rosso ed ocra, bordati da una linea doppia di tessere bianche e separati da una linea di tessere rosa. A questa seguono quattro fasce di bordura, alternativamente nere ed ocra, che delimitano una fila di denti di lupo rossi su fondo bianco con elemento floreale stilizzato presso gli angoli della composizione. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento pavimentale è scompartito in due soglie musive (N ed E) e in campo musivo occupato da un emblema figurato da cui deriva il nome della domus. La soglia N, bordata da una una serie di fasce alternate a colori contrastanti e da file di ovoli, è campita da un cassettonato prospettico policromo con fiori a quattro petali. La soglia E è bordata da una fascia con fila di torri in colori contrastanti alternate ad una fascia ocra e ad una linea greca ad apici e campita da una fila di clessidre. Il campo musivo dell'ambiente, delimitato da una fascia bianca alternata ad una treccia a calice, è decorato da un tessellato bianco interrotto, in posizione decentrata, da uno pseudoemblema musivo racchiuso in una fascia policroma decorata con fiori, frutta e maschere della Commedia Nuova. Del campo interno rimangono unicamente alcuni lacerti presso i vertici, dove si intravedono quattro scene raccolte in composizioni triangolari convergenti verso il centro. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bicromo bianco-nero definito da una fascia di bordura bianca seguita da una fascia nera e campito da un reticolo di losanghe di due file di tessere bianche su fondo nero. In alcuni tratti si conserva il disegno preparatorio del pavimento inciso sulla preparazione (I fase). Il pavimento subì un ampliamento nell'ambito del I sec. d.C. (II fase), quando venne aggiunto un mosaico che ne riprende l'ordito decorativo e, nell'ambito di una fase successiva di età imprecisabile (III fase) subì vari interventi di risarcitura, alcuni dei quali andarono ad invertire la soluzione cromatica di epoca precedente. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Nel I sec. d.C. (II fase) un tessellato di epoca precedente con disegno a reticolo di losanghe bianche su fondo nero fu ampliato mediante l'aggiunta di un nuovo mosaico col medesimo partito decorativo. A S il mosaico era connesso ad un tessellato decorato da una composizione triassiale di esagoni tangenti in colore contrastante delimitato a N da una fascia nera, quattro file di tessere bianche e da un riquadro di tessere nere in cui si dispone un tralcio vegetale di foglie di vite. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerti di pavimentazione costituiti da un cementizio a base fittile privo di inserti e una porzione di tessellato decorato con un punteggiato di dadi in colore contrastante. Non è noto il rapporto tra i due rivestimenti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in mosaico a tessere nere con filari di tessere disposte in ordito obliquo, riquadrato da una fascia monocroma bianca. Il mosaico si conserva presso l'angolo N-E dell'ambiente. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento musivo riquadrato da una fascia di tessere bianche e campito da un tessellato monocromo nero con inserti di argillite policromi. Del pavimento si conserva l'angolo N-E. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi laterizi disposti a spina di pesce. I mattoncini misurano cm 9x2x4 e sono di differenti tonalità con effetto di involontaria vivacità cromatica. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi laterizi disposti in filari paralleli (mattoncini: cm 9x2x4). Le differenti argille di cui sono composte i mattoncini conferiscono al rivestimento una discreta vivacità cromatica. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il pavimento dell'ambulacro dell'atrio è costituito da un mosaico con punteggiato di crocette bicrome su fondo bianco perimetrato da una fascia di bordura nera. Gli intercolumni del portico sono invece campiti da una serie di tappetini musivi bicromi con motivi geometrici e figurati, di cui se ne conservano undici. Gli schemi decorativi che si alternano sono: meandro di svastiche uncinate, di svastiche a giro doppio e di quadrati campiti da elementi geometrici; fila di torri e mura isodome merlate; fila di rettangoli e di quadrati, i rettangoli campiti da losanghe e i quadrati da quattro quadrati inscritti o da una coppia di losanghe sdraiate. L'area centrale è rivestita da un mosaico bianco con punteggiato di tessere e di inserti misti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La soglia dell'anticamera è costituita da un tappetino musivo (18) decorato da un meandro di svastiche a giro semplice e di quadrati campiti da elementi geometrici. Il campo musivo dell'anticamera è costituito da un tessellato bicromo bordato da una fascia nera alternata ad una seconda bianca e campito da una composizione c.d. a transenna in nero su fondo bianco (19). Il pavimento dell'alcova (20) è costituito da un semplice tessellato bianco a ordito obliquo bordato da una fascia nera; nel campo si dispone uno scendiletto musivo bordato da una fascia nera seguita da una bianca e da una seconda nera con campo monocromo bianco. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il pavimento del cubicolo è costituito da un mosaico bianco con tessere a canestro che si dispone unicamente lungo i lati O e S, presso cui erano posizionate le klinai, seguito da una fascia monocroma nera con striatura di tessere bianche ad imitazione del marmo, da una fascia bianca di tessere a canestro comprese tra due linee doppie di tesserine bianche, da una fascia nera, da un tessellato bianco con tessere a canestro e inserti calcarei policromi. Due linee di tessere bianche seguite da una fascia nera circoscrivono un emblema quadrato, all'interno del quale è inscritto un esagono perimetrato da una fascia bianca seguita da una fascia nera, gli spazi di risulta in arancio. All'interno del bordo in tessere si dispone un opus sectile a base non marmorea, perimetrato da una fascia di listelli di calcare rosso e campito da un motivo a cubi prospettici realizzato con lastrine policrome di calcare di forma romboidale (nero, bianco, grigio, verde). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
L'anticamera del cubicolo è preceduta da una soglia (13) decorata da un meandro di svastiche a giro semplice e di quadrati in nero su fondo bianco, i quadrati caricati da clessidre, croci, squadre. Il campo è occupato da un tappeto musivo definito da una fascia nera e da una seconda bianca e campito da un motivo a transenna nero su fondo bianco (14). Il pavimento dell'alcova è costituito da un mosaico bianco definito da una fascia nera (15); a N ed a O si dispongono due scendiletto bianco-neri(16-17) decorati da meandri di svastiche a giro semplice e di quadrati, questi campiti da motivi a clessidra, scacchiera di tessere bicrome, croci. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Mosaico policromo composto da una soglia con fregio nilotico (lungh: m 5) e da un campo decorato con emblema centrale. La soglia ospita una scena nilotica animata da alcuni pigmei disposti su imbarcazioni e/o atteggiati in pose diverse. Nella fascia inferiore sono raffigurate piante palustri tipiche del paesaggio nilotico, presso cui si dispongono animali di vario tipo. La zona superiore del fregio è occupata dalla rappresentazione di una città, dotata di torri, palme e ibis. Il campo musivo dell'ambiente è incorniciato da una fascia a cassettonato prospettico policromo a campi quadrati e rettangolari con losanghe; i quadrati sono campiti da fiori e frutta stilizzati, mentre le losanghe da fulmini schematizzati. Una fascia bianca, seguita da una cornice a meandro di svastiche e di quadrati policromi, in prospettiva, racchiudeva un emblema centrale, andato perso. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il pavimento del triclinio è strutturato in anticamera e spazio conviaviale, suddivisi da una fascia partizionale. Una soglia musiva col motivo dei cerchi allacciati collegava l'anticamera all'atrio; quest'ultima era rivestita da un tessellato bordato da fasce bianche e nere alternate e campito da un punteggiato di crocette. La fascia partizionale è decorata da un cassettonato di una fila di quadrati e di rettangoli sdraiati. Lo spazio triclinare è rivestito da un tessellato monocromo bianco delimitato da una successione di fasce bianco-nere impreziosito, in posizione decentrata, da un emblema quadrato bordato da un meandro di svastiche e da una treccia a due capi. La scena, che rappresenta il ratto di Ganimede da parte dell'aquila di Giove, è suddivisa in tre registri: in alto è posizionato il gruppo dell'aquila e del giovane Ganimede che volano in cielo mentre nei registri inferiori una serie di personaggi assistono al ratto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti di marmo bianco. Presumibilmente il rivestimento era pertinente ad una domus precedente alle terme, e fu riutilizzato per la pavimentazione del thermopolium. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerto di pavimentazione in lastre marmoree rettangolari di cui rimangono le impronte nello strato di allettamento. Il pavimento, intercettato al di sotto della prima campata della navata laterale sinistra della chiesa abbaziale, è visibile attraverso una copertura calpestabile di vetro. Non è chiaro il rapporto del rivestimento con l'adiacente pavimentazione in opus sectile. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile a base marmorea con motivo Q3p. Le specie marmoree impiegate e riconoscibili sono il giallo antico, il portasanta ed il pavonazzetto per i quadrati, il porfido rosso, il porfido verde e il portasanta per le punte di lancia. A S sono visibili formelle di modulo minore con motivo Q3 o Q2 in marmo bigio e marmo bianco di Carrara, delimitate da lastre di marmo bigio. Nella fase precistercense il rivestimento fu integrato con materiali lapidei, tra cui si segnala il reimpiego di una epigrafe sepolcrale tardoantica. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento del triclinio, costituito da una decorazione musiva a più unità decorative e caratterizzato, in particolare, da un emblema, raffigurante il ratto di Ganimede da parte dell'aquila di Giove, posto al centro dello spazio propriamente destinato ai letti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Una fascia musiva decorata da una serie di quadrati costruiti su rombi campiti in nero definisce il braccio S dell'ambiente, pavimentato da un mosaico di cui si riconosce lo pseudoemblema centrale, definito da una fila di quadrati sulla diagonale, tangenti, e ornato da una composizione in corona, in un quadrato e attorno ad un cerchio, gli spazi di risulta caricati da quadrati con fiori a quattro petali definiti da due triangoli. Il cerchio è occupato da otto quadrati disposti sulle diagonali, contigui tra loro e campiti da un quadrato a lati concavi, che determinano triangoli e fanno apparire una stella a 8 punte. Dal rilievo si deduce che il pavimento si conserva in stato lacunoso e che, in un momento successivo, fu probabilmente reintegrato con un pavimento a lastre. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzioni musive (opus sectile?) decorate da un doppio reticolato diritto ed obliquo di linee, ogni due punti di incrocio caricato da un quadrato, con effetto di cassettonato delineato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di mosaico a tessere bianche e nere. Il bordo si compone di una fascia monocroma bianca seguita da una fascia nera, più sottile, il cui andamento asseconda la parete curvilinea del vano. Del campo musivo si distingue un elemento in nero delineato con filari di tessere bianche, di difficile interpretazione (motivo vegetale? Coda di animale marino?). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerto di tessellato che rivestiva un ambiente con vasca centrale. Il bordo del mosaico si compone di nove filari di tessere nere (10 cm), di cinque filari di tessere bianche (4 cm) e di tre linee di tessere nere (3 cm). Il campo è occupato da un punteggiato ortogonale di gruppi di quattro tessere bianche su fondo nero. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile a grande modulo quadrato reticolare con elementi semplci riconoscibile dalle impronte delle lastre nella malta di allettamento. Il modulo è di m 1,50; le formelle quadrate determinate dagli incroci delle fasce misurano m 0,70 di lato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile riconoscibile dalle impronte negli strati di allettamento, originariamente misurante m 6x3,40. Dalle impronte delle formelle è stato riconosciuto un modulo quadrato (m 0,90/1) con motivi complessi: le lastre sono bordate, unicamente presso i lati lunghi, da due fasce decorate con triangoli isosceli disposti alternativamente. Il motivo geometrico delle formelle è costituito da cerchi tangenti gli uni con gli altri e tangenti, a quattro a quattro, ad un cerchio più piccolo centrale. L'interno dei cerchi maggiori ha quattro elementi a mandorla disposti attorno ad un cerchio centrale con quadrato inscritto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a base marmorea il cui schema geometrico è ricomponibile sulla base delle impronte delle lastre nella malta di allettamento, e che originariamente misurava m 6,70x4,60. È un pavimento a modulo medio composito ad esagoni, quadrati e triangoli. Il motivo è costituito da una serie di dodecagoni intersecantisi gli uni agli altri e disposti su cinque linee, ciascuna composta da sei dodecagoni e mezzo. Il centro geometrico del dodecagono è occupato da un cerchio (forse scompartito a sua volta) contenuto in un esagono sui lati del quale insistono segmenti circolari quasi tangenti al cerchio centrale. Sui lati dell’esagono sono costruiti e disposti alternativamente triangoli equilateri e doppi quadrati inscritti l’uni dentro l’altro, uno in senso diagonale all’altro; piccoli listelli separano i triangoli dai quadrati. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile a base marmorea di cui rimangono unicamente le impronte delle lastre negli strati preparatori, sufficienti tuttavia a ricostruire lo schema geometrico di riferimento, a modulo quadrato con motivi complessi. Il disegno si compone di un un quadrato inscritto in un cerchio e contenente un quadrato a lati concavi campito da un elemento circolare. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a base marmorea originariamente misurante m 7,20x5,30, e di cui rimangono radi lacerti sufficienti a ricomporre lo schema geometrico. Il modulo delle formelle è medio composito con esagoni, quadrati e triangoli. I marmi impiegati sono il pavonazzetto, il giallo antico, il granito grigio, il serpentino. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile di cui rimangono alcuni radi frammenti in pavonazzetto, serpentino e in giallo antico. Originariamente il rivestimento marmoreo misurava m 10,70x6. Il modulo è medio composito, ad esagoni, quadrati e triangoli con formelle ad articolazione interna. Nello specifico, il disegno geometrico è costituito da una serie di dodecagoni con esagono centrale e cerchio interno; sui lati dell’esagono sono costruiti quadrati (a loro volta costituiti da tre triangoli) alternati a triangoli equilateri. I dodecagoni sono separati tra di loro da quadrati ed esagoni con cerchio inscritto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile conservato solo in impronte e scandito a più unità decorative: lungo il lato E dell’ambiente il rivestimento è a modulo quadrato reticolare, con formelle di m 0,90 di lato, e formelle quadrate di risulta di m 0,45 di lato. Il restante opus sectile è a modulo quadrato con motivi complessi: una serie di cerchi tangenti in senso orizzontale scanditi internamente da una doppia serie di quadrilobi; internamente è un quadrato inscritto in un piccolo cerchio; nel punto di tangenza sono delle piccole formelle triangolari a punta di lancia; per linee diagonali, fra cerchio e cerchio, è inserito un cerchio più piccolo con segmenti circolari ad esso tangenti esternamente. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a grande modulo quadrato reticolare visibile in impronte, misurante in origine m 9x7,30. Le formelle quadrate misurano m 1 di lato; le formelle quadrate di risulta dell’incrocio delle fasce m 0,45. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a modulo composito con esagoni, quadrati e triangoli. Il pavimento, conservato in impronte, in origine misurava m 4,60x1,80. Il motivo è costituito da una serie di dodecagoni intersecantisi gli uni agli altri e disposti su cinque linee, ciascuna composta da sei dodecagoni e mezzo. Il centro geometrico del dodecagono è occupato da un cerchio (forse scompartito a sua volta) contenuto in un esagono sui lati del quale insistono segmenti circolari quasi tangenti al cerchio centrale. Sui lati dell’esagono sono costruiti e disposti alternativamente triangoli equilateri e doppi quadrati inscritti l’uno dentro l’altro, uno in senso diagonale all’altro; piccoli listelli separano i triangoli dai quadrati. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il pavimento, che in origine misurava m 2,90x6,30, è costituito da un opus sectile a modulo quadrato di cui si conservano unicamente alcuni lacerti; nonostante ciò, sono leggibili le impronte che hanno consentito una ricostruzione dello schema geometrico, a modulo quadrato con formelle di m 0,90 di lato ai cui vertici si dispongono quadrati. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a base marmorea di cui rimangono tracce presso l’angolo S-E della sala sufficienti tuttavia, unitamente alle impronte delle lastre negli strati preparatori, ad identificare lo schema compositivo di base. Il modulo delle formelle è rettangolare (m 0,40x0,30) con motivo Q3p. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Del pavimento rimangono unicamente le impronte delle lastre nello strato di allettamento (m 0,40x0,30), da cui è stato ipotizzato che in origine doveva trattarsi di un lastricato marmoreo omogeneo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a base marmorea a modulo quadrato con motivi complessi. Il disegno del pavimento risulta dall’unione di quattro formelle (m 1,02): in ciascuna formella è disegnata una stella a quattro punte al centro della quale è delineato un cerchio (probabilmente scompartito a sua volta). La stella è delimitata esternamente da un listello; le stelle sono tutte tangenti ai vertici, disegnando negli spazi intermedi un ottagono, al centro del quale è un cerchio con motivo quadrilobato impostato su un piccolo disco centrale con quadrato inscritto. Il pavimento si conserva solo in impronte. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile di modulo quadrato Q3. La pavimentazione marmorea si conserva pressoché integra, eccezion fatta per alcune lacune ed una zona in cui le formelle furono asportate in antico. Le lastre, di m 0,45 di lato, sono in giallo antico, breccia, marmo bianco, pavonazzetto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile a base marmorea di cui rimangono solo alcuni lacerti e le impronte nello strato di allettamento, sufficienti a ricostruire lo schema decorativo, con formelle di m 0,60 di lato con motivo a Q3. Le porzioni marmoree superstiti sono in giallo antico, breccia, marmo bianco, pavonazzetto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a modulo quadrato ma sviluppato in senso reticolare, con motivo a QOr(b)Q, con formelle di m 0,45 di lato. Del rivestimento rimangono unicamente alcuni lacerti in serpentino, giallo antico, marmo bianco. Il pavimento è del tutto analogo a quello rinvenuto nell’ambiente S. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a base marmorea con formelle di m 0,45 di lato. Il sectile è a schema quadrato ma sviluppato in senso reticolare, con motivo a QOr(b)Q, ed è ricostruibile sulla base delle impronte delle lastre negli strati preparatori. Si conserva un piccolo lacerto del rivestimento presso l’angolo N-O, i cui marmi impiegati sono il serpentino, il giallo antico ed il marmo bianco. Un rivestimento analogo pavimenta il limitrofo ambiente R. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a base marmorea a modulo quadrato (m 0,45). Si compone di una cornice marmorea semplice che, in prossimità della parete O, è arricchita da una fila di triangoli isosceli rettangoli. La prima fila del campo, partendo da O, è costituita da una serie di formelle con motivo a Q3p; i quadrati interni sono definiti da sottili listelli in serpentino e porfido alternati. Risultano inoltre impiegati per la composizione delle lastre il marmo bianco, il giallo antico ed il pavonazzetto. La seconda fila è costituita da formelle con motivo a QOr(b)Q eccezion fatta dell’ultima lastra, con motivo a QApQ. I marmi impiegati sono il serpentino, il giallo antico ed il pavonazzetto. Il rimanente campo, di cui si conservano in massima parte le impronte, è occupato da lastre con motivo a QApQ, visibile soprattutto presso il settore E dell’ambiente, dove si conserva una formella con motivo a QOr(b)Q, analoga a quelle che decoravano la seconda fila. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a base marmorea con motivo a Q3 (m 0,60 di lato), alternate, in alcuni casi, con formelle a Q3p. I marmi impiegati sono il giallo antico, la breccia, il marmo lunense, il marmo bianco, il pavonazzetto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile decorato con il motivo dei tre quadrati inscritti (Q3). Le formelle misurano m 0,60 di lato; i marmi impiegati sono il giallo antico, il pavonazzetto, il portasanta, il cipollino, l’africano verde Lungo la parete E le formelle sono state decurtate di ca. cm 15 per adattare il rivestimento alla superficie pavimentale disponibile. Le concordanze cromatiche delle formelle non sono sempre rispettate ed il pavimento si caratterizza per una certa disomogeneità redazionale. Le specie marmoree impiegate e la scarsa cura per la qualità esecutiva depongono per una datazione del rivestimento in epoca flavia. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Opus sectile a base marmorea a modulo quadrato-reticolare a motivi complessi, conservatosi per lo più in impronte. Le formelle misurano m 0,6 di lato. Il disegno è stato così ricostruito (Angelelli 2004): il quadrato maggiore (cm 47 di lato) è scompartito in quattro triangoli in pavonazzetto da due sottili listelli in porfido verde. I rettangoli, di disegno maggiormente complesso e difficilmente ricostruibile, presentano sui lati brevi una sorta di semifuso in pavonazzetto (se ne conserva unicamente uno in situ). Lo spazio di risulta tra questi e i bordi del rettangolo era campito da elementi in porfido verde a lati rettilinei e concavi. Tra un semifuso e l’altro doveva essere presente un elemento centrale, forse in colore contrastante e di forma variabile. Il rivestimento è attualmente interrato per esigenze conservative. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento a commessi di laterizio disposti a spina di pesce presso cui sono visibili alcuni incassi circolari realizzati con frammenti di coppi (trapezae?). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento di tessellato in redazione bicroma bianco-nera definito da una fascia di tessere bianche, da una linea tripla di tessere nere seguita da una linea tripla di tessere bianche e da una seconda linea tripla di tessere nere. Del campo è visibile unicamente un quadrato disposto presso un angolo campito con un nodo di Salomone (reticolato di quadrati?). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione a commessi di laterizio costituita da quadrelli di cotto (cm 2x2) alternati a dadi bianchi di calcare disposti a formare un punteggiato regolare. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato policromo definito da una fascia bianca, da una fascia di tessere nere, da un motivo a torciglione, da onde correnti a giro completo, da una fascia rossa, da una fascia bianca e da una fascia nera. Il campo musivo è decorato da una composizione triassiale di cubi adiacenti resi in bianco, verde e nero. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile (spessore: cm 13) decorato da inserti bianchi di calcare dolomitico di forma quadrangolare e rettangolare (cm 2x2 ca.), distribuiti in maniera irregolare sulla superficie. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Mosaico policromo conservato solo in parte. Si distingue, nella zona in alto, una fascia di bordura composta da onde correnti a giro semplice e, unicamente su un lato, una treccia a calice, allentata, con orlo curvo seguita da una linea tripla traforata. L'ornato del campo è costituito da una composizione ortogonale di quadrati adiacenti formati da quattro rettangoli delineati in rosso attorno ad un quadrato. I quadrati ed i rettangoli sono decorati con effetto a finto marmo. In basso una treccia a calice (v. rilievo allegato) seguita da una linea tripla traforata definisce un secondo campo musivo a fondo bianco in cui è visibile un riquadro in nero campito da un elemento floreale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Mosaico policromo definito da una fascia di bordura bianca a filari paralleli di tessere seguita da due linee di tessere nere, da due linee di tessere di cui non è possibile specificare la cromia, da una fascia con disposizione parallela dei filari di tessere (sebbene di fattura alquanto grossolana), da due linee di tessere seguite da una linea di tessere nere e da una fascia decorata da una fila di quadrati sulla diagonale formanti clessidre. Il campo è decorato da un reticolato di linee dentate, gli scomparti iridati e caricati da motivi geometrici differenti (crocette bicrome e motivi non chiaramente distinguibili). L'unica documentazione che si possiede circa il tessellato, ad oggi reinterrato, è quella fotografica di archivio in bianco e nero, degli inizi di questo secolo. E' stata proposta per il pavimento una datazione orientativa nell'ambito del II-III secolo d.C. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in cementizio a base fittile decorata da un punteggiato di crocette bicrome che definiscono uno pseudoemblema centrale a tessere bianche, bordato da un motivo a onde correnti seguito da una fila di losanghe tangenti. Il campo è decorato da una losanga centrale con cerchio inscritto campito da un fiore a sei petali. All'interno degli spazi di risulta del campo rettangolare, della losanga e del fiorone, si dispongono singole crocette bicrome. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato monocromo bianco con disposizione diritta dei filari di tessere, di fattura fine. Nel pavimento, in un momento non meglio specificato, fu ricavata una fossa di deposizione per un singolo individuo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento musivo bordato da una fascia monocroma bianca, da due linee di tessere nere alternate a tre linee di tessere bianche, da due linee di tessere nere e da una linea tripla bianca e campito da un fine tessellato bianco con filari di tessere disposti in orditura obliqua. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi di laterizio costituiti da cubetti a cui si alternano, a distanza regolare, dadi di tessere bianche della medesima dimensione, che compongono un punteggiato ortogonale. I cubetti in cotto sono di cromia differente poichè ricavati da materiale eterogeneo di reimpiego. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento pavimentale in tessellato monocromo bianco connesso, a N-E, ad una soglia musiva decorata da una composizione a scacchiera bicroma bianco-nera. Lungo la medesima parete, a N, si apre una vasca il cui fondo è costituito da un cementizio a base fittile con scaglie calcaree bianche disposte irregolarmente sulla superficie. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
In una delle pareti dell'abitazione moderna che ha in parte inglobato il basamento della villa è stato reimpiegato un frammento di cementizio a base fittile decorato da tessere di calcare disposte in ordine sparso. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Mosaico composto da un'ampia fascia di tessere rettangolari bianche disposte a canestro seguita da una fascia monocroma nera con tessere disposte a canestro che definiscono un campo decorato con tessere rettangolari bianche con inserti marmorei policromi. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il pavimento si compone di un tappeto musivo bianco con filari paralleli di tessere definito da una fascia monocroma bianca ed una nera e di una soglia decorata con quadrati neri concentrici su fondo bianco. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione musiva costituita da due rivestimenti giustapposti: il primo è costituito da un mosaico con tessere nere a canestro e inserti marmorei policromi (a); il secondo da tessere oblunghe bianche disposte a stuoia con tessere oblunghe nere (b). I rapporti tra i due brani musivi non sono noti; probabilmente l'uno costituisce il restauro (già in antico) dell'altro. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento costituito da un cementizio a base fittile decorato da un punteggiato ortogonale di dadi bianchi. Il rivestimento, rinvenuto nel 1842, fu successivamente distrutto dalla comunità monastica ivi impiantatasi. A testimonianza di esso rimane esclusivamente un disegno acquarellato eseguito nel 1850 dall'Ing. L. Malari per conto del Gonfaloniere di Terracina (inedito, fondo Lanciani, BiASA). Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato monocromo bianco recante al centro un riquadro definito da una fascia di tessere in verde antico su fondo bianco contenente un'iscrizione (CIL I, 694= CIL X, 6323) in cui si fa riferimento a S. S. Galba, console nel 144 o nel 108 a.C. Le lettere dell'iscrizione sono in "verde antico cupo" (?). Del pavimento, rinvenuto nel 1842 e successivamente distrutto dalla comunità monastica ivi impiantatasi, rimane unicamente un acquarello prodotto dall'Ing. L. Malari su commissione del Gonfaloniere di Terracina. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base fittile definito da una linea dentata di tessere bianche e campito da un reticolato romboidale di losanghe. Del rivestimento, individuato nel 1842 e successivemente distrutto dalla comunità monastica ivi impiantatasi, rimane unicamente un acquarello eseguito nel 1850 dall'Ing. L. Malari per conto dell'allora Gonfaloniere di Terracina. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bicromo bianco nero definito da una fascia monocroma bianca seguita da tre filari di tessere nere e campito da una composizione vegetalizzata costituita da girali di tralci di edera. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a commessi di laterizio disposti a spina di pesce. Le porzioni del rivestimento superstiti sono state reimpiegate nella cosruzione delle mura di un casolare limitrofo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato policromo definito da una fascia di bordura bianca e decorato da una composizione reticolare di fasce nere delineate, con quadrati iscritti sulla diagonale nei punti di incrocio e losanghe sdraiate iscritte nei rettangoli campite da rombi quadripartiti. I quadrati di modulo minore derivanti dagli spazi di risulta sono decorati da rosette cruciformi; i quadrati di modulo maggiore (m 0,70x0,68) sono decorati da motivi di bordura alternati costituiti da treccia a due capi, da onde (il fondo sfumato in senso orizzontale) e da una fila di triangoli. All'interno degli elementi di bordura si dispongono motivi geometrici (quadrato a lati concavi) e figurati (frutto ovale, pesce con onde marine, pesce caratterizzato come triglia, cesto di vimini ricolmo di grappoli di uva). La fascia di bordura più esterna del manufatto si caratterizza per la presenza di tessere rettangolari di dimensioni maggiori rispetto a quelle del campo, forse indicative di un restauro avvenuto in antico. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bicromo bianco-nero decorato con motivi geometrico-vegetalizzati e figurati. Presso uno dei lati corti del rivestimento è raffigurato un kantharos da cui si dipartono ampie volute di racemi di vite provvisti di foglie e di grappoli disposti in maniera simmetrica. Al di sopra del kantharos si trova un cesto di vimini stilizzato. Tra i tralci vegetali sono visibili almeno due eroti alati provvisti di canestro rappresentati in atto di raccogliere i grappoli di uva. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Mosaico bicromo bianco-nero il cui bordo si compone di una fascia monocroma bianca seguita da un filare di tessere nere alternato a due filari di tessere bianche che definiscono una composizione a nido d'ape delineato, qui disegnato da una linea doppia bicroma. Le tessere del campo sono in marmo bianco e basalto; quelle del bordo, invece, in calcare locale. L'orditura irregolare di queste ultime, il materiale delle tessere e la loro forma maggiormente allungata rispetto a quelle che compongono il campo potrebbe indurre a ritenere che esse siano pertinenti ad un rifacimento di epoca successiva. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Frammento musivo bicromo bianco-nero di cui rimane unicamente una porzione del bordo costituita da un racemo vegetale impreziosito da un fiore ad otto petali con bottone nero centrale alternato a una sorta di calice su peduccio a forma di pelta. Il campo superstite è occupato da un punteggiato regolare di dadi neri su fondo bianco. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Lacerto di pavimentazione in cementizio a base fittile decorato da una fascia più esterna impreziosita da inserti eterogenei in calcare e tesserine irregolari bianche alternata ad una linea semplice dentata seguita da una linea semplice dentata e bicroma che definiscono un reticolato di losanghe. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento musivo costituito da una soglia definita da fasce di bordura bianco-nere in colori contrastanti e campita da una coppia di file contrapposte di pelte giustapposte tangenti in colore contrastante. Il tappeto è connesso ad O ad una pavimentazione musiva caratterizzata da una fascia monocroma bianca seguita da quattro linee di tessere nere e da quattro linee di tessere bianche che perimetrano un punteggiato di dadi bianchi su tessellato in colore contrastante. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Il rivestimento si compone di una soglia musiva definita da una filari di tessere in colori contrastanti e campita da un calice trifido in posizione centrale da cui si dipartono racemi vegetali stilizzati terminanti in foglie cuoriformi. Il tappeto musivo dell'ambiente è decorato da un reticolato di fasce monocrome con quadrati nei punti di incrocio definito da fasce di bordura in colore contrastante. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in tessellato bordato da tre linee di tessere nere alternate ad una fascia di tessere bianche e a tre linee di tessere nere al cui interno si dispone un pavimento monocromo bianco con filari di tessere a ordito di filari paralleli. Il rivestimento è danneggiato da una profonda frattura provocata da un cedimento strutturale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di rivestimento pavimentale musivo definito da 6 filari di tessere nere seguiti da tre filari di tessere bianche e da una linea doppia di tessere nere, campito da un motivo cuoriforme a "S" affrontate realizzato da una linea semplice nera su fondo bianco. Dalle coppie di volute pendono fusi in tessere nere. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione musiva bordata da sette filari di tessere nere e campita da un tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli. Il pavimento è stato rinvenuto in buono stato di conservazione. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in cementizio a base fittile definita da una fascia priva di inserti e da due linee semplici dentate di tessere bianche che delimitano un reticolato romboidale disegnato da linee semplici dentate di tessere ugualmente bianche. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento pavimentale in tessellato bordato da una fascia monocroma bianca a ordito di filari paralleli alternata ad una fascia monocroma nera che perimetrano il campo centrale occupato da un mosaico bianco con tessere disposti a ordito di filari paralleli. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione a commessi di laterizio che rivestiva lo spazio 2 ("mattonato", in grigio in pianta). In un fase successiva rispetto a quello di impianto, a seguito dell'abbandono delle strutture, lo spazio venne riadoperato per scopi sepolcrali, come documenta lo scasso del pavimento presso la zona centrale. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione musiva costituita da un punteggiato di inserti litici su fondo di tessere rettangolari bianche disposte a canestro. Tra i materiali degli inserti si riconoscono calcare, tufo grigio, lavagna, breccie di fosso. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione in cementizio a base fittile definito da una fascia decorata da un motivo a meandri di svastiche e di quadrati, i quadrati caricati da crocette, seguita da due linee dentate di tessere nere che definiscono il campo occupato da un punteggiato di crocette bicrome. Le tessere bianche sono marmoree; il bottone centrale delle crocette in tufo grigio. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento mosaicato a decorazione vegetale e figurata, che rappresenta, entro un lussureggiante intreccio di tralci di vite, nascenti da un kantharos, due Amorini alati vendemmianti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in cementizio a base litica bordato da una linea dentata di dadi neri e campito da "tessere di ardesia disposte a crocette secondo linee ortogonali oblique". Si tratta, probabilmente, di un punteggiato di crocette di tessere nere. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Rivestimento pavimentale in tessellato policromo definito da fasce di bordura in colore contrastante e decorato da una composizione ortogonale di cerchi tangenti a cerchi di dimensioni minori formanti ottagoni irregolari tangenti a lati concavi. I cerchi sono campiti da un fiore a sei foglie e gli ottagoni da nodi a quattro capi. Tra i cerchi sono presenti ulteriori cerchi di dimensioni minori caricati da un fiore a quattro petali bilobati intorno ad un cerchio. Le tessere impiegate sono nei toni del verde, azzurro, rosso, giallo. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento musivo definito da una fascia monocroma bianca seguita da una fascia nera, da una fascia bianca e da una seconda fascia nera e campito da un tessellato monocromo bianco. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento musivo bicromo definito da una fascia di bordura nera e campito da una composizione centralizzata fitomorfa in un quadrato, a otto raggi attorno ad un cerchio e ad un ottagono, con quattro fusi disposti sulle diagonali terminanti in volute vegetalizzate e quattro fusi disposti sulle mediane terminanti in foglie cuoriformi. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Tessellato bicromo definito da una fascia di bordura nera e campito da due quadrati inscritti diagonalmente nel quadrato maggiore. Presso gli angoli del quadrato più esterno e del primo quadrato inscritto sono visibili alcuni elementi decorativi non distinguibili dal rilievo, rispettivamente di forma quadrata e triangolare; anche il quadrato inscritto più interno è decorato da quattro elementi quadrati disposti presso gli angoli e da un elemento ornamentale non identificabile disposto al centro. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Mosaico policromo decorato da una composizione centrata, in un rettangolo e attorno ad un quadrato (?), di quattro segmenti lungo le diagonali, che determinano quattro trapezi sui lati. Gli spazi di risulta di forma trapezoidale sono campiti da volute vegetalizzate di tralci di edera. La diagonale che si diparte dalla figura geometrica di base è campita da una fila di losanghe sdraiate tangenti. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile a modulo quadrato reticolare semplice in marmo lunense e bardiglio. Il pavimento si conserva soprattutto in prossimità della soglia di passaggio all'ambiente B. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento a lastre rettangolari in bardiglio e portasanta, disposte in tessuto ortogonale secondo il motivo dei rettangoli affiancati. Probabilmente la pavimentazione è frutto di un intervento di sistemazione ascrivibile in epoca severiana. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Porzione di tessellato di m 0,48x0,50 ca. Le tessere, alquanto grossolane, sono in calcare bianco. Attualmente il rivestimento si conserva presso il giardino di proprietà Salvini. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Mosaico bicromo bianco-nero definito da una serie di fasce di bordura in colore contrastante che riquadrano una scena a soggetto marino (m 7,25x2,35). Su di un fondo bianco su cui si dispongono alcune linee di tessere nere rappresentanti schematicamente le onde marine sono raffigurati una serie di animali e mostri marini. Da S a N si distingue un primo animale, di cui è visibile unicamente la coda, un cavallo marino, con la testa rivolta indietro ed un terzo soggetto mancante di testa ma identificabile con una pantera o con una leonessa marina. A questo segue un'ulteriore figura andata praticamente perduta, un drago marino ed infine un bue marino. La superficie del mosaico è coperta da numerose incrostazioni calcaree; in epoca tarda, per scopi imprecisati, fu realizzato al centro del pavimento un incasso rettangolare rivestito di lastre marmoree.' Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimentazione costituita da lastre di marmo di forma rettangolare disposte nel senso della lunghezza. La specie marmorea non è documentata. Nel lastricato risulta reimpiegata una lastra con cornice modanata, verosimilmente pertinente ad un'epigrafe. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Pavimento in opus sectile realizzato con formelle in "marmi africano in rosa, nero e bianco con venature nere". Non è noto lo schema compositivo del rivestimento. Attualmente il pavimento non è più visibile. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra